Il più autentico Italian Style portabandiera nella Grande Mela dello stile, della cultura e della tradizione testimonia la vitalità della manifattura italiana. Una lezione di qualità da seguire anche per le signore siciliane.
a cura della Redazione
Sfila ai margini della Mercedes Benz Fashion Week di New York , all’interno di una cornice che ricostruisce la lounge di un aeroporto nel proprio negozio in Madison Avenue, la collezione Atelier di Max Mara per l’autunno 2012 dedicata alla donna che viaggia , per affari o per piacere, e che ama lusso, comfort e comodità.
Pelliccia , trapuntini e imbottiti arricchiscono e completano, in un gioco di sovrapposizioni “ a cipolla”, i famosi coats della Maison.
Sono passati 30 anni da quel 1981 anno in cui veniva prodotto il capo base simbolo della Max Mara: cappotto doppiopetto con maniche kimono in lana misto cachemire il mitico 101801, per l’esattezza, ideato da Anne Marie Beretta.
Oggi è un cult come la Kelly o la Birkin di Hermès (solo per poche) o i trench di Burberry.
Anche in Sicilia ,in quei primi anni ’80, e anche a Palermo, insanguinata dall’inizio della guerra di mafia, poche e antesignane signore indossavano il coat dall’etichetta rossa.
Palermo era ancora capitale dello stile e via Ruggero Settimo cuore di aziende siciliane.
Si ammiravano il color cammello , il taglio delle tasche , il profilo dello scollo : dettagli perfetti a definire la morbidezza del tessuto.
Un cappotto però straordinariamente indistruttibile capace di convivere senza deformarsi sia con le mega spalline degli anni dell’’edonismo reaganiano che con l’azzardo delle mini evolute degli anni ’90.
E a sopravvivere alle mode.
Ancora oggi , in barba all’usa e getta,e alla produzione delocalizzata, un capo da indossare con orgoglio mostrando quanto di impeccabile vi è nella più autentica manifattura italiana.
Un tocco di Italian Style, quello di Max Mara, opportuno, strategico e coraggioso a ricordare il pregio dell’industria tessile italiana nei pressi di una settimana d sfilate che celebra la forza economica del gigante tedesco e il glam newyorkese.
Una piccola azione di disturbo che anticipa la guerra prevista a breve. Il prossimo settembre,infatti, la settimana della moda di Milano, per le anticipazioni pret à porter 2013,si svolgerà in contemporanea con quella di New York e Londra .
Un colpo basso e una sfida aperta : da chi sarà presente , se i più famosi globetrotter del giornalismo della moda o i /le loro assistenti sapremo se la partita è stata vinta.
Daniela Mainenti