Voglia di cinema! I consigli di Massimo Arciresi
La vendetta di un uomo tranquillo (Tarde para la ira, Spagna, 2016) di Raúl Arévalo con Antonio de la Torre, Luis Callejo, Ruth Díaz, Raúl Jiménez
Il taciturno José (de la Torre) frequenta il bar di Ana (Díaz), il cui marito Curro (Callejo) è in galera, e avvia una relazione con lei. Quando il rapinatore esce, temiamo per la sorte degli amanti, ma la situazione si ribalta rapidamente a causa di un passato – legato proprio al colpo in gioielleria all’origine della detenzione – che ci viene dischiuso oculatamente. È una fase un po’ difficile da accettare; una volta superata, ci troviamo di fronte a un noir di una durezza determinata e a tratti insostenibile, che si permette perfino un paio di argute sospensioni – comunque decifrabili – nei minuti finali. L’amore conteso finisce prodigiosamente in secondo piano in questo valente esordio (Arévalo di solito fa l’attore, vedi Gli amanti passeggeri o La isla mínima), trionfatore dei premi Goya.
Oppure
Il viaggio – The Journey (The Journey, GB, 2016) di Nick Hamm con Timothy Spall, Colm Meaney, Freddie Highmore, John Hurt
Il reverendo unionista Ian Paisley e il rappresentante civilizzato dell’IRA Martin McGuinness, grandi nemici politici, trascorsero nel 2006 – su caparbia iniziativa del secondo – più di un’ora nella stessa auto. Provenivano da un summit scozzese per sancire la pace nell’Ulster che rischiava di risolversi in nulla per motivi meteorologico-familiari. Ma il dialogo – atto a mettere aspramente in risalto visioni comuni – ci fu. Due personaggi storici antipatici e una certa dose di retorica (soprattutto nella tirata del pensionato capo dell’MI5 del compianto Hurt), però il film di Hamm è utile a fissare le idee.
Voglia di cinema! La frase della settimana
«Certi metodi funzionano solo nei film americani.» Uno scettico Antonio Catania, membro esterno di una commissione giudicante l’operato del giovane (e idealista) prof Andrea Pisani, dopo il primo scorcio del racconto degli svogliati eppur grati alunni Alice Pagani, Enrico Oetiker e Greta Menchi (che intendono difenderlo) nella lucida ancorché leggera commedia a sfondo scolastico Classe Z (Italia, 2017) di Guido Chiesa.