Istrionici venivano chiamati gli attori dell’antica Roma, in seguito questo termine rimase in uso anche per descrivere attori procacciatori di facili effetti scenici, e che a tal fine recitavano con particolare enfasi, anche se a volte con mediocri capacità
Dott.ssa Marina Li Puma*
Nel linguaggio quotidiano con questa parola spesso alludiamo a persone che nella vita assumono atteggiamenti caratterizzati da grande teatralità, platealità, suggestionabilità e modalità di espressione emotiva enfatiche, talvolta anche in modo poco dignitoso.
Proprio per la sua riconoscibilità la personalità istrionica è stata codificata e inquadrata secondo parametri abbastanza precisi: ricerca o richiesta costante di rassicurazione, approvazione, o elogio; incongrua seduttività sessuale nelle sembianze o nel comportamento; grande preoccupazione per l’attrazione fisica; espressione esagerata delle emozioni (ad esempio tramite abbracci a conoscenti casuali con eccessivo ardore, piagnucolii eccessivi in minime occasioni sentimentali, sceneggiate o scatti di ira); fastidioso senso di disagio in situazioni in cui non si è al centro dell’attenzione; superficialità o viraggi rapidi nella espressione emotiva; esasperato egocentrismo; impulsività; intolleranza alle frustrazioni; stile verbale eccessivamente impressionistico e molto povero di dettagli.
A chi non è accaduto di avere nella rosa degli amici o magari anche degli affeti più vicini delle persone con queste caratteristiche? Veri e propri personaggi, riempitivi, catalizzatori di attenzioni, divertenti, carismatici, ma solo ed esclusivamente ad una condizione, che nessuno gli rubi mai la scena, strappando inavvertitamente anche solo per un minuscolo ma fatale momento lo sguardo degli altri dalla giusta direzione. Così come un neonato si rapporta all’altro con finalità auto alimentatrici sia dal punto di vista delle esigenze basiche che da quello delle istanze più legate all’accrescimento del proprio io, così l’istrionico ha la forte necessità di trovare negli altri continui spunti di autopotenziamento e proprio l’intensità di tale bisogno evocherebbe una fase primordiale dello sviluppo individuale, una fase in cui il SE’ è appunto ancora informe ed “embrionale”. E’ per questo che un istrionico non si crea quasi mai degli scrupoli nell’utilizzare tutte le armi possibili e a sua disposizione per rimanere impresso nella memoria altrui, per lui più che mai vale il detto: “Bene o male, purchè se ne parli”!
*Psicoterapeuta