Nell’ambito dell’iniziativa “30 Libri in 30 Giorni” si terrà oggi pomeriggio, lunedì 12 aprile alle ore 17,30 , organizzata da BCsicilia in collaborazione con Paesi edizioni, la presentazione del volume di Giovanni Vazzana “L’ultimo muro d’Europa – Cipro, disputa al centro del Mediterraneo”.
Dopo l’introduzione di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia e i saluti di Antonio Anatra, Presidente BCsicilia Sede di Geraci Siculo, sono previsti gli interventi di Gino Pantaleone, Poeta, scrittore e saggista e Nunzia Fiorentino, Cultrice di storia contemporanea. Sarà presente l’Autore. L’incontro si terrà sulla Piattaforma Google Meet. Link per partecipare: https://meet.google.com/dic-hfzr-owk
Per informazioni: Email: segreteria@bcsicilia.it – Tel. 346.8241076 – Fb: BCsicilia – Tw: BCsicilia.
Il libro.
L’isola di Cipro è teatro di una disputa al centro del Mediterraneo Orientale che, di fatto, ha definitivamente spezzato in due questa terra. Ma come si è giunti a questo punto? A raccontare genesi ed evoluzione della Questione Cipriota è Giovanni Vazzana, ricercatore da sempre attento al tema della frontiera, ai problemi delle minoranze e alle dinamiche degli Stati divisi e autore di ‘L’ultimo muro d’Europa. Cipro, disputa al centro del Mediterraneo’, edito da Paesi Edizioni per la Collana Machiavelli.
Il libro ricostruisce nel dettaglio le vicende che hanno portato alla divisione dell’isola: dai tentativi di negoziazione sistematicamente naufragati negli ultimi decenni, al Piano Annan per la riunificazione su forma federale bocciato dalla maggioranza dei greco-ciprioti (ma non dai turco-ciprioti) a un referendum del 2004, fino all’ingresso della sola Repubblica di Cipro nell’UE. Una terra divisa che oggi più che mai si trova al centro di nuove dispute, ben note all’autore che proprio a Cipro ha avuto la possibilità di toccare con mano l’ultimo muro d’Europa tramite l’Associazione italiana Giovani per l’Unesco.
«Oltrepassare la frontiera, muta anche il carattere di un individuo: al di là di essa si diventa stranieri, emigranti, diversi non solo per gli altri ma talvolta anche per se stessi. E non sempre il ritornare al punto da cui siamo partiti ci fa ritrovare tutto quello che abbiamo lasciato».
La massiccia militarizzazione
Dal 1974, a seguito dell’intervento militare turco in risposta al tentativo della giunta militare greca di annettere Cipro ad Atene, una Linea Verde divide in due quest’isola: a sud la Repubblica di Cipro, membro dell’Unione Europea dal 2004, con il 95% della popolazione di etnia greco-cipriota; a nord la Repubblica turca di Cipro Nord, non riconosciuta a livello internazionale a eccezione di Ankara, con il 98% della popolazione di etnia turco-cipriota. Da allora Cipro è in gran parte militarizzata: a sud 10mila soldati greco-ciprioti, a nord 30mila elementi delle forze militari turche e, ancora, 4mila soldati inglesi nelle basi di Akrotiri e Dhekelia, retaggio dell’ex dominio britannico, e altri mille peacekeeper delle Nazioni Unite a sorvegliare la zona tampone.
La Turchia di Erdogan rispolvera piani di espansione neo-ottomana. Il suo candidato, ErsinTatar, ha recentemente vinto le elezioni a Cipro Nord. Ankararivendica il controllo delle immense riserve di gas e petrolio situate al largo delle coste cipriote e minacciando anche le esplorazioni dell’italiana ENI. Una politica aggressiva che sta avendo gioco facile di fronte a un’Europa che si scopre, per l’ennesima volta, disunita e incapace di difendere gli interessi di un suo Stato membro. Lasciando che il «suo» mare cada in mano ad altri.
L’autore.
Giovanni Vazzana, classe 1986. Palermitano di nascita, cittadino del mondo d’adozione. Originario di Geraci Siculo, vista su Eolie ed Etna; passatempi il pallone e i nonni. Liceo Classico Europeo, duro, ma il calcio non si molla. Poi, a Pisa, ancora di salvezza, gli studi universitari linguistici dopo un crocevia fondamentale, Assistente di lingua italiana in Lorena, Francia. La “missione sconsigliatissima” parte da qui: l’abilitazione tramite procedura selettiva TFA, qualche anno di precariato a Tivoli, Roma, Viterbo; la fuga a San Gallo, Svizzera, per rientrare dopo la vittoria del concorso a cattedra del 2016, e la soddisfazione di avercela fatta a Baiso (RE). La lingua madre resta il siciliano, ma è in italiano l’ultima passione: scrivere, scrivere e ancora scrivere. Da sempre attento ai problemi delle minoranze, degli Stati divisi, ecco la prima creatura letteraria, su Cipro, “L’ultimo muro d’Europa”, edito da Paesi Edizioni. Non ultima l’adesione all’Associazione italiana Giovani per l’Unesco. Perché lo studio della lingua è solo un veicolo per raggiungere l’altro, ma se non se ne indaga la storia, la cultura, non è possibile foggiarsi del titolo di Uomini, cosa che cerco di essere ogni giorno, anche per riconoscenza verso la mia famiglia, così complessa, ma che tanto ama.