Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Vita da universitari: ti prego, non rischiare anche tu di morire giovane!

di Redazione

Purtroppo non posso scusarmi come faccio di solito quando uso titoli così forti. Non posso farlo questa volta anche se vorrei con tutto me stesso, perché il titolo che ho utilizzato volontariamente non è provocatorio ma si tratta di un fatto di vita da universitari VERO. Reale, purtroppo

 

di  Attilio Cordaro*

Ieri mattina stavo girovagando su Internet leggendo alcune notizie sull’Università italiana, e Google ha deciso di propormi tra le tante cose la storia della morte di Alberto Duò, 22 anni, studente di Ingegneria all’Università di Ferrara, morto suicida nel giorno che sarebbe dovuto essere quello della sua proclamazione. So che questo basta a farti venire la pelle d’oca e farti gelare il sangue nelle vene, come è successo a me la prima volta che ho letto la notizia.
Ma quello che mi ha sconvolto così tanto da farmi alzare dalla sedia, chiudere lo schermo del PC e parlarne con mia mamma per sfogarmi abbracciandola stretta al mio petto, è stata la motivazione di questo gesto disperato…

“…la vergogna per aver mentito ad amici e parenti e di aver detto loro di essere prossimo alla laurea quando in realtà ad andare avanti per le difficoltà del suo percorso universitario…”
Pensando e ripensando, il percorso di Alberto non ha niente di diverso rispetto al percorso di qualunque altro studente universitario italiano. Niente.
Ciò che lo ha compromesso sono state difficoltà e problemi che sono ricaduti su Alberto, in modo incontrollabile, e che lo hanno travolto rovinando la sua vita, quella delle persone care che lo circondano e sconvolgendo quella della comunità di studenti a cui Alberto apparteneva.
L’unica cosa che mi sento di dire, e che cercherò di fare in questo articolo, è chiarire che ci possono essere mille e mille motivi per cui uno studente ha delle difficoltà all’Università.
Sulla base della mia esperienza, però, ci sono 3 pilastri sul modo di intendere l’università che non devono mai, mai e poi mai mancare nella mente di uno studente che cerca di laurearsi velocemente e con voti alti per non farsi rovinare la vita dal suo percorso universitario.
E ho deciso di condividerli con Te.

Vita da universitari: i 3 pilastri che NON devi mai dimenticarti sull’Università
La storia di Alberto mi tocca nel profondo, essendo anch’io uno studente universitario. I 3 pilastri di cui ti parlerò adesso devono rappresentare per Te dei punti fermi da cui partire, prima ancora di studiare, prima ancora di pensare agli esami, prima ancora di tutto.
Avendoli sempre chiari, riuscirai ad orientarti evitando che l’Università diventi un peso insostenibile sulla tua schiena.

Numero 1: L’Università è solo una piccola parte della tua vita…
Non devi mai dimenticare che l’Università è solo un frammento della tua vita, bellissimo ma solo un frammento.
L’Università è un percorso ad ostacoli che ti serve per allenarti ad affrontare la vita fuori, che funziona esattamente allo stesso modo: troverai persone valide ed in gamba con cui fare squadra, altre da ignorare e lasciarti alle spalle perché vogliono approfittarsi di Te, altre ancora che ti metteranno a dura prova.
E dopo tutti questi “esami” di vita che affronterai all’interno della tua Facoltà, ti ritroverai ad avere tra le mani uno scudo per difenderti dalle sfide che ti attenderanno dopo, nel tuo futuro da uomo adulto.
Praticamente, uno studente universitario è come una tartaruga di mare appena nata: quando la tartaruga esce dal suo piccolo uovo, molto fragile, corre veloce nel mare aperto per raggiungere la madre.
Non sa cosa l’aspetta dopo, non sa cosa potrà trovare.
Sicuramente ci saranno predatori pronti a divorarla e posti sperduti nelle profondità in cui potrebbe perdersi.
Ma non può pensare a questo.
Lei deve nuotare, imparare a difendersi e diventare forte, facendo frutto degli errori che commette e rafforzare il suo guscio prevedendo le difficoltà che gli si ripresenteranno in futuro e anticipando i problemi.
Allo stesso modo, uno studente universitario che ha finito le scuole superiori, esce dal suo uovo per affrontare un mondo nuovo, l’Università, che è come il mare aperto: lo metterà davanti a mille prove, a mille problemi ed un’ansia e stress che non aveva mai provato fino ad ora.
Si sentirà spesso sopraffatto dal peso dello studio, con un’ansia terribile prima dell’esame che dovrà affrontare, si sentirà afflitto per non dedicare magari abbastanza tempo alla propria famiglia ed ai propri affetti (o non averne dedicato abbastanza allo studio).
Ma dopo queste prove sarà pronto ad affrontare la vita reale ed il mondo fuori, in cui sarà diventato un uomo maturo e consapevole di come funziona lo stare al mondo.
In che modo?
Saprà che ci sono persone valide che lo accompagneranno per molti e molti anni, colleghi e amici con cui sarà un piacere lavorare e crescere insieme, altre che invece cercheranno di approfittarsene a prima occasione anche se a prima vista sembravano carine e graziose.
L’Università è la palestra per la vita che ti attende dopo, è una parte, ma hai un’intera vita da vivere, tutta tua, come la vuoi tu.
Hai dei sogni da realizzare, ambizioni da nutrire, persone da amare ed altre con cui litigare…

Vivi tutto questo!

