Daniel Pennac scriveva su Palermo: “Mi sembrò una città al contempo splendida e decadente, il cui aspetto un po’ in rovina mi affascinò moltissimo. Ebbi l’impressione di una città molto diversa dalle altre città italiane, con una sua identità molto particolare e una bellezza tutta sua” e la Giornata FAI di primavera è l’occasione perfetta per ammirare cotanta bellezza che, tra palazzi, chiese, castelli, giardini, teatri e ville, viene “abbracciata” dagli occhi di curiosi ed estimatori, sempre più numerosi a uno degli appuntamenti più importanti del panorama culturale italiano
di Elèna Vitrano
FAI Palermo: per le vie dell’antico Quartiere della Loggia
La Giornata FAI è una festa popolare che sin dalla sua prima edizione ha saputo coinvolgere milioni e milioni di italiani e quest’anno oserà ancora di più con l’apertura straordinaria di oltre 100 luoghi in tutte le regioni del Bel Paese, all’insegna della valorizzazione della cultura e di tutti i beni che impreziosiscono questa terra. Sabato 25 e domenica 26 marzo, turisti e cittadini potranno visitare ben otto siti della città di Palermo, “per le vie dell’antico Quartiere della Loggia”, così chiamato l’itinerario proposto dalla manifestazione. Anche quest’anno, alla Giornata FAI di primavera parteciperanno gli alunni di varie scuole della città che nella veste di “apprendisti Ciceroni” accompagneranno i visitatori nei percorsi guidati, ove sarà possibile ammirare:
- Palazzo Pantelleria, dimora storica probabilmente edificata nel XV secolo per volere di Berengario Requesens, conte di Buscemi; vanta una facciata ottocentesca, arricchita da preziosi balconi settecenteschi, nonché saloni con splendidi affreschi e un alcova in rococò. L’ampio cortile interno è pavimentato a ciottoli ed è caratterizzato da un secolare Ficus magnoloides. Nelle originarie scuderie del palazzo si trova la Fabbrica di argento di Antonio Amato, da sempre un punto di riferimento per l’arte delle tradizionali tecniche orafe;
- Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini, che quest’anno celebra 400 anni. Fu fondato come orfanotrofio, specializzandosi successivamente nell’insegnamento della cultura musicale. L’attuale ingresso conserva tutt’oggi un bellissimo portale del XVI secolo;
- Caserma della Finanza G. Cangialosi, sede odierna della Guardia di Finanza Comando Interregionale dell’Italia Sud Occidentale, sita nell’ex convento dominicano di S. Cita, nel rione Castello San Pietro. Anticamente l’edificio fu utilizzato come ospedale militare, e più precisamente tra il 1850 e il 1932; al suo interno sono stati riportati alla luce ritrovamenti archeologici di strutture dell’antica cinta muraria della città e di pavimentazioni medievali. È inoltre possibile visitare il grande chiostro colonnato seicentesco con arcate a tutto sesto rialzate e contraddistinto dalle aperture disposte nei due livelli;
- Chiesa di San Giorgio dei Genovesi, sita nella parte più esterna del quartiere della Loggia, viene comunemente utilizzata per l’allestimento di mostre temporanee. L’esterno in stile rinascimentale è un vero colpo d’occhio; l’interno è suddiviso in tre navate con cappelle laterali ove sono custoditi i sepolcri delle famiglie genovesi di Palermo;
- Chiesa di Sant’Eligio, nel cuore della Vucciria, circondata da antichi palazzi nobiliari, alcuni dei quali in stato di abbandono, tra cui palazzo Gravina-Ramacca, palazzo Mazzarino e palazzo Zoppetta. Nato per volere della confraternita degli argentieri nel 1650, originariamente era costituito da un unico auditorio, impreziosito da cappelle laterali, a sua volta arricchite dagli stucchi di scuola Serpottiana;
- Piazzetta del Garraffo, dall’arabo gharaf, chiaro riferimento a una fonte di acqua purissima che vi sgorgava da una fontana murale. Quest’ultima fu sostituita nel 1698 da una fontana centrale, scolpita da Gioacchino Vitagliano e su disegno di Paolo Amato; nel 1865 venne successivamente trasferita in piazza Marina, dove tutt’oggi è possibile ammirarla. La Piazzetta del Garraffo si caratterizza per la presenza di due targhe marmoree: da una parte vi è la targhetta con un cartiglio realizzato dietro progetto dello stesso Amato, dall’altra campeggia il Genius Luci, all’altezza del Genio di Palermo, il protettore laico della città.
- Banca d’Italia, con la maestosa scala, gli ampi spazi e il prestigioso salone del Consiglio, rappresenta un importante esempio di architettura storica monumentale, perché tra i primi edifici di alto pregio architettonico ad essere realizzato con nuove e moderne tecniche costruttive;
- Chiesa Sant’Eulalia dei Catalani, oggi appartenente allo Stato spagnolo, è sede dell’Istituto Cervantes di Palermo ed è risalente al XV secolo. La chiesa, ormai sconsacrata, si presenta incompleta, con pianta a croce greca su base quadrata, e una navata centrale allungata verso l’ingresso.
“Le Giornate Fai di Primavera – ha detto Rita Cedrini, capo delegazione Fai Palermo – richiameranno, ancora una volta, giovani e meno giovani a rimpossessarsi dell’orgoglio dell’appartenenza territoriale attraverso visite ai luoghi che sono tracce silenziose di una cultura millenaria. Dobbiamo volere bene ai ‘beni’ e l’attenzione alla bellezza è un valore che Palermo non può permettersi di perdere“.