Cos’è il Visual Merchandiser? Una delle professioni emergenti nel settore moda, che nasce dalla consapevolezza dell’importanza dell’esposizione del prodotto al fine di una vendita più efficace. Richiestissima all’interno di negozi, showroom e boutique, il Visual è colui che comunica qualcosa, ma cosa?
di Angela Savoca e Bruccola Valeria*
Viviamo in una società sempre più attenta alla comunicazione visiva, dove gli individui si soffermano sul prodotto solo quando la loro attenzione si focalizza ad un allestimento che abbia qualcosa di significativo, di accattivante e comunica che quel prodotto fa al caso loro.
Soprattutto negli ultimi anni, in qui l’attenzione al lato estetico è sempre più incalzante, diventa fondamentale affidarsi a qualcuno, che sia in grado di comunicare FEEDBACK visivi. Proprio per questo nasce la figura del Visual Merchandiser. Si tratta di una delle professioni emergenti nel settore moda, che nasce dalla consapevolezza dell’importanza dell’esposizione del prodotto al fine di una vendita più efficace. Richiestissima all’interno di negozi, showroom e boutique, il Visual è colui che comunica qualcosa, ma cosa?
Comunica creatività, innovazione, alternativa, mantenendo sempre quel pizzico di gusto personale. E’ promotore di tecniche, strategie commerciali, al fine di trasformare l’esposizione di un punto vendita in un vero strumento di vendita. Molto spesso, si pensa ciò che si trova all’interno di un punto vendita, sia lasciato al caso, ma in realtà è la figura del Visual, persona esperta, che studia nel dettaglio come allestire un punto vendita, come abbinare gli abiti tra di loro, quali colori unire per catturare l’attenzione del cliente, ma soprattutto per tenerla viva, sempre. “Curare nel dettaglio“ è la frase che più rappresenta un Visual Merchandiser; cura gli allestimenti, gli accostamenti, ma non solo, fa si che il cliente tenga “ vivi ” i propri sensi. E’ colui che, a secondo del punto vendita sceglie quale musica da sottofondo mettere per rendere più piacevole “ il percorso “, creando la giusta atmosfera; sceglie la fragranza che più rappresenti il negozio, al fine di intrattenere il cliente, creando “ una simbiosi “ tra fragranza e punto vendita; crea contatto tra la merce e il cliente permettendo a quest’ultimo una sintonia con il capo. La presentazione, quindi, deve essere chiara ma soprattutto equilibrata, gli elementi devono fondersi in un risultato armonioso e bilanciato. Non ci sono regole, non esiste una formula perfetta, bisogna conciliare istituto, regole e libertà di espressione e come si vuole dire “ il dado è tratto “.
Ad oggi ci si confonde spesso sul concetto della figura del Visual Merchandiser con quella del vetrinista, ma in realtà sono due figure molto diverse tra loro, entrambe affermate nel mondo del merchandising. Il vetrinista allestisce solo vetrine, quindi non conosce bene il prodotto in sé, ma sa solo impostare i prodotti in vetrina in base ai trend del momento e alle proprie conoscenze di abbinamento. Il Visual invece, rappresenta il consulente di un punto vendita e si occupa di esterni e interni di un negozio. Ha la capacità di conoscere un prodotto dettagliatamente consigliando il cliente al meglio, facendolo sentire sicuro di ciò che andrà ad acquistare, suscitando quindi la massima “ credibilità “, con l’intento di soddisfarlo, e allo stesso tempo di vendere il prodotto. La figura del Visual, come già accennato prima, svolge anche il compito di “ allestimento “ non solo di vetrine, ma anche degli spazi interni del punto vendita, ovvero layout, corner e display, utilizzando un allestimento “ a look “ quindi esponendo tanti tipi di prodotti diversi tra loro, ma facilmente abbinabili, e solitamente questo tipo di allestimento si trova nei punti vendita in cui il personale assiste il cliente, ad esempio Max Mara; e utilizzando un allestimento “ a classe di prodotto “ esponendo nel corner un solo tipo di prodotto di vari modelli e colori, come accade nei punti vendita aziendali, in cui il personale non assiste il consumatore finale ad esempio Zara. E’ compito del Visual “ classificare l’assortimento “, ovvero assortire la merce in base alle stagioni, allo stile di vita e ai gusti della clientela, ma soprattutto in base alle loro possibilità economiche. E’ compito del Visual entrare nella psiche del cliente per capire i suoi gusti e per indirizzarlo nella giusta via. Da quanto accennato fino ad ora si può percepire che la figura del Visual Merchandiser svolge il suo lavoro con massima serietà e rispetto verso il prodotto che vende; lavora sia manualmente, sia psicologicamente, entrando ogni giorno a contatto con la mente e con i diversi modi di fare dei clienti. Ultima cosa, ma non da sottovalutare, è il suo continuo aggiornarsi sui trend del momento e di tutto ciò che accade nel campo della moda, assumendo così più consapevolezza e più sicurezza in quello che fa e in quello che trasmette.
*Accademia del Lusso Palermo