Voglia di cinema! I consigli di Massimo Arciresi
Sole cuore amore (Italia, 2017) di Daniele Vicari con Isabella Ragonese, Eva Grieco, Francesco Montanari, Francesco Acquaroli
Una pendolare con 4 figli e marito disoccupato (una superlativa Ragonese) ogni giorno si alza prima dell’alba per raggiungere Roma, lavora freneticamente in un bar (dove è benvoluta dai clienti) e rincasa, esausta, a sera inoltrata. L’amica storica (Grieco) abita nel suo stesso stabile, fa l’artista e si esibisce – per contro – in notturne performance danzate. Benché sia una figura speculare che rappresenta marginalmente le tribolazioni dell’altra, non è un personaggio essenziale, però, fra qualche indugio, contribuisce a distinguere il film del mai deludente Vicari da altri – più lineari – di argomento simile. Un dramma che si addensa progressivamente e lascia immaginare il “dopo” invece di tradurlo in immagini convenzionali, rendendolo insopportabile. Acquaroli fra i migliori caratteristi del momento.
Gold – La grande truffa (Gold, USA, 2016) di Stephen Gaghan con Matthew McConaughey, Bryce Dallas Howard, Édgar Ramírez, Corey Stoll
Un McConaughey gigione interpreta lo scopritore, insieme a un eminente geologo (Ramírez, che si fa notare per maggiore equilibrio), di una vena d’oro in Indonesia alla fine degli anni ’80, esca per profumati investimenti. Gaghan (Abandon, Syriana, più attivo come sceneggiatore) sfuma – letteralmente – la narrazione (è un flashback) e mantiene l’ambiguità nell’ultima tranche (ma perché il sottotitolo italiano?). Difetti di scorrevolezza sono comunque compensati dal valore dei comprimari: oltre alla Howard (in ruolo inedito) e all’intervistatore Kebbell, ricordiamo almeno i veterani Greenwood, Keach e Nelson.
Voglia di cinema! La frase della settimana
«Non ci vado in Australia.» L’annoiato operaio Flavio Parenti all’amico Lino Guanciale, che lo esorta a cogliere una bella opportunità di tornare a fare ciò che più gli piaceva (ossia lo chef), poco prima di una fulminante disgrazia e di un incontro fortuito e importante (con Maeve Dermody) nel placido, leggermente stirato eppur sincero esordio The Space Between (Italia/Australia, 2017) di Ruth Borgobello.