Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Accessibilità e inclusività a Tokyo

Lentamente si tornerà a una quasi normalità e anche a viaggiare. Oggi vi proponiamo una meta di cui abbiamo parlato tante volte ma, questa volta, analizzandone l'aspetto dell'accessibilità. Sì, perchè l'accessibilità dei luoghi è, per molti, un aspetto fondamentale nella scelta di un luogo di vacanza.

di Redazione

Perché parlare di accessibilità a Tokyo, dato che siamo lontanissimi dalla capitale giapponese? Perché si tratta di un esempio virtuoso, certamente da prendere a modello.
Accessibilità e inclusività sono due concetti chiave che guidano lo sviluppo di molte nazioni in tutto il mondo e Tokyo raccoglie l’eredità dei giochi olimpici e paraolimpici proseguendo la sua marcia verso la trasformazione in una città di diversità e inclusione in vista degli anni a venire. Il Governo Metropolitano di Tokyo presenta il suo portale dedicato al turismo accessibile, invece il progetto Avatar Robot Café Dawn presentato da Ory Lab Inc., nel quartiere di Nihombashi, permette a persone che sarebbero altrimenti impossibilitate a lavorare a causa della loro disabilità di apportare il loro contributo sociale tramite un impiego.

Da sempre all’avanguardia nell’ospitalità grazie al concetto tradizionale di omotenashi, Tokyo si impegna per includere tutti nell’esperienza turistica. Nasce così il portale Accessible Tourism Tokyo, una raccolta di informazioni utili per turisti diversamente abili. Si parte con 30 percorsi divisi per tema o per area, arricchiti con mappe dettagliate e indicazioni pratiche sulle strutture consigliate per programmare al meglio la visita in città, disponibili anche sotto forma di brochure PDF. Il portale è poi arricchito anche con link a siti esterni con maggiori informazioni sull’accessibilità e raccoglie in un video le testimonianze di alcuni abitanti della città con disabilità.

Nel 2021, anno dei giochi olimpici e paraolimpici di Tokyo, ha aperto il café laboratorio Avatar Robot Café Dawn, struttura permanente nel quartiere di Nihombashi. Il locale è il culmine di un progetto nato nel 2018 ed è strutturato con posti a sedere e un bancone caffetteria, il cui servizio è svolto da avatar robotici comandati a distanza da persone che non sarebbero in grado di lavorare per le loro condizioni fisiche o di salute, come ad esempio i malati di SLA.

Un progetto all’avanguardia

Alla base del café si trova la tecnologia di Ory Lab Inc., società di tecnologia basata a Tokyo che sviluppa prodotti per favorire la partecipazione sociale e che dal 2012 ha maturato esperienze di lavoro con persone con diversi tipi di disabilità trovando un modo per creare una società in cui le persone possano incontrarsi, lavorare e vivere liberamente anche se costrette a casa. “Dare a tutti la possibilità di rimanere connessi con la società” è il concept più che mai attuale che si cela alla base del progetto del café, che si è evoluto nel corso degli anni fino a ricevere prestigioso premio per il design e la pubblicità D&AD Awards 2020 (categorie Design Transformation, Digital Transformation e Future Impact) con lo slogan “andare avanti, oltre l’allettamento” usato nella campagna pubblicitaria.

Accessibilità al cafè robotico

Nel 2020, l’impossibilità di andare in luoghi che prima sembravano scontati ha dato luce alla condizione di confinamento tra le mura domestiche in cui molte persone con disabilità si trovano costrette a vivere, poiché spesso allettate, rendendo ancora più prezioso il futuro di questo genere di progetti di innovazione sociale.

Il quartiere di Nihombashi, crocevia commerciale storico della capitale e ancora oggi quartiere in cui molte grandi aziende scelgono di porre la propria sede, non limita il suo impegno all’inclusività al progetto del café robotico ma lo estende alla promozione di un quartiere in cui le persone si possano sentire a proprio agio, compresi coloro su una sedia a rotelle o con difficoltà visive, grazie ad una applicazione con il primo sistema di navigazione vocale su larga scala per spazi chiusi su un’area di circa 35 mila metri quadrati, sviluppato da Mitsui Fudosan, Shimizu Corportation e IBM Japan Ltd.

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