Nei locali della villa Casaurro di Bagheria si trovano gli spazi espositivi della galleria d’arte Pittalà presso i quali, fino al prossimo 14 luglio, resterà visitabile tutti i giorni dalle 18.00 alle 20.00, la mostra di Michele Febbrarino e Roberto Di Bernardo.
di Andrea di Napoli
I due giovani fotografi affrontano con entusiasmo e preparazione alcune tematiche di scottante attualità.
Bagheria viene chiamata “la città delle ville” perché le eleganti architetture settecentesche richiamano in paese i turisti e più di qualche ostinato lettore di Goethe. Tuttavia, nella fattispecie, villa Casaurro fa tranquillamente a meno del principe e degli allegorici mostri lapidei; vi ha sede, infatti, l’associazione culturale “Quelli di Pittalà” che con le sue iniziative artistiche valorizza ed anima l’edificio.
La mostra denominata “ Cives et Civitates “ è suddivisa in diverse sezioni in ciascuna delle quali Febbrarino e Di Bernardo, insieme o separatamente, forniscono al visitatore il loro personale punto di vista su problematiche quotidiane, analizzandone i vari aspetti, sottolineando le conseguenze e, dove possibile, evidenziandone le cause. La realizzazione degli scatti è stata preceduta dalla scelta dei temi, come la crisi economica, le barriere architettoniche, l’alcolismo, problemi che andrebbero risolti con estrema urgenza e per i quali le fotografie sollecitano una rapida soluzione. E’ il tipico procedimento utilizzato per il drammatico reportage sociale e per le fotografie di amara denuncia di quei fatti che, generalmente, la maggioranza delle persone “preferisce” dimenticare in fretta.
L’affiatamento tra i due fotografi, abituati da tempo a lavorare insieme, permette loro di raddoppiare le energie, non essere mai ripetitivi e soprattutto di fare da traino l’uno al lavoro dell’altro nelle circostanze meno congeniali, o da stimolo nei momenti di difficoltà.
La versatilità del duo, capace di adattarsi indifferentemente al bianco e nero come al colore, risulta altresì evidente, nella disinvoltura con cui spaziano dalle riprese dei bicchieri, che sono state costruite in studio e potrebbero appartenere a quel genere detto still-life, alle ricerche sul territorio, tra vicoli e cantieri alla caccia di scaloni insormontabili e portoni sprangati. Instancabili e disincantati osservatori della realtà.
Nel breve passato professionale di Febbrarino e Di Bernardo va collocato l’incontro col noto fotografo Gianluca Colla e la consueta frequentazione con Salvo e Domenico Veneziano, del gruppo Palermofoto , che contribuiscono ad arricchire il loro bagaglio di esperienze nel settore.
La mostra allestita a villa Casaurro dovrebbe avere una natura itinerante e non costituisce un prodotto ultimato, gli autori sostengono infatti che il loro è un progetto in continua evoluzione che prevede l’inserimento di nuove immagini o la sostituzione di altre, in modo tale da approfondire e aggiornare i contenuti proposti rimanendo sempre legati al momento contingente.