Le ciambelle, una realizzazione intramontabile e non costosa, un articolo dolciario facile da reperire e quindi acquistare, ma anche da realizzare. Basta avere un po’ di dimestichezza nell’impastare e conoscere il punto giusto della lievitazione e il gioco è fatto. La frittura è molto importante, olio di semi di arachide non troppo caldo ma neanche freddo, direi che la temperatura giusta è 165°C.
Appena pronti, passare a colare l’olio o lo strutto della frittura in eccesso e poi rotolarle nello zucchero semolato con cannella o nello zucchero a velo aromatizzato con vaniglia.
Ottime per la piccola colazione, ma anche per fare uno spuntino, e perché no, servirle dopo cena con della salsa cioccolato o della salsa allo zabaglione profumato al Marsala.
Una goduria in qualsiasi ora del giorno, ma attenzione a non farne molto abuso! Ecco a voi la ricetta: seguendo per bene i passaggi, potremo far felici i nostri bambini. E non solo…
Ingredienti per le ciambelle
860 gr farina 00 – 280 W (farina di forza, con più glutine usata per la lavorazione di alcuni impasti lievitati)
140 gr farina di grano duro
75 gr latte in polvere
95 gr strutto
1 stecca di vaniglia
25 gr lievito di birra
205 gr polpa di mela frullata
q.b. acqua (circa g 300, aggiungere liquidi fino a quando l’impasto risulti setoso e morbido)
75 gr zucchero
20 gr sale
Procedimento
Miscelare le farine con il latte in polvere e la vaniglia. Impastare aggiungendo alle farine il lievito di birra, la polpa della mela frullata, lo strutto e l’acqua pian piano, fino a quando l’impasto risulti setoso e morbido. Unire per ultimo lo zucchero e il sale e continuare a impastare fino a quando il sale e lo zucchero non siano stati ben assorbiti dall’impasto. Fare riposare la pasta per 30 minuti, iniziare a formare delle piccole sfere di circa g 25 cadauna, fare riposare per altri 30 minuti e formare delle ciambelle, fare lievitare e friggere in olio di semi di arachide o strutto a 165°C. Servire rotolando le ciambelle nello zucchero semolato e cannella.
Nota:
La polpa di mela può essere sostituita con altra polpa di frutta che, però, al calore non perda il sapore originario o che possa diventare amara e quindi rendere il prodotto finito non piacevole al gusto.