Massimo Lopez e Tullio Solenghi. Due pietre miliari dello spettacolo, con una carriera artistica di tutto rilievo.
Chi di noi non ha un ricordo legato al fantastico “Trio”? E alla loro straordinaria capacità di rendere un piacevole spasso, grandi capolavori della letteratura, offrendone una rilettura esilarante, ma con rispetto ed eleganza.
Insieme, sul palco, dopo 15 anni, si sono ritrovati a calcare il palcoscenico proprio come due vecchi amici che si ritrovano. Loro, di nuovo e ancora, insieme, in uno spettacolo di cui sono stati interpreti ed autori. Accompagnati dalla Jazz Company del maestro Gabriele Comeglio, in una crepitante sequenza di voci, imitazioni, scketch, performance musicali, improvvisazioni ed interazioni col pubblico.
Un percorso di ri-sodalizio troncato dall’evento coronavirus. Noi, però, lo vogliamo riprendere, ricostruendone le tappe con i due attori.
Di nuovo insieme
E’ stato proprio il risultato del primo spettacolo, che vi ha fatto venire il desiderio di tornare insieme sulle scene?
Solenghi – Questo
nostro spettacolo è nato quasi per gioco, con la voglia di tornare insieme sul
palco dopo quindici anni, giocando con i nostri attrezzi del mestiere: sketch,
imitazioni, frammenti di teatro, parodie.
Questa nostra scommessa, lanciata nell’estate del 2017, ci ha ripagati alla
grande con un centinaio di date nella prima stagione, più di cento nella
seconda e con altrettante in quella 2019/2020”.
Lopez – I teatri esauriti ci stanno esaltando, ma l’incontro col nostro pubblico contiene in sé una valenza affettiva che non era scontata. Ogni sera, oltre al divertimento condividiamo col nostro pubblico un coinvolgimento emotivo che tocca il suo apice nel ricordo di Anna Marchesini”.
Massimo Lopez e Tullio Solenghi hanno iniziato la loro carriera nel 1982 a Radio Due. Cosa Ricordate di quel’ esperienza?
Tullio Solenghi – La radio è stata quella che ha sdoganato il Trio. Abbiamo Cominciato alla radio, tu dovevi ancora nascere, non dico l’anno. La Radio era ancora in bianco e nero, non era a colori. E noi facevamo delle bizzarrie, addirittura ci inventammo un corso di mimo radiofonico. Siamo stati gli unici. Consisteva in un minuto di silenzio. E la gente chissà cosa immaginava.
L’amore per la Sicilia
Spesso venite in Sicilia, per piacere ma anche per lavoro, il pubblico siciliano vi accoglie sempre con grande calore! Cosa Rappresenta per voi la Sicilia?
Massimo Lopez – In passato quando non la conoscevo bene non riuscivo a capirla. Poi, al secondo anno, riuscii a respirare questa Sicilia, anche attraverso il DNA dei siciliani ricco di storia e cultura. Ma ciò che dissi una volta … “La Sicilia è come una medicina, che andrebbe presa ed ordinata dai medici. Due tre volte al giorno dopo i pasti un po’ di Sicilia”. Perché ci sono dei valori che ancora sono forti, che dovrebbero riguardare anche tutto il resto dell’Italia.
Tullio Solenghi – Io sono reduce insieme a Massimo da un successo clamoroso a Siracusa. Questa estate ho diretto e fatto una piccola parte in Lisistrata (in greco antico Λυσιστράτη, Lysistràtē) di Aristofane. Dove Massimo faceva un cammeo notevole. E’ stato un ricollegarsi con la storia. Il Teatro Greco di Siracusa, penso, sia la massima aspirazione per un attore di teatro, riuscire a recitare li. Ed io ci sono riuscito. Volevo dirlo.
Programmi futuri
Massimo Lopez e Tullio Solenghi. Cosa dobbiamo aspettarci di vedere in futuro?
Solenghi – Aspettarvi l’inaspettato. Noi come sempre, vogliamo creare questa aspettativa che non venga mai delusa. Per cui siamo noi due, e il nostro modo di raccontare. Ma gli ingredienti cambiano ogni volta. Quindi, la gente non sa cosa disegneremo alla lavagna per ricancellarlo subito dopo e ridisegnare nuovamente altre cose. E’uno spettacolo di grande divertimento per il pubblico, ma soprattutto per noi che lo facciamo.
Le migliori imitazioni
Straordinarie sono le vostre interpretazioni ed imitazioni dei personaggi. Ma qual è l’imitazione che vi diverte di più?
Tullio Solenghi – Facendo l’accoppiata Maurizio Costanzo (Massimo ) e Giampiero Mughini (Tullio) si rischia di non finire mai. Parte il nostro spasso e iniziamo a ridere anche noi, dovendo mantenere il personaggio con tutte le difficoltà che ne derivano. E’ un’imitazione che stimola divertimento! Se ti diverti tu sul palco trasmetti questo divertimento anche al pubblico.
Massimo – Sono pezzi che studiamo ed immaginiamo in un certo modo e con una certa tempistica, ma poi, di volta in volta, mentre facciamo lo spettacolo, da un minuto prefissato, ci accorgiamo che lo sketch ne dura 10. Di sera in sera, ci sono delle cose che si aggiungono al momento e fanno divertire tutti. Indubbiamente, nello show ci sarà un ricordo alla straordinaria Anna Marchesini. Cosa vi manca più di lei?
Massimo –La mancanza fisica la sentiamo, ma in realtà, noi ce l’abbiamo qui! Sul palco con noi! Sempre! Non ci sembra mai di essere in due sul palcoscenico. La presenza di Anna è continua. A volte, mi sembra strano quando mi soffermo a pensare che lei fisicamente non ci sia più, mi dico no! È uno scherzo