Quali i danni che le tossicodipendenze provocano al nostro organismo, inclusa la cannabis, erroneamente ritenuta quasi innocua. Ne abbiamo parlato col dr. Tommaso Di Marco, direttore del dipartimento Salute Mentale, Dipendenze Patologiche e Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Asp Palermo
di Patrizia Romano
La tossicodipendenza è tra le prime dipendenze patologiche riconosciute come tali. Tra le sostanze più diffuse vi sono i farmaci, le droghe comunemente note (hashish, marijuana, eroina, cocaina, ecstasy, anfetamine, Lsd), ma anche altre sostanze socialmente accettate, come l’alcool e il fumo che, sotto mentite spoglie, provocano comunque una vera dipendenza.
L’esordio delle tossicodipendenze è collocabile alla tarda adolescenza e all’inizio dell’età adulta. Ormai, tendono a manifestarsi senza particolare prevalenza tra uomini e donne.
Le tossicodipendenze insorgono per svariate ragioni. Soprattutto per alcune forme è stato evidenziato il ruolo della suscettibilità genetica, in combinazione con fattori psicosociali: specifici tratti di personalità (ricerca di sensazioni, ricerca della novità), esposizione a specifici stili educativi, presenza di disturbi psicopatologici, modelli parentali e amicali, nel determinare il consolidarsi del disturbo.
Quali conseguenze? Cosa fare per arginare il dramma della tossicodipendenza? Cosa fare per prevenirlo? Ne parliamo con il direttore dell’Uoc, Dipartimento Salute Mentale, Dipendenze Patologiche e Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’ASP di Palermo, Tommaso Di Marco.
Cosa possiamo fare se ci accorgiamo che una persona a noi vicina, possa essere un figlio o un amico, è dipendente da alcool o da stupefacenti? Esiste una sorta di ‘sportello di primo aiuto’?
“È possibile presentarsi al Sert più vicino e chiedere un primo colloquio, anche in anonimato, dettaglio molto importante. Non esiste una lista di attesa”.
Quali sono alcuni dei comuni segnali di uso di droga? Come può, una madre o anche un professore a scuola, accorgersi che un ragazzo fa uso di stupefacenti o di alcool?
“L’unico modo per avere certezza dell’uso è sottoporsi a un esame delle urine”.
Ci si chiede se la marijuana, o cannabis, quelle che i ragazzi chiamano ‘le canne’, sia dannosa e quanto per il corpo e per la mente e se questa possa diventare apripista per altre sostanze. Recenti studi delle università di Montreal e di New York hanno evidenziato come l’esposizione dei giovani a droghe spesso ritenute, “leggere”, apra la strada all’assunzione di sostanze ben più pesanti. Ed è stato accertato che su 4 giovani che utilizzano la cannabis, almeno 1 sviluppa una dipendenza. Una ricerca effettuata in Italia, da cui è scaturita una pubblicazione (Cannabis e danni alla salute) rivela che l’uso precoce di cannabis “può avere un ruolo importante nella sensibilizzazione cerebrale verso la ricerca e la sperimentazione di sostanze stupefacenti a più alto rendimento farmacodinamico”. La cannabis provoca innegabilmente un invecchiamento cellulare sia cerebrale che fisico. Il THC, il principio attivo della cannabis, peraltro, resta in circolo nell’organismo per diversi giorni e per questa ragione le alterazioni sulle capacità cognitive provocate dall’uso di questa sostanza, permangono anche dopo il periodo di assunzione. Accertato anche un calo dei livelli di attenzione e memoria.
Dottor Di Marco, in che modo una persona può diventare rapidamente dipendente da una droga?
“Dipende dal tipo di sostanza utilizzata, dalla modalità d’uso, dalla tolleranza. Esistono comunque sostanze chimiche che provocano rapidamente la crisi di astinenza e, dunque una dipendenza”.
L’uso di stupefacenti da parte di un ragazzo, può essere letto come un modo per attirare l’attenzione?
“Dipende da caso a caso”.
Che cosa succede se una donna incinta usa droghe? Il bambino sarà inevitabilmente un tossicodipendente?
“No. Il nascituro può incorrere in una crisi di astinenza se la madre ha utilizzato prima del parto sostanze stupefacenti (come eroina ) o farmaci sostitutivi (come metadone)”.
http://inchiestasicilia.com/2017/03/22/dipendenze-patologiche-sintomi-e-segnali-per-individuarle/
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