Dopo l’improvvisa scomparsa di Vito Parrinello, il piccolo teatro palermitano ubicato nel cuore della Kalsa, da lui fondato nel 1988, propone un interessante cartellone di trenta spettacoli messi in scena da fine luglio al 24 settembre
di Pippo La Barba
La stagione estiva del Ditirammu è iniziata il 20 scorso con “Dichiarazione d’amore”, piece scritta e diretta da Nicola Lo Bianco. Un mix di recitazione, musica, danza e canto, che rievoca brani d’amore di autori di tutte le epoche, da Saffo a Dante, a Shakespeare, sino ad Alda Merini. Il tutto affidato alla interpretazione dello stesso Lo Bianco, di Anton Giulio Pandolfo e di Patrizia Graziano; alla voce di Federica Neglia; alle movenze ritmiche di Federica Greco; alle musiche del fisarmonicista Raffaele Scibilia e del percussionista Luca Trentacoste.
Vito Parrinello, artista e scopritore di giovani talenti e la moglie Rosa Mistretta, splendida cantante folk, sono stati l’anima di questa piccola grande realtà culturale, che è stata e continua ad essere un laboratorio artistico legato alla riscoperta e alla conservazione della tradizione popolare della città e delle vere prerogative dei palermitani: ospitalità, stupore, canto e cuntu, poesia.
Pesante è l’eredità che Vito e Rosa, che va diradando le sue apparizioni sceniche, lasciano ai figli Elisa e Giovanni, che si stanno dimostrando artisti validi in grado di portare avanti il percorso culturale dei genitori.
La stagione teatrale del Ditirammu, che si svolge all’aperto nel piccolo baglio interno, grazie all’assenso dei condomini, offre un cartellone molto variegato, che abbraccia tutti i generi di spettacolo. Tra questi: una riedizione della commedia brillante di Michele Perricone “Coccitacca”; l’omaggio musicale alla grande Rosa Balistreri eseguito da Debora Troia; un altro recital musicale che vede Giuseppe Milici e Roberto Gervasi assieme ai fratelli Elisa e Giovanni Parrinello; per il cabaret Antonio Pandolfo e Toti e Totino; una riproposizione di “Le mille bolle blu” di Salvatore Rizzo, interpretato da Filippo Luna; Vincenzo Pirrotta con il suo “Ciniri”. Si chiude con l”Omaggio a Vito” recitato da Paride Benassai, che è accompagnato dall’arpista Rosellina Guzzo, e con i “Canti di musica” di Daniele Billitteri, con a fianco i Tumuna, di cui fa parte Giovanni Parrinello.