Numero 2: Essere laureato non significa essere una persona di successo.
Non pensare che l’unica condizione necessaria e sufficiente per avere successo nella vita sia avere voti alti all’Università, laurearti col 100 e lode o laurearti esattamente negli anni che il tuo corso di studi prevede.
Perché se pensi questo, ad ogni risultato negativo che in un percorso difficile come quello universitario può accadere a tutti, ti sentirai destinato ad una vita mediocre ed avrai di Te sempre l’idea di un completo fallimento. Sempre.
Anche se provi a fare cose nuove, completamente diverse che non hai mai fatto e mai provato e magari a prima volta non ti riescono o non ti riescono perfettamente.
Perché inizi a dire “Ecco, vedi: sono un disastro, in tutto!
E’ inutile che insisto, lasciamo perdere!”
Non fare in modo che il fallimento diventi il proverbio della tua vita da studente universitario, sia durante che dopo che termini il tuo percorso.

Numero 3: I Titoli valgono meno di zero.
La laurea non c’entra niente con la persona. Ci sono persone che hanno avuto molto successo nella vita: hanno portato avanti ricerche scientifiche che hanno salvato la vita di milioni e milioni di persone. Fisici e matematici che addirittura avevano problemi a scuola perché prendevano voti bassi ma che poi hanno scoperto leggi che hanno rivoluzionato l’intero mondo in cui l’uomo vive.
Molte di queste persone, però, non si sono neanche laureate.
Ma senza andare troppo lontano e prendere in considerazione magari questi “geni”, scommetto che se guardi più da vicino la cerchia dei tuoi amici e conoscenti, ci sono persone che stimi molto per il loro lavoro o per la loro intelligenza, per il loro coraggio e la loro voglia di non mollare mai, che probabilmente non hanno spiccato per il loro “titolo di studi” (o addirittura neanche sai qual è o se “c’hanno la laurea”).
Se il valore di una persona dipendesse da un titolo, allora la metà delle persone che reputi “tuoi idoli” o modelli da seguire verrebbe probabilmente spazzata via in un secondo.

Questo ti dimostra come i titoli valgono meno di zero. Meno di ZERO.

E’ importante che uno studente sappia questo. E per me è tanto importante che ogni studente universitario lo sappia che ne ho voluto parlare davanti a centinaia e centinaia di studenti durante la presentazione che abbiamo fatto io e Nicola per Appunti Condivisi il 26 maggio di quest’anno a Giurisprudenza. Lì ho voluto pronunciare queste esatte parole…

“Per me è un estremo onore parlare qui, per due motivi: il primo è perché ho accanto a me dei relatori che sono molto più qualificati di me a parlare, ma l’altro che è il motivo per cui balbetto che mi tocca nel profondo è che sto parlando in Aula Magna, l’ultima aula che uno studente di Giurisprudenza vede da non laureato e la prima che vede da laureato.

Ma io oggi non vi parlo da laureato. Vi parlo da imprenditore. E questo significa solo una cosa: che i titoli valgono meno di ZERO.
L’importante è il fare, e il mettersi in gioco, cadere, rialzarsi e comunque andare avanti.
Anche se poi tutti gli altri non credono in te, anche se poi la gente che ti vede stare davanti al computer pensa che sei un’idiota che lavora al solito progettino inutile che non lo porterà a niente.
Quello che vi dico è prendervi la responsabilità di cercare di realizzare i vostri sogni e quantomeno provarci.
Perché il mondo là fuori è vostro.
Non state ad aspettare.
Uscite e prendetevelo!”

Conclusione
Mi faresti felice se tenessi a mente sempre questi 3 pilastri, perché sono quelli che ti guideranno durante tutto il tuo percorso universitario.
Ricorda che l’Università ha una grande potenzialità: può formarti come persona ed aiutarti ad affrontare al meglio il mondo del lavoro, ma può anche rovinarti la vita, come è successo al povero Alberto…

Voglio dedicare questa mia riflessione proprio a lui.
Fà in modo che la sua vita non si sia spenta inutilmente e condividi queste mie parole con tutti i tuoi colleghi che per adesso, per un motivo o per un altro si sentono dei falliti, buoni a nulla anche se danno sempre il meglio di sè, afflitti, soppressi da un percorso universitario che gli sembra insormontabile ed insuperabile.
Fallo, lo dobbiamo ad Alberto e a tutti quegli universitari che hanno perso un dono così grande come la VITA per non essersi ricordati che non erano mai stati soli, che la vita di uno studente universitario è fatta di alti e bassi e che si tratta di trovare solo gli strumenti giusti per rialzarsi e per difendersi…

Ti auguro ogni bene ed in bocca al lupo per il tuo futuro successo. Alla prossima.

*Co-fondatore di Appunti CondivisiSpecifici per la Tua Università, Facoltà e Corso di Studi.

 

 

 

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