A pochi giorni dalla notizia ufficiale della prossima beatificazione di Padre Puglisi, in tutte le librerie, Pino se l’aspettava di Marco Corvaia, il ritratto di un uomo che la mafia è riuscita a odiare.
È la storia di un’amicizia importante che viene raccolta da Marco Corvaia, in una lunga conversazione con Pippo De Pasquale, vicino di casa e amico intimo di Padre Puglisi. Un racconto che dura una serata intera, in un appartamento di piazza Anita Garibaldi, lo stesso palazzo in cui abitava il parroco, dove a pochi metri fu ucciso dalla mafia la sera del 15 Settembre 1993. Durante la conversazione lo scrittore scoprirà quell’amicizia e una serie di dolorosi dettagli sugli ultimi giorni di vita di Pino, così lo ha “sempre” chiamato il suo amico, la testimonianza diretta delle minacce di morte che aveva ricevuto, e il ricordo della notte dell’omicidio, in cui gli fu accanto fino agli ultimi momenti.
Come scrive Bianca Stancanelli – nella prefazione del libro – Luminoso. Annunciato da quest’insolito aggettivo, don Pino Puglisi appare in queste pagine.
Pino se l’aspettava è un racconto che non vuole essere una cronaca, Padre Puglisi è prima di tutto un uomo, qualcuno che con la sua morte ha lasciato un vuoto e di cui si sente semplicemente la mancanza; Mancava Pino, la sua assenza si avvertiva in maniera profonda, mancava all’intero ambiente, persino alle scale, agli zerbini, al citofono, ai corrimano. Non incontrarlo più era terribile – così lo ricorda Pippo De Pasquale nelle ultime righe del testo.
Marco Corvaia è nato e vive a Palermo, si è diplomato alla S.N.C.I di Firenze al Corso di regia cinematografica e ha scritto e diretto diversi cortometraggi. Ha pubblicato racconti brevi in antologie con Navarra Editore e Giulio Perrone Editore, e con il racconto Mafia di sale ha vinto il primo premio del concorso Arpeggi indetto dall’ARPA Sicilia.