Una giornata storica per Palermo. Nasce la Consulta per la Pace, la Non Violenza, i Diritti umani, il disarmo
di Mario Guglielmino*
Fortunata anche la coincidenza con la ricorrenza del giorno: il 4 aprile 2017, come ha ricordato nel suo discorso di insediamento il primo portavoce eletto, il Dr Francesco Lo Cascio, è’ l’anniversario della morte di M.Luther King, apostolo della non violenza e assertore di tante fondamentali e storiche battaglie per i diritti civili, cui un marmo è dedicato proprio nell’atrio del palazzo delle Aquile.
Densa di significati e riferimenti, quindi, la giornata che ha visto insediarsi per la prima volta a Palermo una Consulta civica. Il regolamento che permette l’istituzione delle Consulte è frutto di una delibera consiliare approvata all’inizio di questa sindacatura. La Consulta della Pace è formata da cittadini e cittadine, e /o rappresentanti di associazioni che hanno espresso una richiesta di partecipare ai lavori. La durata della Consulta, che è un vero organismo propositivo e consultivo comunale, travalicherà quella dell’amministrazione, prevedendosi una vita almeno biennale.
I compiti e le prerogative della neo-consulta sono inscritti gia’ nella sua denominazione. Palermo intende porsi come città della pace, dell’accoglienza. E’ il taglio della riflessione proposta dal sindaco Leoluca Orlando e dal presidente del consiglio comunale Salvatore Orlando, entrambi presenti alla prima seduta insieme ad alcuni consiglieri comunali e all’assessore Barbara Evola. La Consulta sulla pace è un prolungamento ideale del percorso svolto e iniziato dalla Consulta delle Culture. Prima consulta civica a Palermo, la data è storica, ricorda il prof Leoluca Orlando, come quando Giovanna Albanese Trigona fu eletta per la prima volta, prima donna a Palermo, consigliera comunale. Altra lapide, stavolta da ammirare in Sala. La messa in sicurezza del percorso su diritti e accoglienza è uno dei leit motiv a fondamento del lavoro intrapreso, anche nella prospettiva di valorizzazione del prossimo impegno palermitano come capitale della cultura. Capitale non soltanto delle arti, ma di un nuovo umanesimo dei diritti e vero centro cosmopolita del Mediterraneo. Il riferimento è anche alle proposte di legge per lo ius soli, il diritto di cittadinanza per i nati in terra italiana. Riceve 44 consensi nell’urna vitrea Francesco Lo Cascio, come primo portavoce, una vita di impegno sulle tematiche della pace, attraverso il MIR (Movimento internazionale di riconciliazione), di cui è anche presidente. Il suo discorso programmatico è stimolante, propositivo, aperto ai temi della partecipazione, con uno sguardo alle altre consulte rimaste ancora indietro, ancora non approvate, ma ritenute importanti strumenti di ascolto dei cittadini ed elemento costitutivo di benessere e di qualità nel rapporto tra amministrazione e cittadini. Il consigliere Alberto Mangano, tra i primi firmatari e promotori, sottolinea il carattere distintivo civico della consulta della pace, a differenza della prima citata consulta delle culture, che ha invece uno statuto speciale ed è elettiva. La dimensione della pace, dell’accoglienza, richiedono e danno alla consulta della pace il carattere costantemente aperto e intenzionalmente quasi informale, pur prevedendosi importanti funzioni propositive e consultive, con capacità riconosciute di interfacciarsi efficacemente e tecnicamente con tutti i livelli dell’amministrazione comunale.
La consulta potrà essere protagonista e collaborare attivamente in importanti processi formativi, cognitivi e culturali in città e anche in Italia e all’estero. Si strutturerà in commissioni per facilitare il lavoro , privilegiando comunque i momenti assembleari che avranno come riferimento la metodica del consenso, una forma particolare di deliberazione che tende a conservare e valorizzare i vari punti di vista ,suscitando e favorendo decisioni condivise senza però portare all’eclissi delle minoranze.
Alcuni importanti interventi e precisazioni hanno ricordato che varie sono le proposte e le declinazioni possibili del lavoro, in relazione con l’aspetto dell’ educazione, delle relazioni internazionali, dell’area della cultura, quindi con riferimento a diverse aree e funzioni comunali. Contestualmente alla Consulta, sarà creato il primo Ufficio per la Pace e i diritti umani .Un primo importante passo e un laboratorio. Con luci , ma anche con qualche ombra. Nei fatti, non può non notarsi l’assenza all’evento dell’ assessore alla partecipazione Giusto Catania. E poi, ancora lontana, timida e non pronta è l’amministrazione nel considerare la chiamata dei cittadini come interlocutori diretti e attivi, forse anche piu’ scomodi, su altri aspetti civicamente decisamente spinosi, della mobilità, dei trasporti, del verde, della partecipazione nelle decisioni urbanistiche etc.
Altra lapide , ma stavolta ancora bianca e tutta da scrivere, su cui si spera che la consulta sulla pace, anche indirettamente, possa dire la propria e fare in modo che venga finalmente posta…
*Voci attive