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Fil: una squadra per finanziare la ricerca indipendente

La Fondazione Italiana Linfomi lancia una raccolta fondi per finanziare la ricerca sui linfomi e può già contare su un gruppo di privati e imprese che, insieme con FIL, hanno dato vita a Fil Club, una rete che può fare la differenza

di Redazione

La salute e il benessere passano anche per la ricerca e per i progetti di formazione e ricerca, e una collaborazione tra Fondazioni, Istituti di ricerca e case farmaceutiche sarebbe auspicabile, ma difficilmente si riesce a realizzarla. Allora si cercano altre strade, come la raccolta fondi anche grazie al fatto che l’esperienza del Covid ha accresciuto la consapevolezza che solo con l’aiuto di tutti si superano le difficoltà e si raggiunge il bene comune.

Lo sa bene la Fondazione Italiana Linfomi (FIL), organizzazione nazionale senza scopo di lucro attiva dal 2010, che sviluppa progetti di ricerca per la cura dei linfomi. La patologia ha un’alta incidenza – 40 nuovi casi al giorno, quasi 2 ogni ora – ma buone probabilità di guarigione, da qui l’importanza fondamentale della ricerca scientifica.

FIL – 1000 soci, 2 sedi operative (Alessandria e Modena) e 12 Commissioni scientifiche dedicate allo studio dei linfomi – conduce studi in autonomia o insieme a gruppi di ricerca, collaborando con oltre 100 centri ospedalieri sul territorio nazionale.

I progetti di ricerca no profit che la Fondazione promuove abitualmente non godono del supporto dell’industria farmaceutica. Per garantire la continuità di tali studi e favorire il progresso nella cura dei linfomi per i pazienti di oggi e domani, FIL ha lanciato in questi mesi un nuovo progetto di raccolta fondi, che mira alla sostenibilità economica dell’organizzazione: FIL Club, una rete di imprese, associazioni, enti, privati a sostegno della Fondazione.

La generosità di pochi fa la differenza per tutti

I finanziatori si impegnano a versare somme dai 5 ai 50 mila euro l’anno, preferibilmente per tre anni consecutivi, per finanziare un progetto sui linfomi che può spaziare tra i vari ambiti di ricerca.
L’iniziativa vanta oggi l’adesione di una decina di privati cittadini e di sedici importanti realtà, tra aziende, associazioni, istituti bancari e fondazioni:
A&M Production
Algio S.p.A
Aon
BPER Banca         
Corradini Luigi S.p.A.
Dumas
Emilgroup
Fondazione Grade
Fondazione Giulia Maramotti
Gioves Onlus        

Intermonte Partners
Italpack
Marazzi Group
Padana Tubi
Smeg
Studio Di Lorenzo – Moratti – Gesaldi

Il dr. Andrés J.M. Ferreri

Non è sempre facile trovare sostegno per la ricerca, perché gli effetti di questa attività non sono immediatamente visibili – dichiara il Presidente FIL Andrés J.M. Ferreri. Quando un donatore finanzia l’acquisto di un macchinario o la costruzione di un ospedale vede subito dove sono finiti i soldi. Per la ricerca non avviene lo stesso. Per questo sono importanti la comunicazione e la trasparenza, valori che da sempre contraddistinguono l’operato della nostra Fondazione. Ringrazio chi per primo ha dimostrato fiducia e interesse nel nostro lavoro e ci ha permesso di dare avvio a questa rete che auspico possa crescere per far avanzare la ricerca e contribuire al bene dei nostri pazienti”.

Incaricato di coordinare l’iniziativa è il Past President FIL, Francesco Merli:Ad oggi, attraverso FIL Club, sono stati raccolti 280 mila euro, che serviranno a finanziare un nuovo progetto di ricerca proposto dalle Commissioni Scientifiche della Fondazione. Lo studio vincitore sarà selezionato entro il prossimo marzo da un gruppo di esperti internazionali, individuato dal nostro board. Ad aprile sarà organizzata la FIL Club Dinner, evento riservato ai membri per illustrare il progetto vincitore e il suo iter di sviluppo”.
Per maggiori informazioni su FIL Club e per eventuali adesioni si può visitare l’apposita sezione sul sito della Fondazione: filinf.it/fil-club

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