Voglia di cinema! I consigli di Massimo Arciresi
Dopo l’amore (L’économie du couple, Francia/Belgio, 2016) di Joachim Lafosse con Bérénice Bejo, Cédric Kahn, Marthe Keller, Margaux e Jade Soentjens
Film a circolazione limitata, quello di Lafosse (Proprietà privata). Ed è un peccato, perché in una serie di agitati piani-sequenza (adattati agli umori dei personaggi) sa descrivere le turbolenze di un sentimento che ancora c’è (tra i genitori di due bambine) e probabilmente saprà trasformarsi civilmente in qualcos’altro, ma già mostra le sue ceneri attraverso litigi e rancori, contese (anche dell’affetto delle figlie), dispetti, rinfacciamenti e calcoli. Già, perché Marie e Boris (una Bejo sempre più avvezza ai confronti domestici e Kahn, noto nelle vesti di regista de La noia e Roberto Succo) hanno deciso di separarsi e non possono permetterselo. Una lavora, l’altro vivacchia (ed è appoggiato dalla suocera, una non meno brava Keller), entrambi hanno da rivendicare. Bellissima la scena del ballo.
Oppure
Arrival (id., USA, 2016) di Denis Villeneuve con Amy Adams, Jeremy Renner, Forest Whitaker, Michael Stuhlbarg
Precedenti illustri (di Kubrick, Spielberg, Zemeckis) e neo-classici sci-fi (di Cuarón, Nolan, Scott): il film dell’ottimo Villeneuve (Prisoners, Sicario) si piazza in questo prestigioso incrocio, per narrarci l’ennesima visita degli alieni (su una dozzina di imponenti astronavi). Per comprendere gli strani esseri (il loro aspetto serve ad azzerare ogni possibile familiarità con noi) sono chiamati un’incupita linguista (Adams, che non sbaglia una… scrittura) e un matematico (Renner). Non sarà facile instaurare una comunicazione, ma è quella la più potente arma (di pace). Struttura biunivoca e circolare.
Voglia di cinema! – La frase della settimana
«Sono un produttore di colesterolo buono.» Il fattore Gérard Depardieu degusta abbondantemente nel corso di un evento mangereccio dell’annuale Salone dell’Agricoltura (al quale partecipa pure il suo figliolo beone Benoît Poelvoorde) e rassicura la stupita Andréa Ferréol, che lo osserva, sulla sua capacità di reggere i pasti rinforzati nell’aereo e purtroppo poco visto Saint Amour (id., Francia/Belgio, 2016) di Benoît Delépine, Gustave Kervern.