Francesco Guadagnuolo. I gravi fermenti che agitano Russia e Ucraina accrescono la crisi dei mercati globali delle materie prime. Ciò porta all’inevitabile conseguenza di un rincaro della bolletta, con pesanti ripercussioni sulle famiglie, sulle imprese e sulla popolazione mondiale.
Questa è una delle tante cose della vita che, così, come scuotono la gente comune, scuotono la coscienza di artisti dall’animo particolarmente sensibile. All’interno dei quali si scatena un vero e proprio tumulto di sensazioni. Sensazioni, che si trasferiscono da un animo all’altro.
La grande sensibilità di Francesco Guadagnuolo
Una delle figure artistiche più sensibile dei nostri tempi è quella di Francesco Guadagnuolo. Sempre attento a tutto ciò che avviene nel mondo, sia nelle vesti di uomo comune, sia in quelle di artista sia, infine, nelle vesti di Ambasciatore di Pace dell’Upf.
Proprio in occasione dei dissidi tra la Russia e l’Ucraina ha realizzato un’installazione dal titolo: “L’energia: principio di vita o espediente di guerra”. Un’opera forte e sensazionale, dove c’è dietro, però, tanta speranza che non si arrivi ad un estremo percorso bellico. Francesco Guadagnuolo vive la sua arte, percependo i contrasti e le miserie del nostro tempo. Attraverso le sue opere, l’artista comunica sempre sensazioni forti: oppressione, angoscia, terrore.
Ma cerca pure di dare risposte attraverso queste sensazioni?
A tu per tu con Francesco Guadagnuolo
Ne parliamo direttamente con Lui, cercando di esplorare nel profondo della sua anima. Un’impresa ardua, quando l’anima ha lo spessore di un grande artista come Francesco Guadagnuolo.
L’Inchiesta Sicilia – L’arte di Francesco Guadagnuolo che continua a misurarsi con l’odio, con la distruzione, la morte, dà una significativa risposta alla gente?
Francesco Guadagnuolo – Gli uomini continuano a misurarsi con l’odio, con la distruzione, la morte. Spesso, finiscono in lotta per insolite ragioni. E quando queste ostilità gravano pesantemente si ha la belligeranza.
Il confronto con la brutalità della vita
Ciò è difficile fermarla, poiché la guerra fa nascere altra guerra, la violenza porta altra violenza e la morte altra morte. Si tratta sempre di un circolo vizioso malvagio che non porta a nulla nonostante i progressi delle società moderne. Ciò prova la vecchia verità della parola di Tucidide: «Il male non è solo di chi lo fa. È anche di chi, potendo evitarlo, non fa nulla per evitarlo».
La concordia tra i popoli è la serena prova del cammino evolutivo della collettività che porta necessariamente ad impegnarsi contro ogni forma di odio, discriminazioni razziali e religiose.
L’auspicio che dal male nasca l’essere
Comunque, forse in un futuro neanche troppo lontano, il mio auspicio è che dal male potrebbe nascere una nuova coscienza dell’essere, che aiuti un’umanità ferita dall’odio, nel rapporto sofferto con la realtà e dunque a superarla. Un neo-umanesimo quello che vado cercando sarebbe una significativa risposta alla gente nella cui attività si fonde la mia visione antropologica, e l’incessante ricerca di poter comprendere l’agire umano, così come la condizione del vissuto sociale contemporaneo.
Arte e vita si intrecciano
Così Arte e Vita s’intrecciano in una forma della realtà umana, in cui fluisce la visione dell’immagine interiore nella tensione fra il bene e il male. Il mio impegno artistico è rivolto all’affermazione dei valori e dei diritti umani, in un mondo in cui sono in discussione i principi del vivere civile. In questo modo do voce alla problematicità della condizione umana di oggi, mirando alla liberazione dal senso d’inquietudine che spesso l’uomo in tempo di guerra o di pandemia da Covid ha avvertito e avvertirà ancora per lungo tempo. I caratteri di questa crisi li osservo non nell’intento di una semplice curiosità estetica, bensì per fare della fragilità e della precarietà umana, lo snodo della ricerca di un principio etico universale. Portando così a recepire tutti i bisogni dei mutamenti della nostra vita.
