Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

7 minuti oppure…Kubo e la spada magica

Questa settimana il nostro critico Massimo Arciresi vi consiglia...

di Massimo Arciresi

Voglia di Cinema! – I consigli di Massimo Arciresi

 

7 minuti (Italia/Francia, 2016) di Michele Placido con Ottavia Piccolo, Ambra Angiolini, Fiorella Mannoia, Cristiana Capotondi
Dall’omonima pièce teatrale di Stefano Massini (co-sceneggiatore del film), Michele Placido, anche attore insieme ai suoi veri fratelli Gerardo e Donato e a sua figlia Violante, ha tratto un film teso, con un interessante debito nei confronti del magnifico La parola ai giurati di Lumet, con la differenza che lì c’erano dodici personaggi maschili e qui ce ne sono 11 femminili. Si tratta dell’eterogenea rappresentanza delle operaie di una fabbrica tessile che sta per passare in mani francesi, chiamata ad approvare – una volta scongiurato il ridimensionamento del personale – una postilla, apparentemente un’inezia che però, subdolamente, presuppone molto altro in futuro. Il tratteggio delle personalità è attento. Mannoia è una sorpresa; oltre alla Piccolo, spiccano la Angiolini, Maria Nazionale e Sabine Timoteo.

 

Oppure…kubo_e_la_spada_magica

Kubo e la spada magica (Kubo and the Two Strings, USA, 2016) di Travis Knight – Animazione
Contro tutte le mode, la Laika continua a produrre cartoni animati in stop-motion (Coraline e la porta magica, ParaNorman). Al lavoro certosino che vi sta dietro continua a corrispondere la notevole qualità delle irrituali trame. Stavolta si sfiora la poesia: un giovane cantastorie giapponese nel Giappone medievale accudisce la madre inferma; quando il loro villaggio viene distrutto, il ragazzo, insieme a una saggia scimmia e a un imponente scarabeo guerriero, parte alla ricerca dell’armatura che gli permetterà di contrastare i nemici (peraltro suoi parenti). Sapide allegorie sulla cecità e sull’amnesia.

 

Voglia di cinema – La frase della settimana

«Ha ragione. Ma dopo quello che ha fatto, finirà in prigione.» Il potente, cinico ma comunque collaborativo Sandoval (Emilio Echevarría), sequestrato da Sonia Bonet (Jana Raluy), tanto determinata quanto disperata (suo marito necessita di un trattamento sanitario che l’assicurazione gli ha negato), esprime il suo giudizio nello splendido, secco e purtroppo poco circolante Un mostro dalle mille teste (Un monstruo de mil cabezas, Messico, 2015) di Rodrigo Plá.

 

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