Abbiamo intervistato Carlo Beninati, che ha lasciato la vice presidenza del Coni Sicilia per guidare la Federazione Italiana Badminton
di Roberto Pelos
Egregio Carlo Beninati, lei ha recentemente lasciato la vice presidenza del Coni Sicilia; possiamo tracciare un bilancio di questa esperienza che per lei è stata sicuramente importante?
Durante questi 8 anni in Giunta CONI Sicilia ho avuto il piacere di conoscere la realtà delle varie federazioni sportive, discipline sportive associate, enti di promozione e associazioni benemerite. Quest’esperienza entusiasmante mi ha arricchito professionalmente e umanamente, dandomi anche l’opportunità di instaurare sinceri rapporti di amicizia.
C’è un ricordo al quale lei è maggiormente legato relativamente a questa esperienza?
Ci sono tanti ricordi ai quali sono legato ma sinceramente ritengo che il momento più esaltante l’abbia vissuto quando, con il Presidente Sergio D’Antoni, abbiamo conseguito uno dei risultati più importanti: la riforma dei contributi regionali (ex legge 8). Tale riforma, infatti, ha trasformato una procedura lenta e piena di pastoie burocratiche in una nuova disciplina semplice e veloce che a portato a rendere attori del rapporto con la Regione non più le singole associazioni sportive ma le federazioni che le rappresentano. Anche per l’Amministrazione Regionale, inoltre, l’aver diminuito il numero delle pratiche da esaminare da più di 1500 a circa 70 è stata una vera rivoluzione positiva che ha permesso di erogare i contributi in tempi più adeguati alle esigenze dello sport siciliano.
Lo Sport siciliano, in quali discipline eccelle maggiormente e in quali può migliorare?
Come dimostrato dagli ultimi risultati di Rio 2016 lo sport siciliano, malgrado le sue notevoli difficoltà, riesce ad ottenere traguardi impensabili: le 8 medaglie olimpiche conquistate (che potevano benissimo essere 9 se Nibali non fosse caduto a pochi km. dal traguardo) indicano che la nostra regione continua a sfornare campioni in varie discipline sportive. Non voglio fare torto a nessuno nominandone una o un’altra in particolare: quelle che storicamente ottengono maggiori risultati a volte hanno dei periodi “down” così come a volte sono altri sport, magari meno conosciuti, a conseguire risultati importanti in campo nazionale e internazionale. Siceramente devo dire che in tutti gli ambienti siciliani sportivi ho visto passione, dedizione, sacrificio e ciò indipendentemente dalla notorietà della propria disciplina.
Le strutture sportive siciliane sono adeguate alle esigenze degli atleti?
A questa domanda una sola risposta: NO! Questo è un argomento che mi rende triste e che mi fa venire in mente difficoltà ataviche di gestione delle poche strutture sportive siciliane. Non abbiamo un numero elevato di impianti sportivi ma basterebbe tenere in funzione bene quelli che ci sono per coprire anche in parte le esigenze delle associazioni sportive. Invece, a causa anche spesso di disattenzione da parte delle amministrazioni pubbliche proprietarie delle strutture, questi impianti perdono la loro funzionalità, poi vengono lentamente abbandonati anche in seguito all’incuria infine vandalizzate.
Lei è stato recentemente eletto Presidente della Federazione Italiana Badminton; come si appresta ad affrontare questa nuova avventura?
Il motto che ha accompagnato la mia candidatura è stato “continuare sulla strada tracciata…..con nuove energie”. La mia presidenza quindi si connoterà per il perseguimento degli stessi obiettivi già evidenziati e spesso raggiunti nel quadriennio precedente, cercando di ottenere tutto questo anche con l’apporto di nuove energie: la mia presenza e quella dei neo consiglieri eletti ad esempio, ma anche nuove risorse economiche da privati ed enti pubblici da impiegare per raggiungere appunto traguardi ancor più ambiziosi di prima. Voglio comunque specificare che “continuità” significa anche quella che è avvenuta nel passaggio di testimone tra il grande presidente Alberto Miglietta, mio predeccessore, e il sottoscritto.
Cosa si può fare per una maggiore diffusione di questa disciplina sportiva anche nella nostra regione?
Sicuramente il percorso di crescita dei giovani nelle scuole e nelle università può essere una strada per diffondere maggiormente il badminton in Sicilia dal punto di vista quantitativo. Lo facciamo già nelle scuole di ogni ordine e grado grazie a progetti mirati e lo facciamo ad esempio già all’Università degli Studi di Palermo con l’insegnamento della materia Badminton nel corso di Studi. Per quanto riguarda l’aspetto qualitativo credo che noi, come federazione, dobbiamo essere più vicini ai club, sostenendoli non solo economicamente quando possibile, ma principalmente dal punto di vista tecnico con interventi mirati da parte del nostro staff di allenatori nazionali che possano contribuire ad innalzare il livello tecnico dei migliori giovani talenti siciliani.