Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Giornata della legalità tra le dichiarazioni politiche di rito

La Giornata della Legalità, quest'anno è stata celebrata e ricordata soltanto con le dichiarazioni politiche di rito. Molte sono rimaste dentro le righe, dando a questa giornata il giusto ricordo. Qualcuna, invece, ha sconfinato l'argine della buona politica, diventando l'occasione per fare becera politica. Abbiamo voluto raccogliere le dichiarazioni più salienti, oltre che più ufficiali, affidando al lettore il significato di ogni parola pronunciata. Pure dietro la commemorazione di una ricorrenza così particolare nella sua drammaticità, emerge il retro pensiero della politica. A volte sano e genuino. A volte becero e meschino

di Redazione

Giornata della Legalità. Una celebrazione insolita, quella del 23 Maggio 2020. Una giornata particolare che, in 28 anni, è stata ricordata con ampie manifestazioni unitarie e collettive. Quest’anno, questa giornata della memoria ha trovato la massima espressione commemorativa nelle convenevoli dichiarazioni ‘virtuali’ delle istituzioni.

Del resto, è giusto così. Per i politici è un dovere, prima che un diritto, dispensare dichiarazioni. Piccole perle di saggezza, maturate ad hoc pure per questa occasione.
Comunque sia, il 23 Maggio, rimane una giornata troppo particolare per non essere ricordata e commemorata.
Ben vengano, quindi, le dichiarazioni commemorative dei politici. Purché, però, rappresentino veramente occasione di riflessione.
Purtroppo, però, in questa concitata kermesse di spunti meditativi, non sono mancate le beghe becere e meschine, che con una semplice dichiarazione affidata al web, hanno trasformato questa giornata da occasione di riflessione ad occasione di esaltazione dell’Io e di screditamento dell’altro.

Le dichiarazioni istituzionali per ricordare

Abbiamo raccolto le dichiarazioni più importanti apparse sullo scenario politico territoriale, affidando ai lettori la scelta dello spunto migliore e più attinente al proprio pensiero, per riflettere su questa giornata memorabile. Una giornata che rimarrà per sempre scalfita nei nostri cuori come una delle pagine più drammatiche della storia di Palermo e dell’Italia intera.

Da Palermo a Milano

Oltre alle dichiarazioni di rito, per commemorare questo insolito 23 maggio, su invito della Fondazione Giovanni Falcone, a Palazzo Marino a Milano e a Palazzo delle Aquile a Palermo, è stato esposto uno striscione realizzato dall’artista Tv Boy, pseudonimo di Salvatore Benintende. Un giovane artista palermitano che ha donato la propria opera alle due città e alla Fondazione.

Striscione a Palazzo delle Aquile e a Palazzo Marino

Lo striscione, che ritrae Giovanni Falcone e il motto “E’ tempo di andare avanti” è rimasto esposto a Palazzo delle Aquile per tutta la Giornata della Legalità, insieme a un lenzuolo bianco, simbolo della lotta alle mafie.
Per il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, “questa iniziativa ha un fortissimo valore simbolico. E’ il simbolo di una sintonia e di una comunità di visione e progetto non solo con Milano, ma con tutta l’Italia delle comunità locali impegnate a combattere le mafie.

Tvboy

E’ il simbolo di come la cultura e l’arte, in questo caso quella di tvboy, siano sempre un grande strumento per mantenere viva la memoria e costruire le comunità. Memoria e spirito di comunità indispensabili per far sì che la mafia non torni a governare Palermo come la governava tanti anni fa.”

In una lettera inviata ieri, il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha voluto ringraziare Maria Falcone, presidente della Fondazione Giovanni Falcone, per “aver proposto questo gesto concreto per rafforzare la rappresentazione del legame che unisce Milano e Palermo tanto nell’impegno per la cultura della legalità e il ricordo delle vittime della mafia, quanto, oggi, nell’impegno per la ripresa del Paese”.
Il sindaco di Palermo ha voluto ricordare la Giornata della Legalità, rinnovando gratitudine alle Forze dell’Ordine, che hanno datoil proprio tributo alla lotta alla mafia con vite umane.

