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Saldi stagionali – Il decalogo di Federconsumatori

La partenza ufficiale dei saldi stagionali ha perso da tempo l’interesse generale dei consumatori. Bufale, però, sempre in agguato...

di Federconsumatori

La partenza ufficiale dei saldi stagionali ha perso da tempo l’interesse generale dei consumatori. Bufale, però, sempre in agguato. Quindi, attenzione agli acquisti con gli sconti. Il decalogo di Federconsumatori

 

a cura della  Federconsumatori 

Le proiezioni di Federconsumatori Palermo, relative ai saldi, prevedono una spesa per gli acquisti scontati mediamente sui 184 euro a famiglia. Non si spenderà molto di più rispetto allo scorso anno, ma ci sarà un leggero incremento del numero di famiglie. Infatti, il 40% delle famiglie di Palermo e provincia compreranno durante i saldi, in leggero aumento rispetto allo scorso anno (il 38%), pari a un totale di 197.080 famiglie. Il giro di affari sarà di 36,26 mln di euro.

“La partenza ufficiale dei saldi ha perso da tempo l’interesse generale dei consumatori – riprende Vizzini -. Tra sms, telefonate e mail ai clienti, card fidelizzanti, le vendite con sconti alla cassa avvengono già da tempo. Al punto da inficiare la correttezza di qualunque proiezione sui saldi stessi. D’altronde la normativa regionale li ha praticamente liberalizzati: basta solo non pubblicizzarli prima dell’avvio ufficiale”.

 Il decalogo di Federconsumatori per orientarsi negli acquisti con gli sconti
In merito ai saldi, la raccomandazione più importante è quella di verificare, prima della loro partenza ufficiale, il prezzo pieno del prodotto che si intende acquistare.

  1. Non fermarsi mai davanti alla prima vetrina, confrontare i prezzi e, in ogni caso, orientarsi verso beni o prodotti che servono veramente.
  2. Diffidare dalle vetrine tappezzate dai manifesti (che non consentono di vedere la merce) o che reclamizzano sconti eccessivi, pari o superiori al 60%.saldi stagionali
  3. I saldi possono non interessare necessariamente tutta la merce del negozio. Quella a saldo, però, deve essere tenuta separata e ben individuabile rispetto a quella a prezzo pieno.
  4. Attenzione alla presenza delle etichette: quella di origine permette di risalire al produttore, quella di contenuto garantisce la composizione del prodotto, quella di manutenzione informa sulle modalità di lavaggio per evitare rischi.
  5. Occhio al cartellino del prezzo! Su ogni prodotto deve essere indicato, obbligatoriamente ed in modo chiaro e leggibile, il vecchio prezzo, quello nuovo e il valore in percentuale dello sconto.
  6. Non esiste l’obbligo di far provare i capi. Il nostro consiglio è, comunque, quello di diffidare dall’acquisto di capi di abbigliamento che non si possono provare.
  7. Da giugno 2014 i commercianti hanno l’obbligo di accettare il pagamento con carte di credito o bancomat tramite POS per cifre superiori a 30 euro.
  8. Conservare sempre lo scontrino quale prova di acquisto. Sarà prezioso in caso di merce fallata o non conforme, e obbliga il commerciante alla sostituzione o al rimborso di quanto pagato.
  9. Non sono rare le controversie con i negozianti che, in presenza di merce difettosa e impossibilitati a sostituirla, sostengono di non poter rimborsare i clienti perché l’annullamento dell’operazione di cassa sarebbe vietata dalle norme fiscali. Ai sensi dell’articolo 130 del Codice del Consumo, la merce difettosa deve essere sostituita o il prezzo rimborsato, specialmente se c’è difetto grave e non riparabile. Inoltre, l’operazione di cassa può essere modificata anche nei giorni successivi.
  10. Problemi o bufale devono essere subito denunciati ai vigili urbani, all’ufficio comunale per il commercio o a Federconsumatori
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