Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

I docenti siciliani fuori sede a rischio povertà? Pericolo concreto

Impennata dei prezzi dei biglietto dei mezzi di trasporto nel periodo natalizio. Ciò significa emergenza povertà per i docenti fuori sede siciliani

di CNDDU

C’è un’emergenza povertà per i docenti fuori sede siciliani che è davvero dietro l’angolo. Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina Diritti Umani esprime preoccupazione per i dati diffusi dall’ISTAT, in questi giorni. Parliamo dei dati inerenti all’aumento dell’inflazione nel mese di novembre, che, su andamento annuale, passa dallo 0,9% all’1,4%. Mentre per il carrello della spesa si registra un incremento sempre nello stesso mese dal 2 al 2,6%.

Emergenza povertà per i docenti fuori sede siciliani

In previsione delle imminenti vacanze natalizie, i docenti fuorisede (ruolo e non) dovranno spendere enormi cifre per acquistare i biglietti aerei delle compagnie low cost.
A titolo dimostrativo, la compagnia Ryanair nella tratta Milano Malpensa – Palermo prevede un biglietto con la sola borsa piccola, tra il 20 dicembre e il 22 dicembre, oscillante tra i 163 e i 192 euro. Mentre sempre nello stesso periodo, dallo scalo di Pisa per quello di Lamezia la somma è tra i 140 e i 164 euro. Situazioni analoghe si registrano sulle altre tratte aeree Nord – Sud.

Rincaro dei treni

Non va meglio per gli altri vettori. I biglietti dei treni nel periodo del rientro presentano un rincaro fino al 300%. Tra le tratte più care si segnala Milano-Reggio Calabria, che il 20 dicembre raggiunge un picco di 345 euro con un cambio a Roma e un viaggio di 9 ore e 26 minuti. Costa di più anche la tratta Milano-Lecce. In questo caso, il costo minimo il 20 dicembre per un biglietto di sola andata è di 168 euro con Trenitalia. Mentre Italo offre la tratta Milano-Bari a partire da 107,9 euro negli stessi giorni.

Emergenza povertà per i docenti fuori sede siciliani

Siamo difronte a una vera emergenza povertà della classe docente. Oltre all’aumento del costo della vita, i docenti fuori sede devono fronteggiare costi elevatissimi di rientro. Lo stipendio di un insegnante non è allineato con la crescita esponenziale dei prezzi. Pertanto, si richiederebbe una serie di interventi da parte del MIM per calmierare ulteriori impennate.

Proposte per i docenti fuori sede

Innanzitutto, proponiamo una carta viaggio annuale pari a 500 euro per i docenti di ruolo fuori sede. Tutto questo, con la possibilità eventuale di estenderne i benefici anche ai colleghi precari. Buoni pasto per tutti i docenti impegnati in attività funzionali all’insegnamento (consigli di classe; collegio docenti; ricevimento generale dei genitori etc.) qualora la distanza dalla residenza non permetta di rientrare per pranzare a casa. Mentre per i docenti fuorisede, considerando la situazione in continua evoluzione negativa, occorrerebbe pensare a forme di sostegno al reddito. Per esempio, convenzioni tra il MIM e catene di supermercati per alleviare la crescita dei prezzi dei beni di prima necessità. Ai docenti oggi si chiedono sacrifici, spirito di abnegazione, competenze plurime che esulino dal proprio percorso di studi, ma non si considera la difficoltà del vivere degli ultimi tempi.

Appelli al Ministero

In alternativa a quanto proposito, facciamo appello al ministro del MIM, prof. Giuseppe Valditara, e alle parti sociali, affinché nella mobilità 2025/2026 vengano agevolati i trasferimenti interprovinciali dei docenti fuori sede, per chi fosse già da molto tempo (10 anni legge 107/2015) titolare in sedi lontane dalla propria città di residenza.

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