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Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Terzo Millennio tra pandemia, guerra e rischio nucleare

Dalle “Lezioni Americane” di Italo Calvino al Movimento del Transrealismo, alcuni spunti di riflessione dal critico Renato Mammucari (nella foto di copertina).

di Clara Di Palermo

Iniziamo oggi la pubblicazione di un interessante testo critico dello storico dell’arte Renato Mammucari, una riflessione sul movimento del Transrealismo. Saranno diverse puntate che pubblicheremo in successione ogni sabato nella rubrica Arti visive.

Il movimento del Transrealismo letterario nasce negli Stati Uniti e si sviluppa nell’Arte in Italia ed in parte dell’Europa, traghettando la letteratura e l’arte al Terzo Millennio, rilevando nuovi mondi realistici, permettendo di ricercare potenziali passaggi percettivi che hanno trasfigurato la visuale dell’operato estetico. Il Transrealismo è proiettato ad obiettivi “oltre” la realtà per esprimere un nuovo pensiero per l’arte e per la storia socio-culturale della società contemporanea. 

Con il Transrealismo italiano l’arte si colloca al centro in maniera risolutiva della vita, della nostra condizione, del mondo tecnologico e della società perché spazio e digitale appariranno sempre più immessi in un umanesimo integrato che ormai ci appartiene e non possiamo farne a meno, senza mai perdere la nostra identità, ma solo per orientarci a identificare e sviluppare al meglio la cultura. Assumendo oltre a ciò la relazione “arte e politica ”, che diventa elaborazione mentale che contraddistingue nell’arte uno spazio dove la condizione umana possa trovare beneficio e salvazione. Per questo interesse politico al sociale, il Transrealismo italiano ha sviluppato un progetto: “L’arte come processo assistenziale per l’uomo”, affinché la creatività artistica possa riconoscere le problematiche delle realtà della vita e per far questo è necessario comprendere l’Arte come valore per l’umanità. L’arte Transreale trasfigura il mondo reale per cercare valori che porteranno a “Pensare al futuro” una piattaforma formale e costruttiva, per una nuova mansione dell’arte, nella confortante certezza, che non è possibile vivere, se l’uomo non si pone nella pienezza delle realtà che ci circondano e saperle individuare, compendiando ragione e motivazione .

Le Neoavanguardie degli ultimi quarant’anni

Tra gli anni ’60 e gli anni ’70 si ebbero grandi cambiamenti con neo-avanguardie che hanno avuto importanza nella storia su piani diversi e compositi: Pop Art, Minimal Art, Arte Concettuale, Arte Povera, Body Art, Land Art, Pittura analitica sino a giungere alle innovate insorgenze della pittura, ricercando il piacere della tradizione del dipinto e del colore con Graffitismo, Transavanguardia e Transrealismo, quest’utima prima negli anni ’80 nasce in America come fenomeno letterario ad opera del matematico-scrittore Rudy Rucker e poi negli anni ’90 oltrepassando il 2000 in Italia con l’arte multimediale del Transrealismo ad opera del critico Antonio Gasbarrini, hanno segnato la storia delle avanguardie artistiche degli ultimi 40 anni, riconoscendo gli anni ’80 e ’90 le epoche più energiche e feconde di rinnovamento dell’arte internazionale.  

Italo Calvino e la sua relazione con l’arte.

L’arte per lo scrittore era un contiguo criterio di vivere, di considerare, di pensare, un certo modo intrinseco nel catturare fattezze della vita da un’osservazione iconica. Così Calvino conseguiva a convertire in scrittura pensando per visioni immaginative, rendendo l’immagine sotto la sua azione letteraria, un’espressione visuale molto vicina all’arte. Le sue “Lezioni americane” fanno riflettere sui temi trattati da Calvino come tracce di proposta immaginifica della realtà, si ritroveranno alcuni anni dopo nel movimento del Transrealismo italiano negli orientamenti manifestati nell’atto creativo della stilizzazione essenziale di una post-realtà contemporanea nonché futura, di un’arte congiunta allo sviluppo tecnologico e scientifico.

