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Ho abortito e non è stato un dramma: anche a Palermo, Alice ci mette la faccia

Già a ridosso della Giornata Internazionale della Donna, approda a Palermo la campagna dell'Uaar che difende il diritto all'aborto sicuro per le donne italiane. Ho abortito e non è stato un dramma: anche a Palermo, Alice ci mette la faccia

di Redazione

Nelle passate settimane, con l’approssimarsi dell’8 marzo, per le vie di Palermo, presso luoghi simbolici come l’Assessorato Regionale alla Salutepresidî ospedalieri e scuole superiori, sono comparsi il viso tranquillo ma deciso di Alice Merlo e le sue parole«Ho scelto di interrompere volontariamente una gravidanza con la terapia farmacologica. L’ho potuto fare in tutta sicurezza. La Ru486 evita il ricovero ospedaliero e l’intervento chirurgico: una scoperta scientifica meravigliosa per la salute delle donne». Ho abortito e non è stato un dramma: anche a Palermo, Alice ci mette la faccia.

Un messaggio penetrante

Liceo Einstein

Un messaggio semplice quanto inaudito e necessario. Soprattutto, nel nostro Paese. Un Paese in cui il diritto alla salute riproduttiva e all’autodeterminazione è sempre minacciato dalla prevalenza schiacciante dei medici. Ci riferiamo a quei medici che si dichiarano obiettori di coscienza (in Sicilia oltre l’80%). Un Paese, dove nella scuola pubblica l’educazione sessuale è ancora una chimera, mentre l’insegnamento di una religione, che ne è spesso l’antitesi, è istituzionalizzato.

Assessorato Salute

L’aborto farmacologico senza ricovero

Inoltre, sempre qui, le recenti linee guida ministeriali che, meglio tardi che mai, consentono l’aborto farmacologico senza ricovero. Queste ultime sono contrastate dai fondamentalisti cattolici con menzogne spudorate. Come, per esempio, i manifesti che paragonano la Ru486 al veleno. E, inoltre, disattese apertamente da alcuni governi regionali per gli stessi motivi biecamente ideologici. Perché è evidente come la somministrazione in consultorio comporti minori disagi per la donna e minori costi per la collettività.


L’Uaar

L’Uaar (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) annovera tra i propri obiettivi statutari l’«eliminazione di ogni ostacolo per l’utilizzo della pillola Ru486», la«presenza capillare di consultori pubblici» e l’«abolizione dell’obiezione di coscienza prevista nei reparti di ginecologia degli ospedali pubblici […] che devono inibire l’accesso agli attivisti ideologicamente orientati».

Le adesioni dell’Uaar

In Sicilia l’Uaar aderisce alla Rete Regionale Femminista e Transfemminista per il Diritto alla Salute. A Palermo è stata al fianco di Non Una di Meno. Lo ha fatto nel presidio contro l’oppressione di genere “Essenziali i nostri corpi, essenziale la nostra lotta”. L’appuntamento è stato domenica 7 marzo alle 16 in piazza Verdi. Inoltre, sarà partecipe allo sciopero dell’8 marzo. Porterà inoltre nei prossimi giorni il volto e il messaggio di Alice presso alcuni licei palermitani. Lo farà in un’attività di informazione e sensibilizzazione. E che, poi, perseguirà un altro importante obiettivo Uaar«insegnamento nelle scuole dell’educazione sessuale, dell’educazione affettiva e dell’educazione alle differenze».

Giorgio Maone
Coordinatore
Circolo UAAR di Palermo

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