Pasta e pane sono alimenti che non mancano mai sulle nostre tavole, ancor di più da quando i nutrizionisti hanno rivalutato con grande forza la dieta mediterranea, fondamento di uno stile di alimentazione corretto.
Oggi attorno al pane, alla panificazione, si spendono migliaia di parole, nascono dibattiti, si organizzano tavole rotonde. E’ stata riscoperta la panificazione in casa, tanto che sono moltissime le persone che, alla ricerca della genuinità, fanno il pane in casa, sperimentando combinazioni di farine e cercando di evitare gli agenti lievitanti chimici, magari anche impazzendo dietro alla sopravvivenza del lievito madre.
Nuovo interesse per nuove farine
Negli ultimi anni si è sviluppato un grande interesse attorno alle farine, con studi e ricerche atti a valorizzare i grani antichi autoctoni siciliani, come il Timilia, grano con il quale si ottiene il celebre pane nero di Castelvetrano conosciuto anche oltre lo stretto.
Oltre al timilia, sono tre i grani antichi siciliani: Senatore Cappelli, Russello e Margherito.
E, ovviamente, sul web spopolano i siti e i blog che propongono ricette e regalano suggerimenti per una perfetta lievitazione, un mondo in costante fermento….del resto si sa…le donne sono grandi utilizzatrici di internet e la cucina è un argomento di grande interesse.
Il pane in casa con il lievito madre
E allora, vogliamo provare a fare insieme il lievito madre per fare il nostro pane di casa? In un precedente articolo abbiamo potuto approfittare dei consigli di Sara Marino che dell’arte della panificazione ha fatto il proprio mestiere. Cimentiamoci anche noi.
Procedimento
Va bene una delle farine che vi citavamo (sono tutte farine che contengono glutine, condizione essenziale perché il nostro pane lieviti), che deve essere mescolata in parte uguali all’acqua; utilizziamo una ciotola ampia così da poter miscelare bene i due ingredienti e ottenere una sorta di pastella liscia e omogenea.
Trasferiamo l’impasto in un contenitore di vetro, andrà benissimo anche un barattolo di quelli della maionese o dei sottolio, purché ben pulito ed ermetico. Si deve avere l’accortezza di non riempire il barattolo fino all’orlo, copriamo e mettiamo in un posto al buio, coperto con un panno scuro, e dove la temperatura si mantiene costante ma mai fredda.
I tempi del lievito madre
Dopo 24 ore butteremo via metà dell’impasto (è l’esubero) e lo “rinfrescheremo”, aggiungendovi una nuova dose composta sempre da acqua e farina in parti uguali. Ripeteremo questa operazione per una settimana circa, fino a quanto la pasta madre avrà un marcato odore acidulo e presenterà tante bolle. A questo punto sarà pronta per essere usata al posto del comune lievito per produrre il nostro pane di casa. I puristi, dicono che devono passare mesi, dal momento della creazione, per far sì che il nostro lievito madre sia maturo per la panificazione. A noi non resta che provare e riprovare. E fare il pane in casa, con il suo inconfondibile profumo, regala una magia particolare alle nostre tavole.
Ma sapete che si può utilizzare anche l’esubero del lievito madre, ossia quello avanzato dalla quantità che decidiamo di rinfrescare? SI possono fare grissini, crackers, dolcetti, biscotti… ma occhio alla bilancia perché si comincia a mangiarne e non si finirebbe mai!