La sua arte , intesa come strumento di cambiamento, si rivela molto utile a svelare le emozioni più recondite in ognuno di noi.
La Redazione
Ogni colore possiede dei valori espressivi e spirituali che sottostanno alla diversa percezione dell’individuo. L’arancione è un colore caldo e, come il giallo, ha in sé vitalità e allegria. Il rosso evoca gioia e spensieratezza. Le tonalità del rosa, serenità e ottimismo.
Non possiamo disconoscere l’importanza dei colori e il valore simbolico di cui sono portatori. Portatori di quei valori che Francesca Runda, un’artista che, con entusiasmo e vitalità si è proposta sullo scenario artistico, vuole trasfondere al suo pubblico. L’arte di Francesca Rundo è ricca di strumenti per far emergere emozioni che diversamente resterebbero latenti. Uno di questi strumenti è proprio il colore che, combinato agli altri materiali, diventa funzionale alla trasformazione di qualcosa di fermo.
Le sue opere, nel loro stile ‘astratto figurato’, rappresentano immagini riconoscibili del mondo che ci circonda. Immagini che l’artista propone, a volte, fedeli e accurate, a volte, altamente distorte, come vuole, appunto, l’arte astratta figurata.
I suoi lavori sono frutto di un processo lungo e minuzioso, e di una stratificazione di passaggi. Nata a Palermo nel 1971, la pittrice mostra la propria attitudine verso le arti creative sin da bambina. Contro la volontà dei genitori, intraprende il Liceo Artistico, dopo il quale, consegue la laurea in Architettura, approfondendo, per conto proprio, la sua innata vocazione pittorica.
I soggetti rappresentati nelle sue opere appaiono come dei vortici, la cui percezione oscilla tra materiale e immateriale, dando un’impressione di movimento, come fossero fotogrammi di un film. Le raffigurazioni si presentano come frammenti di colore leggerissimo e impalpabile, in equilibrio fra il materiale e l’etreo
Tutto quello che dipinge rappresenta il dinamismo delle cose. Infatti, anche la sua storia artistica racconta un peculiare percorso volto al costante rinnovamento dei propri moduli espressivi, alla costante ricerca di nuove declinazioni di forme e di colori.
Insomma, un’artista che trasfonda ottimismo, vitalità, giovialità in ogni poro della tela. “Io dipingo soltanto quando sono di buon umore – confessa genuinamente Francesca -. Se sono triste, incupita, o mi girano storte, non mi approccio neppure lontanamente ai pennelli. Dipingo, infatti, a periodi altalenanti. Fortunatamente, sono un’ottimista e una positivista innata, e pessimista soltanto occasionalmente. Pertanto, la mia indole mi consente di produrre con una certa frequenza”.
La pittrice, ormai nota nel panorama artistico internazionale, vanta, nel corso della sua carriera, importanti partecipazioni, che hanno raccolto ampio consenso di critica e di pubblico. Ha esposto, infatti, in mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Tra queste: la Mostra collettiva di Arti Figurative ‘Palermo Arte e Cultura’, la collettiva di Arti figurative ‘arte d’Amare’. L’altra collettiva, sotto la direzione artistica di Anita Sorano. Prossima mostra, la Biennale di Parigi, sotto la direzione artistica della professoressa Francesca Biondolillo.
Queste soltanto alcune tra le numerosissime esposizioni. Esposizioni che forniscono un ottimo pretesto per proporre alla città che le ospitano, spunti di riflessione sull’arte dei nostri giorni, grazie alla sua straordinaria capacità di emozionare l’animo e di interpretare, attraverso le immagini, gli umani sentimenti.
La sua arte, intesa come strumento di cambiamento, si rivela molto utile a svelare le emozioni più recondite in ognuno di noi.