LA PREMIA ZIONE DEI VINCITORI
di Daniela Mainenti
Si è concluso sabato scorso ad Erice il 1° Festival Internazionale del documentario “Elimo Fest” organizzato da Trinacria Visual Art ,sotto la direzione artistica di Dario Indelicato e la presidenza di Mariano Amoroso, con la premiazione del documentario “CADENAS” di Francesca Balbo prodotto da La Sarraz Pictures s.r.l. come Miglior Documentario – Premio Trinacria Visual Art e Miglior Fotografia – Premio Canon Professional Imaging Partner – Fotogrammi; “EMMA DANTE- Sud Costa Occidentale” di Clarissa Cappellani prodotto da PinUp Filmaking ,come Miglior Montaggio – Premio AMC (Associazione Montaggio Cinematografico Italiano) ed infine, come Menzione speciale del Pubblico, “LA VOCE DI ROSA” di Nello Correale con Donatella Finocchiaro prodotto da Tipota Movie Company.
La conclusione dell’evento è avvenuta sotto i migliori auspici: da una parte la partecipazione e l’impegno del Sindaco di Erice, Giacomo Tranchida, a rinnovare questa esperienza lavorando per garantire maggiori risorse alle future edizioni della manifestazione, dall’ altra la soddisfazione e la determinazione degli organizzatori che hanno potuto toccare con mano l’apprezzamento del pubblico grazie all’elevata qualità dei documentari in concorso.
La serata ha avuto la presenza del regista Daniele Ciprì che ha presentato in esclusiva un video del backstage del suo ultimo film “E’ stato il figlio”, protagonista Toni Servillo, prossimamente in concorso al festival di Venezia.
Le parole di Ciprì nel corso del dibattito ,reso molto leggero e piacevole dalle simpatiche imbeccate degli intervenuti , tra gli altri anche l’attore trapanese Mauro Spitaleri anch’egli presente nel film e la regista Miriam Rizzo, non hanno mancato di evidenziare con estrema chiarezza lo spirito del film.
Un film non certo facile sin dall’approccio ,a cominciare dall’accettazione dell’idea da parte dello stesso Ciprì, sino alla lavorazione stessa che ha implicato un progressivo calarsi del regista nella lettura cinematografica del romanzo di Roberto Alajmo.
La storia ,tratta da un’evento realmente accaduto, vuole centrare attraverso un viaggio evocativo la disperazione che permea tutta la realtà odierna in cui in trasparenza si intravede, o si riconosce, sempre Palermo quasi ad essere eletta ad emblema di tale disperazione.
Nonostante il film sia stato girato in Puglia il regista è riuscito a ricostruire luoghi e personaggi della sua personale memoria palermitana in un vedo , non vedo di continui richiami.
Possiamo quindi aspettarci grandi cose da questo film a Venezia così come dagli altri tour festivalieri in cui sarà in programmazione.
L’unica perplessità che ci sentiamo di avanzare nasce però da una sommessa osservazione.
Ciprì dice che il cinema è morto perché mancano le storie, osservazione condivisibile con particolare riguardo al cinema italiano, sicchè la domanda che rivolgiamo è se un film come “E’ stato il figlio” possa considerarsi esportabile ovvero “comprensibile” oltre il mercato italiano.
Con l’augurio sincero, ovviamente, di essere brutalmente smentiti dai fatti, segnaliamo, infine, il documentario proiettato nel corso della serata in omaggio alla figura di Ermanno Olmi. Praticamente più di mille lezioni di cinema concentrate in 91’, per la regia di Maurizio Zaccaro
donate a tutti noi da un gigante della cinematografia mondiale.