Italo Calvino negli anni ’80 s’immette in un influente clima intellettuale che si accingeva a chiedersi una sequela di pensieri connessi al progresso tecnologico e al significato dei moderni mezzi di comunicazione. Cominciano a circolare i primi computer con i designati progressi programmati attorno alla cerchia dei letterati. Calvino assistendo a questo pensava ipotizzando un futuro. E in questo modo che nascono le composizioni letterarie delle sue “Lezioni americane” producendo archetipi che s’inoltravano di là dagli inizi degli avanzamenti di internet, questo ne avrebbe fatto un precorritore nel valutare quelli che sono stati poi i mezzi di comunicazione di massa. Ciò nondimeno l’avvenire delle tecniche dell’informatica consta nel riconoscere che ci sono realtà oggettive che esclusivamente l’arte e la letteratura sono in grado di istaurare con proprie metodologie che ammettono quell’idea inesauribile che si chiama ingegnosità dell’artista che solo l’uomo ha il potere di elargire, nell’evoluzione culturale universale. Oltre ciò, ai rapporti con le organizzazioni sociali, che sormontano le connessioni con il ritmo veloce della vita sempre in trasformazione con il cervello umano, il mondo e l’universo. Scaturiscono da questo insieme le “Lezioni americane”, che Italo Calvino serbò per l’Università di Harvard, Cambridge nel Massachusetts (1985-1986), con l’intento di esporre dei principi di ricerca di scrittura creativa essenziali per l’approssimarsi del nuovo millennio e sono: leggerezza, rapiditàesattezza, visibilità, molteplicità, coerenza. Questi temi si rinverranno negli anni ’90 nel movimento del Transrealismo Italiano nell’arte di Francesco Guadagnuolo, il maggiore artista di riferimento, che vaglia l’esame culturale che riassume l’arte dell’Occidente, idonea ad orientare le forze della vita nei modi di agire individuali e della collettività del tempo presente, pensando all’avvenire. Nelle partecipazioni americane hanno visto nell’artista Guadagnuolo un dialogo etico che si è misurato con il realismo europeo sviluppandolo sino ai corsi degli eventi contemporanei per dare origine a un post-realismo che oltrepassava e trasfigurava la realtà nei diversi modi di comprenderla. É così che Guadagnuolo mostrandosi nel nuovo Transrealismo italiano, che dall’inizio del Terzo millennio tanto se ne parla procurando interesse, da una parte per la ricchezza dei linguaggi creativi e dall’altra per le nuove spaziali prospettive dell’era digitale, potremmo dire, senza ombre di dubbio, che si tratta di una vera rivoluzione culturale che sta mutando il nostro modo di percepire la realtà e di viverla nello spazio della nuova era.  

Il maestro Francesco Guadagnuolo

Le sei “Lezioni americane” e la poetica del Transrealismo italiano

La Leggerezza. La leggerezza per Italo Calvino,è un argomento che pone la vita dell’essere umano in rapporto con il mondo dove la drammaticità del vissuto è appoggiata da un’intima ansia filosofica. Per questo la letteratura dovrà chiedersi come elevarsi riguardo alla pesantezza della realtà e di prendere in esame l’arco vitale dell’uomo da una nuova prospettiva poliedrica nella percezione globale del mondo? Ed è solo convertendo campo visivo, che può emendare lo scrittore trattando la realtà con uno spirito costellato di espressioni figurate e ricco di contenuti. Dunque la letteratura è immagine della realtà e davanti alle prossime lezioni, tratta il tema della leggerezza con una delle aperture più visionarie dello scrittore e nell’aver immesso una configurazione di rivelazione anticipando il Terzo Millennio: il “Secolo digitale” (oggi il modo di scrivere con un comune cellulare, viene ogni cosa convertita in minime espressioni, anche figurali): “Nella vita tutto quello che scegliamo e apprezziamo come leggero non tarda a rivelare il proprio peso insostenibile. Forse solo la vivacità e la mobilità dell’intelligenza sfuggono a questa condanna”. (Italo Calvino). Lo scrittore parte dalla necessità di mettere soluzione a ciò che lui avverte “il disagio per la perdita di forma della vita”, che vuol dire una straordinaria trasposizione della realtà fermandosi sull’influenza del tempo che cadenza la vita, nel possedere quella capacità che l’arte in generale ha influenza sull’essere umano. Ci si condiziona spesso e purtroppo, con una realtà fin troppo dolorosa e violenta, la letteratura e l’arte hanno la qualità di concedersi in un confronto, nella misura in cui si è in grado di sollevarsi riguardo alla gravezza del mondo in relazione alla vita e alla morte, agendo sul modo di essere, con archetipi se pur dotati di profondità e punti di riferimento con il mondo reale. In seguito, la leggerezza, è divenuta uno degli argomenti essenziali dell’istruzione riguardante i software, che influenza il quotidiano della vita, in quanto la rete telematica è divenuta una dimensione virtuale che fa sperare chi ne fa uso per ottimizzare prestazione e socialità e al tempo stesso essere in grado di raffrontarsi con la dimensione reale.

Se il Neo-realismo italiano ha dato una visione di cambiamento della corrente artistica del Realismo francese (che vedeva in Gustave Courbet il suo principale esponente), permanendo in ogni caso nel settore della medesima, la voce “Transrealismo” chiarisce l’orientamento attuale, laddove il prescritto “trans” segna il concetto di inoltrarsi “al di là” o“oltre” la percezione e trasmissione della realtà che fluisce nello spazio-temporale, nel riesame nelle conformazioni significanti con l’innovazione scientifica e tecnologica che accompagnano la crescita delle popolazioni. Grazie alla tecnologia, la rappresentazione mentale propria di realtà subisce mutazioni e all’occasione va riconsiderato sia dal punto di vista estetico che applicativo, di fronte una visione della realtà fin troppo pesante, (com’è pesante anche viverla), per cui viene scelto un modo d’esprimersi distinguente, con un linguaggio pur sempre ad alto valore ma leggero, velocizzato e programmato nell’espressione moderna, per essere meglio compresa e nello stesso tempo filosoficamente vitale.  
A cura di Renato Mammucari, storico dell’arte

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