Voglia di cinema! I consigli di Massimo Arciresi
L’intrusa (Italia, 2017) di Leonardo Di Costanzo con Raffaella Giordano, Valentina Vannino, Martina Abbate, Riccardo Veno
Dopo L’intervallo (2012), l’attesa per il nuovo lavoro di finzione di Di Costanzo era palpabile. Il regista, parsimonioso anche nella narrazione, non delude, illustrando la quotidianità di un circolo ricreativo napoletano (in cui i bambini partecipano alla costruzione di un aggregante “robot”) sconvolta dall’arresto di un latitante rifugiatosi in una casetta di proprietà dell’associazione. La ligia, serissima Giovanna (inarrivabile Raffaella Giordano), responsabile dell’attività, aveva dato ospitalità alla moglie e alla figlia dell’uomo, ignorando che costui ne avrebbe approfittato. I veri problemi sorgono da istituzioni, autorità e altri genitori quando la tollerante e coraggiosa direttrice accetta la permanenza di madre e bimba nel “suo” territorio. Non per paura, per lungimiranza. Finale acutissimo.
Il contagio (Italia, 2017) di Matteo Botrugno, Daniele Coluccini con Vinicio Marchioni, Anna Foglietta, Maurizio Tesei, Vincenzo Salemme
Dal libro di Walter Siti (semi-impersonato da un inedito, pensoso Salemme) dedicato al malaffare romano, un leggermente prolisso spaccato (forse, tra svolgimento e voce off, troppo “romanzesco”) sulle borgate, dove, in un crocevia di dialetti, si alternano gioco, debiti, droga, prostituzione, spaccio e, se l’appuntamento con il carcere o l’obitorio è rimandato sufficientemente a lungo, ricchezza, che ha in dote una progressiva voragine di coscienza (status reso da un meraviglioso piano-sequenza che tallona lo sgherro Tesei). Dirigono gli autori di Et in terra pax; il bell’incipit ricorda Soap Opera.
Voglia di cinema! La frase della settimana
«Sono un buon nuotatore.» Il patetico faccendiere Richard Gere (al suo meglio) al professionale nipote Michael Sheen, proseguendo la metafora imbastita da quest’ultimo sul naufrago che cerca di farsi notare da un transatlantico, prima, però, che il traffichino incontri il futuro primo ministro israeliano (Lior Ashkenazi) nell’irregolare ma accattivante L’incredibile vita di Norman (Norman: The Moderate Rise and Tragic Fall of a New York Fixer, USA/Israele, 2016) di Joseph Cedar.