Le grandi crisi
Già abbiamo dovuto superare le grandi crisi di due guerre mondiali con milioni di persone morte, bombardamenti, deportazioni, esecuzioni di massa, lavori forzati, fame, campi di concentramento. Andando oltre la realtà nell’esplorare l’inconscio dell’essere. Per questo percorro intensi simultanee astrazioni dell’animo umano, cercando di lottare alle antonimie dell’immagine, cercando così di dare delle risposte.
Le opere di Guadagnuolo esprimono cooperazione tra arte creativa e scienza
L’Inchiesta Sicilia – Guadagnuolo ritorna a rappresentare opere che spingono a considerare l’arte non solo dal punto di vista estetico e armonico, ma anche come un elemento utile per sollecitare una cooperazione tra arte creativa e scienza. I lavori dedicati al coronavirus, ne sono un esempio emblematico.
E’così?
Francesco Guaagnuolo – Mi sono interessato alla scienza, realizzando opere che sono interpretate come simbolo di ciò che non è visibile dall’esterno, ma dall’interno del corpo. Già in altre opere del passato come, “I Luoghi del Corpo – viaggio nelle patologie della creatività”, ho fatto vedere questo. Così anche i virus e i batteri possono diventare forme d’arte, oggi in un’emergenza sanitaria mondiale per il “Coronavirus”, esprimo opere che esortano a riflettere l’arte non solo come forma estetica ma anche come mezzo favorevole per stimolare un nuovo contributo tra energia artistica creativa e scienza.
Pitto-scultura
Da febbraio 2020 ho realizzato una serie di opere pittoriche e scultoree su ‘La storia del Coronavirus fra Arte e Scienza’, fra le ultime opere c’è l’ “Omicron 2021” la variante del SARS- CoV-2. Una pitto-scultura. Mi sono ispirato alla foto della variante Omicron dell’Ospedale Bambin Gesù, interpretando i lineamenti del Continente africano da dove è iniziata l’Omicron. Dov’è visibile la struttura della proteina Spike della variante Omicron, con le sue mutazioni, il rossore è il concentramento nella zona che interagisce con le cellule umane. Epistemologica ed estetica queste opere Transrealiste che attraversano (trans, appunto) la mia ricerca artistica fattasi visionaria e interdisciplinare, portando nella storia dell’arte la scienza.
L’arte rivela la parte più brutale dell’uomo
L’Inchiesta Sicilia – Da sempre, l’arte rivela la parte più brutale dell’uomo: soprusi, assassini, violenza, lotta, delitti. Perché la brutalità cattura e impressiona l’artista al punto da dare vita a vere e proprie opere d’arte?Francesco Guadagnuolo – Siamo stati educati, a considerare l’arte come solo una forma di bellezza: non è così. Da sempre, l’arte ha descritto le più cattive grettezze del genere umano: aggressività, assassini, violenze carnali, lotte armate ed altro dal Medioevo ad oggi. La mia recente mostra: “New York 2001-Kabul 2021: andata e ritorno del Male” per commemorare i vent’anni dell’attentato alle Torri gemelle di New York dell’11 Settembre 2001 ne è un esempio.
Dai momenti di crudeltà della storia
Dalla crudeltà con cui migliaia di individui seguitano con ostinazione a seminare il male, come documentano i momenti drammatici dell’11 Settembre 2001, con l’abbattimento delle Torri gemelle e del 15 agosto 2021 con la ripresa del potere da parte dei talebani nella martirizzata Afghanistan.
Proprio in quest’epoca così difficile di guerre, malvagità e pandemie è l’arte ad esprimere beneficio all’umanità. È come se l’arte si consapevolizzasse delle guerre, delle inquietudini passate, le lunghe riflessioni nei lockdown, gli stati d’animo, i mali che ci hanno afflitto. Perché l’arte ha diritto di opinione, è pensiero nella sua libertà e indipendenza rivelatrice. Nonostante ciò, l’arte vuol dire ripresa, purificazione mentale, tramite essa possiamo riscattare, nobilitare l’animo umano e preparaci a quello che chiamo da tempo la preparazione ad un ‘Nuovo Umanesimo’.
