Voglia di cinema! I consigli di Massimo Arciresi
Detroit (id., USA, 2017) di Kathryn Bigelow con John Boyega, Will Poulter, Algee Smith, Anthony Mackie
La poco prolifica Bigelow rievoca i disordini scoppiati in Michigan 50 anni fa, causati dalla brutalità della polizia nei confronti dei cittadini neri. La tesissima parte centrale (degna di un horror riuscito) ricostruisce l’irruzione (dopo un imprudente sparo) di un gruppo di esaltati e irresponsabili agenti – guidati dal contraddittorio Krauss (chi si figurava Will Poulter in versione instabile?) – in un motel, con interrogatorio psicologicamente devastante (di fatto, una tortura) e perquisizione ai danni di un gruppo di giovani di colore, situazione inasprita dalla presenza di un paio di ragazze bianche. Crescendo travolgente, il pubblico è brutalmente costretto a constatare gli effetti del razzismo, allora come oggi. E dire che la cooperazione iniziale racconta altro. John Krasinski è un cinico avvocato.
Gli sdraiati (Italia, 2017) di Francesca Archibugi con Claudio Bisio, Gaddo Bacchini, Cochi Ponzoni, Antonia Truppo
Dall’omonimo libro di Michele Serra (“tradito” dove serve), Archibugi, sempre attenta osservatrice dell’adolescenza, trae una storia intimamente crepuscolare d’incomunicabilità tra generazioni, peggiorata (è un’impressione?) dall’insolente epoca contemporanea. L’“imploso” giornalista tv divorziato Bisio cerca la complicità di un figlio strafottente (Bacchini), sempre accompagnato dalla pigra comitiva, alle prese con i dolori di crescita. Forse la sequenza con lo psicologo è di troppo; per il resto, buona direzione degli attori e gusto per le caratterizzazioni (viva Cochi!), dialoghi limati, ideuzze di regia.
Voglia di cinema! – La frase della settimana
«Dai un nome al cane. Se lo merita.» Kate Winslet sprona Idris Elba, suo compagno di sventura (in quanto precipitati insieme su un aereo da turismo noleggiato in fretta – entrambi avevano impegni inderogabili – per aggirare una tempesta e costretti a convivere a lungo in attesa di soccorsi su una fredda e inospitale altura), a fornire un’identità alla bestiola rimasta con loro nel singolare eppur stereotipato Il domani tra di noi (The Mountain Between Us, USA, 2017) di Hany Abu-Assad.