Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Ars – Cercasi presidente per amena isola del Mediterraneo

Per le prossime elezioni c’è chi va all’approdo ‘dell’isola di ARS’ con la rotta malferma di un pedalò e chi procede con una linea propria di un veliero...

di Redazione

Nel percorso di avvicinamento alle prossime elezioni dell’assemblea regionale siciliana c’è chi va all’approdo ‘dell’isola di ARS’ con la rotta malferma di un pedalò e chi, invece, procede con una linea  propria di un veliero

 

di  Mario Guglielmino*

In questo clima afoso, i riferimenti balneari sono quanto mai opportuni. Anche in politica. Nel percorso di avvicinamento alle prossime elezioni dell’assemblea regionale siciliana c’è chi va all’approdo ‘dell’isola di  ARS’ con la rotta malferma di un  pedalò o come improvvisati canoisti e chi, invece, procede con una linea  propria di un veliero, o addirittura di un vascello da crociera. Chi ha già orientato le proprie scelte e la propria  rotta è il Movimento 5 Stelle, presentando il candidato presidente alle elezioni regionali. Giancarlo Cancellieri, parlamentare  ARS, ha ricevuto la fiducia della base per fare ancora da guida ai suoi, con l’esperienza maturata in un lustro di lavoro.
Il consenso della base è stato abbastanza solido e  diffuso. Non sono mancate le polemiche e i dissidi interni invece riguardo alle  candidature dei deputati, anch’essi scelti col metodo delle ‘regionarie’. E’ stata lamentata la poca trasparenza del risultato finale delle regionarie: non sono stati resi pubblici i dati sulle preferenze ricevute dai candidati  non scelti. E alcune esclusioni, pur motivate dallo staff, sono contestate, qualcuna anche con ricorso legale. Il risultato  in Sicilia sarà fondamentale e  avrà una risonanza nazionale, e, molto probabilmente,  sarà destinato a  determinare fortemente le sorti  del Movimento 5 stelle  a livello nazionale, riguardo alla continuità dell’esperienza o alla sua stessa vitalità e sopravvivenza. E’ chiaro infatti  che soltanto una vittoria netta sul territorio  di una regione potrà dare spazio alle aspirazioni di governo nazionale. Qualsiasi altro risultato potrebbe  relegare definitivamente i grillini a  una  semplice  forza di opposizione, con una forte riduzione delle potenzialità innovative. In alto mare, il resto delle forze politiche sembra ancora brancolare nel buio  e voler pescare a  strascico, nel pieno  di una forte frammentazione di interessi particolari, e a questo punto pare davvero difficile una ricomposizione organica, praticamente a  tre mesi dalle elezioni.
Ancora una volta si guarda persino a Berlusconi come ultima chance e  possibile mediatore di una alleanza che metta insieme e d’accordo  il centro destra, nella girandola di nomi anche eccellenti,come il professore Lagalla o il principale portavoce dell’opposizione di destra all’ARS, On. Nello  Musumeci. Mentre sull’altro versante, quello del PD, varie preci e appelli vengono incessantemente rivolti al presidente Grasso, che dovrebbe lasciare la poltrona della  seconda carica dello Stato (è quanto dire) per scendere ‘per amore’ e affetto della sua Sicilia.
Così dicono alcuni intellettuali in un recente documento. Poco ci manca, a  dire il vero, e qualcuno potrebbe  anche scomodare il presidente Mattarella, per questa delicata e impossibile missione… Ancora tra le altre ipotesi in campo, la ricetta  di Leoluca Orlando, che tuttavia trova ancora molte riserve in una buona parte dei notabili del PD siciliano. A rendere più complicata l’alleanza e la riproposizione della ricetta in salsa palermitana è la decisione  della compagine  di ‘Sinistra Comune’ di contribuire a creare un nuovo soggetto e una nuova coalizione della  sinistra siciliana, guardando anche ad altre esperienze civiche. Nata e confermata dai risultati  delle ultime elezioni palermitane, ma scottata per il fatto  di non aver ricevuto conferme sulle deleghe assessoriali di Giusto Catania  e Barbara Evola, che in questi anni avevano invece assicurato un saldo e fedele sostegno alla linea orlandiana, eletti  come  consiglieri, ma soccombenti in giunta  riguardo alle necessità di dar conto ai vari pezzi di coalizione. Anche Rifondazione Comunista, peraltro, sembra voler lanciare il nome di Ottavio Navarra, complicando il puzzle. Oltre a fattori locali, le recenti divisioni della  sinistra a livello nazionale rendono il panorama siciliano incerto e sensibile ai cambiamenti e alle brezze cangianti delle nuove possibili  alleanze  romane.

* Voci attive

 

 

 

 

 

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