Cosa ci insegna la storia
La storia ci ha mostrato che da cicli bui, del tempo trascorso, sono emerse le arti più rivelanti. Oggi attraverso il dramma Covid è un‘occasione per riflettere sul significato di arte-vita e come intendere la cultura artistica del dopo. Se è vero che l’arte testimonia la vita, è proprio negli ultimi due anni che ci si sente più attratti alla vita.
L’esperienza del Covid
La mia serie di opere ispirate al Covid-19 sono un esempio perché se c’è un linguaggio d’arte che può tradurre questa condizione preoccupante, l’ho fatto in forma rivelativa, facendo vedere il senso dell’inquietudine e l’aspettativa del dopo. Arte-cultura, scienza-tecnologia diventano rappresentazione della realtà, un incorporarsi l’uno con l’altro, divenendo Trans-Realtà.
Transrealismo visionario
Con Transrealismo visionario cerco di comunicare la realtà sociale, politica, tecnologica, scientifica da cui siamo attorniati e assediati, soprattutto nella dilagante dimensione immateriale del web. Realtà fortemente trascesa, eppure fortemente ancorata a rilanciabili valori di matrice umanistica, etica e religiosa nella più larga ed ecumenica accezione sacra, applicandola alla realtà sotto lo studio estetico, morale e politico.
L’auspicio della rinascita
Prima o poi mi auspico che si giunga ad una rinascita “o meglio a quel nuovo umanesimo” a cui facevo riferimento. E che in realtà da diversi punti di vista è già in atto, quello di cui la gente si accorge di meno perché sembra ovvio, cioè quello dell’era digitale che è in continua formazione ed evoluzione.
Il rapporto con i giovani
L’Inchiesta Sicilia – Lei è stato, spesso, vicino ai giovani nelle scuole. Come viene accolto da questa fascia di età? Cattura la loro attenzione?
Francesco Guadagnuolo – Nel mio laboratorio artistico-scientifico, da tempo si è sviluppata un’innovazione da ricercatore nel mondo della didattica con l’idea di un progetto che ho chiamato “Arte in Classe”.
Questo è nato perché ho tanta fiducia nei giovani, in quanto loro sono il futuro. Così attraverso le mie idee, i giovani hanno avuto l’opportunità di vivere esperienze uniche, di crescita morale personale e collettive incentrata sulla tradizionalità dell’arte, avvicinata all’innovazione, alla tecnologia e alla scienza. Tutto questo ha catturato la loro attenzione.
Vicenda Russia Ucraina
L’Inchiesta Sicilia – Come si aspetta vada a finire la vicenda Russia Ucraina a cui ha dedicato la sua installazione artistica?
Francesco Guadagnuolo – Dopo due mesi di sgomento e timori della vicenda Russia-Ucraina, che ancora viviamo con l’incertezza guerra si, guerra no. Quello che vediamo sono i polsi duri della Russia e dall’altra parte dell’America ed in mezzo ci siamo noi con l’Europa che stiamo vedendo solo rincari fuori ogni misura del gas, dell’energia e del petrolio, mettendo a dura prova famiglie e imprese. La Russia sembra che stia ritirando le sue truppe militari, l’America non ci crede. Ma l’unica cosa certa che una guerra non serve a nessuno e non avrebbe senso e sarebbe senza vincitori. Ho la sensazione che la Russia non si addentrerà a certi confini, perché sarebbe probabile che tutto potrebbe girarsi a suo sfavore.
Ruolo dell’Europa
L’Inchiesta Sicilia – Quale ruolo ne avrebbe l’Europa?
Francesco Guadagnuolo – L’Europa assieme ad altre Nazioni occidentali ha confermato l’appoggio all’Ucraina. In una risoluzione adottata nel dicembre 2021, il Parlamento Europeo ha invitato la Russia all’indietreggiamento dei propri militari alla frontiera con l’Ucraina, dichiarando che qualunque attacco avrebbe avuto un alto costo economico e politico. É già accaduto che i deputati del Parlamento Europeo disapprovino l’interferenza russa, in base all’aspirazione ucraina di relazioni più serrati con l’Europa. Si era già espressa nella risoluzione del 29 aprile 2021 con gravi preoccupazioni. Il 15 settembre 2021 il Parlamento ha ammesso una risoluzione nella quale si asserisce che l’Europa non approva le politiche aggressive, liberando i principi per una cooperazione con una futura Russia democratica.