Il sindaco Orlando per ricordare

Perché ogni giorno sia 23 maggio di ricordo e memoria di Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, occorre avere ogni giorno gratitudine e ammirazione, uniti a ricordo e memoria, per Rocco Dicillo, Vito Schifani e Antonio Montinaro e, con loro, per la Polizia di Stato e le Forze dellordine – ha detto  il sindaco Leoluca Orlando sempre in questa occasione del 28mo anniversario della strage di Capaci – . Un ringraziamento, oggi, in particolare allUfficio scorte della Questura di Palermo, alla Squadra Mobile, allindimenticabile Squadra Catturandi e a tutti coloro che sono impegnati ogni giorno per contrastare la mafia e il suo sistema di potere politico, affaristico e criminale. Una Questura, quella di Palermo, che negli anni ha pagato un prezzo altissimo con decine di agenti, funzionari e investigatori vittime della violenza mafiosa”.

La Cgil per ricordare

Un altro lenzuolo bianco, con le scritte “La legalità è la via per i diritti” e “La mafia uccide, il silenzio pure”, è stato esposto pure sul balcone della Camera del Lavoro di Palermo. Il simbolo della Giornata della Legalità per eccellenza.
“Tutte le categorie, i dirigenti, i militanti, i lavoratori, i pensionati e tutti i nostri iscritti parteciperanno alla giornata del ricordo della strage di Capaci, appendendo un lenzuolo bianco alle finestre e ai balconi delle proprie case” – ha dichiarato il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo -.

   La Cgil Palermo partecipa in questo modo alla giornata per il 28° anniversario dellattentato in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Quest’anno, a causa delle restrizioni per contenere la diffusione del virus Covid-19, la Cgil ricorda i caduti nella lotta contro la mafia con la partecipazione al flash mob delle 17.58, orario dellattentato del ‘92, indetto dalla Fondazione Falcone #PalermoChiamaItalia. Oggi non ci sarà il corteo sotto l’albero Falcone, al quale ogni anno la Cgil partecipa con il suo striscione – ha aggiunto Enzo Campo –. Ma abbiamo aderito al flash mob, che ci vedrà tutti quanti, anche se a distanza, uniti contro le illegalità. Il coraggio di chi ha combattuto e combatte contro Cosa Nostra è il coraggio dei tantissimi lavoratori che con il lavoro di ogni giorno lottano contro le infiltrazioni criminali e gli interessi illeciti. E’ questa l’antimafia quotidiana esercitata nei posti di lavoro. Abbiamo il dovere di stare uniti per non dimenticare e per testimoniare, anche con gesti simbolici, che stiamo dalla parte dei diritti. È questa la nostra storia, la nostra identità antifascista, sono questi i valori che come movimento sindacale portiamo avanti ogni giorno, orgogliosi, a difesa dei principi di democrazia, giustizia e libertà”.

I lavoratori per ricordare

 “La Cgil, nel commemorare le vittime delle stragi Falcone e Borsellino, ricorderà anche tutte le vittime della mafia tra magistrati, forze dellordine, giornalisti, uomini delle istituzioni, imprenditori, sacerdoti e comuni cittadini. La memoria per noi sta alla base dellimpegno antimafia per l’affermazione dei diritti delle persone. E tenere viva la memoria – ha proseguito Campo – per la Cgil è un dovere nei confronti dei tantissimi dirigenti sindacali uccisi, molti dei quali non hanno avuto mai giustizia, e di tutti gli uomini caduti nella lotta contro la mafia. Chiediamo che la lotta alla mafia sia la priorità di chi ci governa. Finché la mafia non sarà debellata noi saremo presenti sempre nelle piazze e nei posti di lavoro a contrastare gli interessi e gli affari illeciti e a difendere i diritti, la libertà e la Costituzione”.

Legalità sul lavoro

“Oggi, ancor di più, alla luce di quanto sta emergendo dalle indagini della magistratura sulle infiltrazioni nel sistema degli appalti – ha aggiunto Campo – la Cgil chiede alla classe politica lintensificazione dei controlli, trasparenza e meritocrazia alla base delle nomine, e ladesione ai codici e ai protocolli antimafia e anticorruzione”. Campo conclude affermando che la Cgil continuerà a chiedere “di non abbassare la guardia per garantire la vigilanza nelle aziende pubbliche e private, per la salvaguardia dei lavoratori e di tutti i cittadini, per l’affermazione della legalità in tutti i cantieri e nei posti di lavoro”.

