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Parte oggi a Palermo La settimana della Salute in Sicilia

Inizia oggi La settimana della Salute, 60 esperti fino all’8 aprile, tra Palermo e Catania, promuoveranno iniziative di informazione, formazione ed educazione alla Salute...

di Redazione

Inizia oggi La settimana della Salute, un evento organizzato dalla Società Italiana di Storia della Medicina con più di 60 esperti che fino all’8 aprile, tra Palermo e Catania, promuoveranno iniziative di informazione, formazione ed educazione alla Salute

 

di  Luca Licata

“È un’alta e importante settimana dedicata alla salute dei siciliani, sia da punto di vista scientifico che culturale, per i temi trattati e la qualità dei relatori, una maratona – spiega il professor Adelfio Elio Cardinale, presidente della Società Italiana di Storia della Medicina – che tocca entrambe le parti dell’Isola, la occidentale e la orientale. I 60 temi abbracciano quasi tutto lo scibile della medicina contemporanea, distinguendo tra tecnologia e le trasformazioni concettuali della medicina. La tecnologia ha fatto progressi impensabili: i trapianti, la robotica, la genomica, la tele radiologia, la radiologia interventiva. Ma è oggi indispensabile una rivoluzione concettuale, quella che si sta cercando di attuare in Sicilia e che è anche un problema nazionale: trasformare l’assistenza da ospedalocentrica a stretti rapporti di collaborazione tra ospedale e territorio: il paziente verrà seguito in tutto l’iter della sua malattia e, nel contempo, si potranno diminuire le liste d’attesa. Questo tessuto connettivo tra ospedale e territorio è quello che il famoso architetto Renzo Piano chiama il rammendo urbanistico”.

C’è omogeneità nelle cure in tutto il territorio siciliano?
“Sostanzialmente credo di sì. Come in tutte le regioni ci sono delle eccellenze, delle ottime strutture, ottimi medici, specialisti, chirurghi e professionisti dell’aria sanitaria, ma si trova anche qualche struttura mediocre, omogeneamente distribuita”.

Lei ha detto “cancro, diabete e ictus non sono ineluttabili segni di un amaro destino, ma spesso condizioni eludibili”.
Sono tra le malattie eludibili. Da qualche anno si sta ponendo maggiore attenzione alla prevenzione primaria e secondaria, con la sensibilizzazione a stili di vita più sani. Noi siciliani abbiamo dimenticato il nostro tesoro, la dieta mediterranea. Oggi, la cucina è diventata “veloce”. Si mangia quello che si trova prima, i panini quotidiani imperano, il cosiddetto cibo spazzatura avvince molti nostri giovani, merendine e bibite zuccherate vengono sempre più ricercate e manca il movimento. Pare che siano molti i siciliani che non amano nemmeno fare quattro passi. Eppure, una mezz’ora al giorno di passeggiata a passo veloce si dimostra altamente salutare. Per non parlare dei bambini che fanno troppa vita sedentaria: compiti, televisione, videogiochi. Ritengo la “Settimana della Salute” un incontro poliedrico nei temi affrontati, itinerante, di qualità formativa, un sostanziale contributo per migliorare la salute dei siciliani”.

La settimana della salute è stata organizzata dalla Società Italiana di Storia della Medicina.
“La Società di Storia della Medicina, che ho l’onore di presiedere, non studia solo la storia, concepita da molti come una vecchia zimarra logora culturale a cui si rivolgono le persone più anziane come passatempo. La storia della medicina raccoglie tutto l’itinerario che si è fatto nei vari settori di questa “arte”: gli avanzamenti, gli errori, i percorsi a zig zag, i successi, gli arretramenti. Sulla base di queste conoscenze si può avere un compiuto dominio del presente e guardare agli itinerari futuri. Dice un vecchio proverbio che “gli archivi del futuro sono conservati nelle profondità dei mari della memoria”; profondità dei mari significa nella storia passata per andare al futuro. La SISM si sta trasformando: tratta anche di problemi abbinati alla bioetica: il fine vita, le cure palliative, le terapie del dolore, il testamento biologico, l’eutanasia. Temi importanti ancora non risolti dal punto di vista politico-parlamentare. A conferma della grande importanza di ciò ho costituito un Comitato Etico di altissima caratura internazionale, del quale fanno parte: Francesco Paolo Casavola, presidente emerito della Corte Costituzionale e già presidente del Comitato Bioetico Nazionale, Riccardi Di Segni, rabbino capo a Roma e vicepresidente del Comitato Bioetico Nazionale e Giorgio Cosmacimi, ritenuto Il più grande storico italiano della medicina”.

 

 

 

 

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