Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

10 Cloverfield Lane

di Massimo Arciresi

I film della settimana consigliati da Massimo Arciresi

 

10 Cloverfield Lane (id., USA, 2016) di Dan Trachtenberg con Mary Elizabeth Winstead, John Goodman, John Gallagher Jr., Suzanne Cryer

Collegato, nel finale (che è uno scarto che miracolosamente non stona), all’interessante – prima che il suo stile di ripresa s’inflazionasse – Cloverfield (2008), il claustrofobico film d’esordio di Dan Trachtenberg (scritto con rara puntualità narrativa anche dallo Chazelle di Whiplash) è uno dei migliori titoli degli ultimi mesi. Costruisce tensione per ciò che avviene all’esterno (fuori è presumibilmente in corso una guerra batteriologica) e all’interno, in un bunker in cui si sviluppa il rapporto fra tre personaggi: il rigoroso e non del tutto limpido padrone di casa, il giovane operaio che l’ha aiutato a edificare il rifugio e una ragazza soccorsa dopo un incidente avvenuto in un momento particolarmente sbagliato. Ottima la recitazione, ma Goodman è addirittura eccellente; sarebbe ora di premiarlo.

 

Oppure…

Lo Stato contro Fritz Bauer (Der Staat gegen Fritz Bauer, Germania, 2015) di Lars Kraume con Burghart Klaussner, Ronald Zehrfeld, Sebastian Blomberg, Lilith Stangenberg.

Forse non è il secondo miglior titolo della settimana, compresso com’è in ritmi, stilemi e cautele da tv, ma si tratta di una biografia dignitosa che ha due pregi in uno. Anzitutto riportare all’attenzione pubblica la figura del procuratore ebreo tedesco, tabagista stressato già tenuemente evocato nel recente Il labirinto del silenzio, che alla fine degli anni ’50 spese molte energie per risvegliare le coscienze connazionali – essendo perciò avversato – e stanare i criminali nazisti sparsi nel mondo (Eichmann in primis), tranquillamente reinseritisi in società. E poi, a incarnarlo c’è il partecipe Klaussner.

 

La frase della settimana

«È perché esistono quelli come lei che esistono quelli come me!» La scontrosa portiera Josiane Balasko grida dietro alla “progressista” Valérie Bonneton, che abita nello stesso palazzo borghese invaso dai senzatetto (legalmente, poiché una legge recentemente promulgata lo permette, in previsione di un inverno assai duro), il suo diritto all’affarismo più meschino nel piacevole ma non abbastanza pregnante Benvenuti… ma non troppo (Le grand partage, Francia, 2015) di Alexandra Leclère.

 

 

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