Il lenzuolo bianco rimane il simbolo della lotta alla mafia

 
Tutti i siciliani legati alla nostra terra martoriata dalla mafia, hanno esposto il lenzuolo bianco, diventato simbolo della Giornata della Legalità, nel balcone della propria casa, come tutti gli anni. E quest’anno, viste le difficoltà contingenti, hanno partecipato al flash mob, che ha visto tutti quanti, anche se a distanza, uniti contro le illegalità.
Le vittime della mafia sono state ricordate pure con un video. Si tratta de la “Bellezza morale del coraggio”, prodotto dal Sistema bibliotecario cittadino.

I siciliani ricordano

Insomma, tutte le categorie, i dirigenti, i militanti, i lavoratori, i pensionati hanno partecipato alla giornata del ricordo della strage di Capaci.
La memoria sta alla base dell’impegno antimafia per l’affermazione dei diritti delle persone.

Manifestazioni sotto tono

Anche se l’emergenza sanitaria ci ha costretti a manifestazioni sottotono, l’attenzione è stata altissima da parte di tutti, non solo da parte dei politici, che, in qualche caso, non hanno perso occasione per fare ‘politichina di bassa lega, anziché commemorazione profonda, come se il sangue delle vittime della mafia avesse un colore politico (in senso partitico ndr).

C’è, per esempio, chi si ritiene l’unico ad avere la dignità e la moralità per potere ricordare e celebrare la giornata della legalità. Gli altri, invece, hanno soltanto contribuito a spargere sangue, alimentando il potere delle mafie, offendendo la memoria delle vittime e calpestando il dolore delle loro famiglie.

La Lega Nord per ricordare

“Quest’anno, molto più che rispetto agli anni passati, le manifestazioni dei martiri di Capaci e via d’Amelio devono essere oggetto di riflessione. Riflessione silenziosa ma profonda – ha affermato il capogruppo della Lega Igor Gelarda, insieme agli altri consiglieri del Gruppo Consiliare della Lega, Marianna Caronia, Elio Ficarra e Alessandro Anello -. Quanto male è stato fatto alla memoria di coloro che sono morti per combattere la mafia, ed alle loro famiglie, con i provvedimenti che hanno visto la scarcerazione di numerosi boss mafiosi in tutta Italia? Con quale coraggio alcuni componenti del Governo nazionale parteciperanno, oggi così come il 19 luglio, alle manifestazioni per commemorare i morti di Capaci? Credo che a chiederselo sarà la stragrande maggioranza degli italiani, stanchi di passerelle ipocrite.


Mafie straniere scriteriatamente importate grazie ai paladini dei “porti aperti”

La cronaca dimostra che non è il momento di abbassare la guardia di fronte ad una criminalità organizzata, che tenta sempre di rialzare la testa, oggi appoggiandosi anche alle mafie straniere scriteriatamente importate grazie ai paladini dei “porti aperti”. Così come la cronaca ci ricorda ogni giorno quanti danni ha provocato e provoca una certa antimafia becera e di convenienza. Un’antimafia affarista che mortifica l’impegno e il sacrificio delle migliaia di persone che dentro e fuori le istituzioni, con o senza divise, lottano per la legalità. Oggi è un giorno di riflessione e coraggio. Ma speriamo anche sia un’opportunità per assunzioni di responsabilità e risveglio di dignità da parte di qualcuno”.

Il M5S

Decisamente più moderato il M5S, che scrive: “Il seme di speranza piantato da Giovanni Falcone continui a germogliare nelle nostre coscienze. Anche se oggi lemergenza sanitaria ci costringe a manifestazioni sottotono, sappiamo bene che lattenzione deve restare altissima da parte di tutti – hanno dichiarato i deputati regionali del Movimento 5 Stelle -. Da parte di magistratura, forze dellordine, istituzioni pubbliche e politica, comunemente impegnati nel mettere in campo ogni mezzo, volto a contrastare la criminalità organizzata e qualsiasi forma di illegalità. Da parte, certamente, di tutti i membri della società che desidera un riscatto: giovani, famiglie, lavoratori, volontari impegnati con lesempio quotidiano a rifiutare anche il più piccolo atteggiamento di mafiosità e a diffondere lo stesso seme di giustizia che fu di Falcone, Borsellino, dei martiri che morirono al loro fianco e di tutte le vittime del sangue sparso dai mafiosi”.


