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Arte satellitare (Lassù qualcuno ci guarda!)

La mostra “Meta Land Art. Apofenie Satellitari”, a cura di Fabiola Di Maggio, propone le opere dell’ultimo progetto fotografico realizzato da Max Serradifalco...

di Redazione

Arte satellitare. La mostra “Meta Land Art. Apofenie Satellitari”, a cura di Fabiola Di Maggio, propone le opere dell’ultimo progetto fotografico realizzato da Max Serradifalco

 

di  Andrea di Napoli

La visione dall’alto della realtà risulta sempre affascinante perché offre le caratteristiche prospettive “falsate”, uno strano “schiacciamento” delle masse solide ed un insolito risalto cromatico. Per queste evidenti ragioni ha sempre suscitato l’interesse di tutti coloro che cercano di osservare il mondo da un punto di vista svincolato dalla modesta statura degli esseri umani per comprendere meglio la dimensione terrena  e la grandezza dell’Universo.
L’introduzione delle riprese aeree nella Storia della Fotografia si deve al pioniere ottocentesco Gaspard-Félix Tournachon, noto come  Nadar, un eccelso ritrattista che nel 1858, volando su Parigi a bordo di una “tecnologica” mongolfiera, realizzò le prime incredibili fotografie aeree.

Oggigiorno è possibile realizzare delle formidabili fotografie  con l’ausilio fornito dalla piattaforma virtuale Google. La differenza sostanziale, tra quanto ci consente di osservare il servizio dell’azienda americana e le precise immagini estrapolate, consiste nello scopo informativo di indirizzo divulgativo e scientifico da parte di Google e nella ricerca estetica compiuta, invece, dagli intraprendenti artisti. Il prevedibile successo della nuova tecnica di reportage naturalistico è divenuto realtà. Gli appassionati di fotografia satellitare diventano sempre più numerosi ed insieme allestiscono anche splendide mostre collettive animati dalla comune  ricerca delle bellezze naturali e della difesa della nostra Terra. Senza allontanarsi dal computer, coloro che praticano questa moderna tecnica hanno annullato ogni distanza e superato tutti i confini per accedere agevolmente anche alle opere d’arte presenti in tutto il Pianeta.Loca_MetArt

Il grafico palermitano Max Serradifalco è stato tra i primi a creare valide espressioni artistiche attraverso la “perlustrazione” satellitare rivelatasi particolarmente stimolante e creativa.
La mostra “Meta Land Art. Apofenie Satellitari”, a cura di Fabiola Di Maggio, propone le opere dell’ultimo progetto fotografico realizzato da Max Serradifalco. In occasione dei suoi eventi espositivi precedenti, Massimiliano aveva individuato una serie di panorami satellitari attirato da particolari elementi oro-idro-geologici, mentre, nella sua produzione più recente, l’artista ha puntato l’attenzione principalmente sulle opere di Land Art, degli artisti Robert Smithson, Nancy Holt, Michael Heizer, Alberto Burri e James Turrell, collocate in diverse regioni del mondo. Dalla tenace ricerca di Max Serradifalco scaturiscono immagini nuove, che costituiscono certamente opere suggestive, all’interno delle quali si trova il monumento originale (Land Art) contestualizzato nel territorio su cui insiste. Dalla  fusione di arte e natura, presenti contemporaneamente nelle grandi stampe fotografiche ottenute, nasce un nuovo esemplare di opera meta-artistica. Ma la più curiosa particolarità è rappresentata dall’insolito aspetto col quale vengono percepite le forme e gli spazi ripresi. Si tratta di “apofenie”, che consentono all’immaginazione dell’osservatore di scorgere in forme casuali o astratte delle improbabili immagini figurative. Le sagome e i volti più o meno distinguibili tra la vegetazione e i rilievi, sembrano trovarsi sul posto appositamente per contemplare l’opera creata dall’artista. L’autore, inoltre, ha scelto di non alterare le immagini né di modificare i colori della terra ed il risultato finale, talvolta, può sembrare proprio un dipinto. Realizzati in numero limitato e certificati dall’autore i lavori di Max Serradifalco hanno già suscitato l’interesse di parecchi collezionisti.

La mostra “Meta Land Art. Apofenie Satellitari” di Max Serradifalco, a cura di Fabiola Di Maggio, organizzata dal  Polo Museale regionale d’Arte moderna e contemporanea di Palermo, è stata inaugurata sabato 8 aprile e resterà allestita presso la Foresteria di Palazzo Belmonte Riso, in via Vittorio Emanuele a Palermo, fino al 7 maggio 2017 (orario visite martedì mercoledì e domenica dalle 10 alle 19,30, il giovedì, venerdì e sabato dalle 10 alle 23,30). L’ingresso è libero.

 

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