Dopo Sabato 20 luglio, con un Omaggio a Verdi e Wagner nel bicentenario della nascita, il 26 luglio il Teatro della Verdura ha riaperto i cancelli al pubblico, nel sempre suggestivo parco di villa Castelnuovo, per un secondo concerto lirico.
di Federico di Napoli
Malgrado le immancabili musiche di sottofondo, i più vari rumori provenienti da zone adiacenti, il contorno di rombanti motori, le auto della polizia sfreccianti a sirene spiegate, e in presenza di un elicottero mandato a disturbare pubblico, cantanti, orchestra e direttore, sorvolando il Teatro a bassa quota come già in anni precedenti, l’orchestra e il coro del Teatro Massimo sono comunque riusciti ad esibirsi in un concerto lirico decisamente godibile e che proprio ci voleva nella calda serata estiva! Il concerto è stato inserito all’interno della rassegna “Estate al Verdura”, un cartellone organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo e che raggruppa le istituzioni musicali più importanti della città (Teatro Massimo, Orchestra Sinfonica Siciliana, Conservatorio di Musica “Vincenzo Bellini”, Brass Group e Amici della Musica). I bei brani scelti, quasi tutti dedicati al Verismo, sono stati tra gli altri i poco conosciuti (in quanto poco rappresentati): Preludio atto III da Edgar di Puccini , Il sogno di Ratcliff da Guglielmo Ratcliff di Mascagni, La Tregenda – Intermezzo sinfonico atto II da Le Villi di Giacomo Puccini. Un programma abbastanza ricco ed allettante, che ha avuto come protagonista il Coro del Teatro Massimo, diretto dal Maestro del coro Piero Monti, mentre sul podio, a dirigere l’Orchestra, è stata – come già definita in altre pagine – “l’entusiasmante bacchetta di George Pehlivanian“, non a caso considerato “ fra i più interessanti direttori della scena internazionale“. Non si possono certo negare né l’entusiasmo né l’interesse mostrati dal pubblico in platea, ma ciò non di meno è apparsa chiaramente evidente una poca confidenza con l’opera italiana, causata possibilmente dall’abituale attitudine a un linguaggio musicale diverso. Il concerto si è concluso col Prologo dal Mefistofele di Arrigo Boito, opera che si distacca dal Verismo musicale della cosiddetta Giovane Scuola, di cui Arrigo Boito non faceva certo parte. Questa stupenda pagina non meritava l’esecuzione presentata al pubblico: la frammentazione del brano, la sua fusione col finale dell’epilogo e la riduzione dei componenti del coro con la mancanza assoluta delle voci bianche non potevano ottenere risultato migliore del mediocre. Il citato brano di Boito, o lo si esegue per intero, compreso l’Ave Sigor del basso, o, in assenza di questo o di altri componenti del coro, non lo si esegue del tutto, non essendo un brano lirico da concerto. Solo al solista viene abitualmente concesso di cantare la sua romanza, staccandosi dal contesto, ma nuoce in tal caso l’assenza del coro. Dopo gli applausi, lo scontato bis: L’inno al sole dall’Iris di Mascagni, abbastanza applaudito, anche se velato da qualche nuvoletta. Tutto sommato, in una calda serata estiva, star seduti all’aperto col comunque gradevole ascolto di bei brani lirici, per un melomane, è più che piacevole.
Programma della serata
Giacomo Puccini Preludio atto III da Edgar
Pietro Mascagni “Gli aranci olezzano” da Cavalleria Rusticana, “Intermezzo – ” Il sogno di Ratcliff” da Guglielmo Ratcliff
Giacomo Puccini “Coro a bocca chiusa” da Madama Butterfly
Pietro Mascagni “Intermezzo” da Cavalleria Rusticana
Giacomo Puccini “La Tregenda – Intermezzo sinfonico atto II” da Le Villi
Ruggero Leoncavallo “Intermezzo” e “Coro delle campane” da I pagliacci
Arrigo Boito Prologo in Cielo (I e IV Tempo) da Mefistofele