Sito Web in manutenzione

Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Campagna vaccinale nelle farmacie di Palermo e provincia

Il contributo delle farmacie palermitane alla campagna vaccinale nelle farmacie di Palermo e provincia è sempre più grosso. Vediamo come si articola e come evolve

di Redazione

Campagna vaccinale nelle farmacie di Palermo e provincia. Prosegue e si rafforza il contributo delle farmacie palermitane alla campagna vaccinale
nelle farmacie. Come disposto dalla circolare del ministero della Salute dell’8 ottobre scorso, nelle 67 farmacie (45 a Palermo e 22 in provincia) che sin dallo scorso 6 settembre effettuano a pieno ritmo vaccinazioni anti-Covid, è già possibile prenotare anche la terza dose per i soggetti per i quali è stata prevista dalle Autorità sanitarie, che sarà inoculata con le stesse modalità stabilite dal protocollo del 21 giugno scorso tra la Regione siciliana e le associazioni di categoria delle farmacie convenzionate.

La circolare

Lo chiarisce una circolare a firma di Roberto Tobia, segretario nazionale e presidente provinciale di Federfarma, nella quale si sottolinea che le farmacie accreditate sono pronte a inoculare all’interno degli spazi appositamente predisposti la “dose booster” di Pfizer-BioNTech a soggetti over 80, a personale e ospiti dei presidi residenziali per anziani, al personale sanitario e ai soggetti over 60, purchè, come indicato dalle Autorità nazionali, siano trascorsi almeno sei mesi dalla seconda dose, indipendentemente dal tipo di vaccino utilizzato nelle precedenti somministrazioni.
Sono esclusi dalla vaccinazione in farmacia i soggetti estremamente vulnerabili e quelli con anamnesi positiva per pregressa reazione allergica grave o anafilattica.

Le prime e seconde dosi

In queste stesse farmacie la scorsa settimana, la settima, sono state inoculate 1.464 fra prime e seconde dosi (1.098 in città e 366 in provincia) portando a 8.892 immunizzazioni (6.708 in città e 2.184 in provincia) il contributo totale delle farmacie del territorio alla campagna vaccinale.
Allo stesso tempo prosegue a ritmo serrato il servizio di test sierologici e tamponi antigenici rapidi nelle 80 farmacie accreditate (46 in città e 34 in provincia), alcune delle quali hanno accolto l’appello del Commissario per l’emergenza Covid, generale Francesco Paolo Figliuolo, garantendo l’operatività anche durante l’orario di chiusura.

Vaccinazione antinfluenzale


A questi due servizi si aggiunge ora quello della vaccinazione antinfluenzale. Mentre i soggetti fragili possono essere vaccinati esclusivamente dal medico di base, tutti gli altri cittadini possono scegliere di acquistare presso qualsiasi farmacia uno dei vaccini disponibili sul mercato. Vaccini, che lo Stato classifica come farmaci di fascia C, quindi vendibili dietro presentazione di ricetta medica e a totale carico dei cittadini.

Costo della dose

Il costo della dose, da prezzi di listino, varia da un minimo di 8,50 euro a un massimo di 18 euro circa. A seconda del prodotto scelto.
E’ importante evidenziare che i cittadini che volessero farsi inoculare il vaccino dal farmacista, non hanno necessità di presentare la prescrizione medica per l’acquisto. Pagano solo la dose e non l’inoculazione, che è gratuita. I farmacisti vaccinatori saranno accreditati a breve, a seguito di apposito corso, che comincerà mercoledì prossimo, 27 ottobre.
Comunque, i cittadini potranno acquistare la dose con ricetta e per l’inoculazione rivolgersi al farmacista o anche ad altri operatori sanitari.


Il presidente di Federfarma Palermo


Il presidente di Federfarma Palermo, Roberto Tobia, parla di “importante passo in avanti. Un’evoluzione, che valorizza la professione del farmacista”. “Con i provvedimenti – spiega Tobia – adottati dal ministro della Salute, Roberto Speranza, e dai sottosegretari Pierpaolo Sileri e Andrea Costa, fortemente voluti da Federfarma, lo Stato per la prima volta valorizza il ruolo di operatore sanitario svolto dal farmacista nell’ambito del Servizio sanitario nazionale. E, quindi, abilitato a svolgere operazioni di tipo assistenziale di primo e secondo livello. Operazioni che vanno dalla prevenzione al monitoraggio, che già durante l’emergenza Covid si sono rivelate estremamente importanti. La preparazione di gel disinfettanti, l’organizzazione delle reti per l’ossigeno, i test con prelievo di sangue capillare, l’esecuzione dei tamponi, il rilascio dei Green pass, le vaccinazioni contro Covid e influenza sono solo l’inizio di una evoluzione”.

Le farmacie si evolvono


“Infatti – aggiunge Tobia – le farmacie cominciano ad evolversi. Passano, così, dalla semplice ‘dispensazione del farmaco’ – che rimane il primo pilastro della farmacia al servizio del cittadino – verso il servizio di ‘accompagnamento dei pazienti nel loro percorso di cura’. Tutto ciò, puntando sulla piena attivazione del Dossier farmaceutico e del Fascicolo sanitario elettronico. L’obiettivo sarà quello di una presa in carico del paziente e della sua aderenza alla terapia’”.


Farmacia dei servizi


“Cioè, lo Stato sta inserendo le farmacie nelle reti territoriali di assistenza. Cosa prevista dalla legge sulla “Farmacia dei servizi”. Trasformandole, così, in strutture sanitarie integrate nel Servizio sanitario nazionale. Strutture che, in collaborazione con i medici, siano in grado di erogare servizi sanitari. Non solo, ma anche partecipare all’assistenza domiciliare. E, poi, fornire prestazioni di secondo livello attraverso percorsi diagnostico-terapeutici per patologie specifiche. Erogare particolari farmaci di piani terapeutici (Distribuzione per conto), finora ritirati solo in ospedale. Inoltre, monitorare l’aderenza dei pazienti cronici ai piani terapeutici. Ed, infine, eseguire analisi di sangue e urine, erogare prestazioni di telemedicina”.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.