Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Ferrante: la priorità è la nostra Terra

Nostra intervista ad Antonio Ferrante che, ritirando la propria candidatura, ha lasciato la guida del PD in Sicilia ad Anthony Barbagallo

di Clara Di Palermo

Anthony Barbagallo è il nuovo segretario del PD in Sicilia, designato dopo che Antonio Ferrante aveva ritirato la propria candidatura. Ferrante, negli ultimi mesi aveva lavorato alacremente per ricostruire il partito in Sicilia, lavorando “oltre la politica organizzata” e muovendosi da vero attivista della propria convinzione e fede ideologica. L’InchiestaSicilia lo ha raggiunto telefonicamente.
Barbagallo è il nuovo segretario del PD in Sicilia. Lei ha scelto di ritirare la propria candidatura: decisione personale o di partito?
“Decisione nata con l’arrivo del COVID-19 che ha stravolto le nostre vite cambiando le nostre priorità e imponendoci di metterci tutti al servizio della nostra terra. In queste settimane insieme con  Anthony ed il gruppo parlamentare abbiamo dato voce ai tanti siciliani precipitati nella difficoltà economica e dato quelle risposte che Musumeci non ha saputo o voluto dare, dal divieto di consegne a domicilio nei giorni festivi all’ingiustificabile chiusura delle toelettature per cani sino al contributo in finanziaria per nidi, materne e ludoteche privati, per non parlare dei fuorisede che Musumeci voleva tenere in esilio a vita. Siamo riusciti in breve a costruire quel modello di partito in grado di ascoltare la base e i siciliani e porsi come interlocutore credibile, obiettivo da sempre delle mie battaglie e che mi ha convinto ad affidare ad Anthony la guida del Pd siciliano”.

Rafforzare il dialogo

Non ha la sensazione che la politica, oggi, stia perdendo contatto col territorio e con le persone per restare troppo arroccata nelle sue logiche di palazzo?
“In questi mesi il gruppo Pd all’Ars, insieme con noi, si è caratterizzato per l’ascolto delle tante difficoltà sorte improvvisamente con l’avvento della crisi e che rischiavano di travolgere interi settori della nostra economia, ora è necessario rafforzare questo rinnovato dialogo costruendo sin da subito una classe dirigente all’altezza della sfida storica che ci attende. Voglio ringraziare gli amici che mi sono stati accanto sin dall’inizio di questa sfida, partita oltre un anno fa tra lo scetticismo generale, che passo dopo passo ci ha portato alla candidatura e che sapranno dare, come classe dirigente del nuovo Pd, un contributo importante alla nostra casa comune e alla nostra terra”.

Antonio Ferrante

Il governo Musumeci? Ha preso provvedimenti illogici

Chi è, oggi, il vostro avversario politico?
“Lo stesso di ieri, il governo Musumeci e le destre che lo sostengono che, in questi mesi, hanno dato prova della loro totale incapacità e mancanza di visione. Abbiamo assistito a provvedimenti illogici e dannosi, come il divieto di vendite a domicilio nei festivi o la chiusura forzata delle toelettature per cani, o al limite della disumanità, come il permanente divieto di rientro per i siciliani bloccati, spesso senza più lavoro o casa, fuori dalla propria terra e lontani dai propri cari. Il PD è riuscito ad limitare i danni e nella cosidetta fase due saremo ancora più intransigenti perché consapevoli che a questo governo interessa l’autoconservazione e la moltiplicazione delle poltrone prima che il benessere dei siciliani”.

Secondo lei il PD ha riacquistato la sua identità in Sicilia o è ancora da ricostruire?
“In questi mesi duri abbiamo dato prova di poterla costruire lavorando fianco a fianco a tutti i livelli, personalmente voglio ringraziare il nostro parlamentare nazionale Carmelo Miceli per essersi speso su tanti fronti e, personalmente, per il confronto ed il sostegno che è stato uno degli elementi alla base della mia scelta. Sarei ingenuo o poco sincero se dicessi che potrebbero presentarsi atteggiamenti di autoreferenzialità, personalismo o opportunismo che contrasto da anni ma, altrettanto, posso affermare che abbiamo tutti gli strumenti e soprattutto una determinazione mai vista prima nel rispedirli al mittente”.

La semplificazione tra le priorità

Covid ha portato alla luce tante falle nel sistema paese: le imprese aspettano gli aiuti per ripartire e i lavoratori non hanno avuto erogata la cassa integrazione. Ma davvero non si può ridurre questa burocrazia elefantiaca?
“Quello della semplificazione è uno dei temi che stiamo affrontando a partire dall’innovazione nella pubblica amministrazione che, a causa della crisi, ha accelerato quegli interventi di smartworking che dovevano essere introdotti già tempo fa. Stiamo scoprendo strumenti che aumentano efficienza, contatto con i cittadini riuscendo anche a ridurre la spesa corrente, è necessario andare avanti su questa strada perché dopo la crisi i cittadini trovino un Paese e un Sicilia che siano più efficienti, autosufficienti a livello energetico e che creino sempre nuove occasioni di lavoro”.

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