Sandra Guddo. Pregevole excursus di Sandra Guddo su una Sicilia sconosciuta lontana dagli stereotipi. Nel suo ultimo libro “Gramigna, storie di gente di Sicilia”, Edizioni Porta Nuova, sono contenuti diciassette racconti di storie minime. Tutte collocate nell’arco temporale che va dai Fasci Siciliani alla prima guerra mondiale. In ultimo una interessante appendice su una Corleone sorprendente, che rende finalmente giustizia a questa ridente cittadina troppe volte associata unicamente alla mafia.
La storia
“Gramigna” è, oltre che il titolo della raccolta, il primo racconto.
Narra la storia tragica di un “caruso”. Un caruso, sfuggito al controllo del suo padrone. Un “picconiere” della cava di Casteltermini, che una famiglia accoglie. E, con un gesto struggente e pieno di tenerezza, lo nasconde per sottrarlo a un destino atroce. Siamo alla fine dell’anno 1866, il padre del caruso era già morto in guerra disperso in mare, dopo la battaglia di Lissa. Fa riflettere che sei anni dopo l’Unità d’Italia nel Meridione permanga lo statu quo. Parliamo di una condizione di asservimento del popolino da parte delle classi dominanti.
Le storie di Sandra Guddo sono tutte storie vere
Quelle descritte da Sandra Guddo sono tutte storie vere con personaggi reali, pur con nomi di fantasia. Sono storie di gente comune: “I papuzzani”, “U muzzunaru”, “L’abbanniaturi”, “U carritteri” e così via.
La chiusura della raccolta
La raccolta di Sandra Guddo si chiude, come accennato, con il racconto “Matrimonio a Corleone”. E’ un fatto relativamente recente. Il fantasioso titolare purtroppo deceduto del bar prospiciente la piazza principale del paese propose a una coppia di danesi capitati li per caso e che avevano in programma di sposarsi, di farlo a Corleone. I due accettarono con entusiasmo. Da allora, si è creato un gemellaggio tra Danimarca e Corleone. Gemellaggio, che ha dato luogo e continua a dar luogo a matrimoni di coppie danesi nella cittadina. E’ un fatto molto bello. Come pure va registrato che oggi nell’immaginario collettivo dei corleonesi la mafia è solo un cupo ricordo che sbiadisce sempre più.