Vengono generalmente chiamate feste mobili quelle ricorrenze che variano la loro data da un anno all’altro in relazione, nella maggior parte dei casi, alle fasi lunari
di Andrea di Napoli
La principale festività mobile della religione cristiana è la Pasqua, ma anche l’Ebraismo e la fede islamica calcolano le data festive sulla base del calendario lunare. Il calendario islamico è composto da 354 o 355 giorni (10 o 11 giorni in meno dell’anno solare). Il mese di Ramadan, durante il quale i musulmani praticano il digiuno, cade in una data sempre differente spostandosi progressivamente da una stagione all’altra. Il fotografo palermitano Antonio Ferrante ha documentato il raduno che i musulmani di Sicilia effettuano da molti anni sul prato del Foro Italico, per la tradizionale preghiera conclusiva del mese di penitenza.
Accettato senza alcun problema, Ferrante si è aggirato con disinvoltura tra i fedeli in preghiera originari dell’Africa o del Medio Oriente ed appartenenti a famiglie di tutti i livelli sociali, riuscendo a scattare il ritratto anche a qualche personaggio di alto lignaggio e perfino ad un principe arabo.
La mostra allestita recentemente (dal 21 al 26 gennaio 2017) presso la Galleria Nicola Scafidi all’interno di Villa Niscemi, a Palermo, ha proposto le efficaci immagini realizzate in un lungo arco di tempo. Le più antiche risalgono, infatti, agli ultimi anni del ‘900 e sono state eseguite con una attrezzatura tradizionale sul “classico” rollino di pellicola. Rinunciando a malincuore al fascino di alcune fotografie in bianco e nero, l’autore ha preferito esporre unicamente stampe digitali a colori, capaci di suscitare una particolare suggestione attraverso le tinte vivaci dei costumi indossati dai numerosi partecipanti, attraverso le sfumature degli accessori e i disegni dei tappeti.
In occasione dell’inaugurazione dell’evento espositivo, alla presenza di un nutrito pubblico composto prevalentemente da autentici amanti della Fotografia, si è svolta una breve conferenza del professor Helmi Alkoudsi e della professoressa Soraya Alhanbale per aiutare i visitatori a comprendere il significato dei momenti rappresentati dalle fotografie per poi raccontare che nel loro paese di origine, il Libano, coesistono tranquillamente i quartieri delle diverse religioni e che solitamente i fedeli si relazionino amichevolmente tra loro.
Alla mostra fotografica di Antonio Ferrante “Ramadan, un popolo in preghiera”, che è stata organizzata dall’Associazione di volontariato Imago in collaborazione col Comune di Palermo, oltre alla validità tecnica ed artistica va certamente riconosciuto anche un concreto valore sotto l’aspetto culturale e sociale.