100 milioni di Euro per la spesa dei siciliani. Sì, proprio 100 (cento) milioni di euro per consentire alle famiglie siciliane che hanno più bisogno di mettere qualcosa in pentola.
E’ una prima risposta dalla Regione Siciliana per, quanto meno, tamponare la grave situazione in cui versano migliaia di famiglie siciliane in questo momento di emergenza coronavirus.
Le risorse verranno distribuite attraverso i Comuni ai quali verranno assegnati questi soldi in diverse tranche.
Gli Enti Locali, nella distribuzione, dovranno tenere conto delle nuove povertà in cui versano le famiglie che non percepiscono più alcun reddito.
A questa prima misura, si procederà in via amministrativa.
Il Governo siciliano mette a disposizione le somme ai Comuni
La decisione assunta dal Governo regionale di mettere a disposizione dei Comuni 100 milioni di euro per la spesa dei siciliani e, quindi, per fronteggiare l’emergenza economica causata dal Covid19 rappresenta un’iniziativa molto importante.
Qualche dubbio nasce intorno ai tempi attraverso i quali i Comuni potranno provvedere a erogare tali somme ai legittimi destinatari. Tra l’altro, i Comuni dovranno utilizzare tutte le strutture di cui dispongono dalla Polizia municipale ai Servizi sociali, alle Municipalità, al volontariato.
Parola d’ordine: Fare in ‘fretta’
A giocare un ruolo chiave sarà la ‘fretta’. Ma, come adesso, è necessario fare in fretta il più possibile.
Come fare? In che modo, evitare di appesantire i tempi e ridurre i passaggi burocratici, che, da sempre, hanno ostacolato il regolare andamento delle cose, facendo perdere importanti occasioni. Come far sì che i 100 milioni di Euro per la spesa dei siciliani arrivi ai destinatari prima che questi muoiano di fame, piuttosto che di coronavirus?
Ne parliamo con Salvo Fleres, portavoce di Unità Siciliana, LeApi
Ne parliamo con Salvo Fleres, portavoce di Unità Siciliana, LeApi, che, in seguito alla decisione del Governo regionale, ha sollevato l’esigenza di fare in fretta, esaltando le criticità che questa rappresenta.
In tempi di coronavirus, le famiglie più disagiate sono cresciute a dismisura, e si aggiungono alle 450 mila dichiarate povere.
Quanto c’entra il coronavirus in questa crescita vertiginosa improvvisa?
Il Covid 19 ha soltanto evidenziato le criticità della nostra società e della nostra economia che per anni, con una forte dose di ipocrisia, si è preferito ignorare, a cominciare dalla mancata regolamentazione del lavoro nero, con forme snelle di contribuzione, e dai tagli sconsiderati nel settore della sanità.
Come faranno i Comuni?
Oggi, il Fondo regionale per le Autonomie locali è stato ridotto drasticamente, passando da 900 milioni di Euro a 300. Tra l’altro, di questi 300 milioni, nella realtà, non è stato erogato neppure un euro.
Non si poteva ricorrere a questi 300 milioni mai erogati?
Mi voglio augurare che i 100 milioni recuperati dal Governo Musumeci si sommino a quelli previsti e che, in ogni caso, vengano immediatamente erogati senza sovraccarichi burocratici che esaspererebbero ulteriormente gli animi di un popolo ormai allo stremo.
Come possono i Comuni provvedere rapidamente all’erogazione delle somme, considerando le reali condizioni di autonomia in cui i Comuni, di fatto, ‘non’ sono stati messi?
A mio avviso, i Comuni dovranno utilizzare i Sevizi sociali, le Municipalità, la Polizia locale e il mondo del volontariato per procedere ad un rapido inventario delle esigenze e all’erogazione dei fondi
Come bypassare la burocrazia e agire in fretta
Voi sottolineate l’urgenza. Prima che i soldi arrivino ai Comuni, passerà
almeno una ventina di giorni. Poi, i Comuni, prima di cominciare ad erogare
queste somme, passerà altro tempo improduttivo. Nel frattempo, la gente morirà
o di coronavirus o di fame o, ancora si suiciderà per disperazione.
Si può bypassare la burocrazia e procedere all’erogazione diretta?
I Comuni, nelle more dell’arrivo dei fondi, potrebbero emettere dei buoni acquisto con i quali gli aventi diritto potrebbero pagare in negozi convenzionati, successivamente rimborsati