L’Assessore alle Culture, Adham Darawsha

C’è chi, invece, dichiara che non esiste una mafia straniera, per giunta, scriteriatamente importata dai paladini dei “porti aperti”, ma una criminalità organizzata internazionale, che va contrastata attraverso la collaborazione di tutti, connazionali e stranieri. “Ringrazio Pamela Villoresi che ha collaborato con lAssessorato alle Culture nella sua veste istituzionale di Direttrice del Teatro Biondo Stabile di Palermo, impreziosendo il video con la sua coinvolgente interpretazione. Ricordiamo così Giovanni Falcone e quei coraggiosi che come lui sono caduti sul campo  nella lotta alla mafia”, ha dichiarato l’Assessore alle Culture, Adham Darawsha -.


Avanti Insieme

A caccia di colpevoli non sono soltanto i leghisti di importazione. “28 anni dall’uccisione dei Giudici Francesca Morvillo e Giovanni Falcone, e dei giovanissimi agenti della Polizia di Stato Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. 

Diluita l’emozione negli anni, la politica rischia di abbassare la guardia, concedendo allentamenti alle misure restrittive che erano state conquiste raggiunte in quegli anni bui, risposte dure di uno Stato che aveva finalmente deciso di combattere la guerra contro Cosa Nostra senza ambiguità

Il ruolo dei social

Oggi che tanti riflettori sono spenti per via dell’emergenza sanitaria, ci auguriamo che i social ospitino discussioni serie e non chiacchiericcio retorico. 

Abbiamo bisogno di testimoni credibili e non di carrieristi antimafia, perché il danno che arrecano alla Sicilia i corrotti infiltrati nellantimafia di professione è pari almeno a quello di Cosa Nostra stessa. 

Siamo convinti che la scuola e la società tutta abbiano il dovere morale di educare ad una legalità concreta e quotidiana gli studenti e le studentesse di oggi, che non erano neanche nati in quel 23 maggio 1992. Necessario è il ritorno alle fonti, che dovrebbe diventare una prassi e un antidoto alla banalità della retorica, studiando insieme magari, come si fa il 27 gennaio con i libri di Primo Levi, quellimmenso Testamento umano e spirituale che rappresenta “Cose di Cosa nostra”, la raccolta di 20 interviste che Il giudice Falcone rilasciò alla giornalista Padovani. 

Ognuno faccia la propria parte

Per parte nostra restiamo convinti, come diceva Giovanni Falcone, che <<ognuno deve continuare a fare la propria parte, piccola o grande che sia, per contribuire a creare in questa Palermo condizioni di vita più umane>>. Questo è l’unico autentico senso che può avere ancora la politica stessa”.

Lo dichiarano i Consiglieri di Avanti Insieme: Valentina Chinnici, Paolo Caracausi, Massimo Giaconia, Claudia Rini, Toni Sala.

Il Governatore della Regione Sicilia

Perfettamente dentro le riga, pure lui a ricordare la Giornata della Legalità, almeno questa volta, il Governatore della Regione. “È un anniversario molto strano, quello di oggi, in memoria del giudice Giovanni Falcone, della consorte e degli agenti di scorta – ha detto il Presidente della Regione, Nello Musumeci -. Non per questo il ricordo “silenzioso” della strage di Capaci può assumere un significato diverso. La sensibilizzazione delle coscienze di noi tutti deve essere quotidiana e non legata solo a una data di calendario o ad una manifestazione esterna o, ancora, al via vai di persone nell’Aula bunker. Ognuno di noi deve fare la propria parte, ogni sacrosanto giorno. Solo così si può onorare, degnamente, al di là delle parole, la memoria di chi ha perso la vita nella vera lotta alla mafia. Solo quando si capirà che siamo tutti in trincea potremo venirne fuori”.

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