Politiche sociali: assemblea permanente sul problema abitativo. Ancora tantissimi i senza casa. Emergenza agli estremi
di Mario Guglielmino*
Le ultime rilevazioni statistiche sulla qualità della vita a Palermo ci confermano che la china da risalire è ancora lunga e difficile. La città si colloca, come ormai d’abitudine, agli ultimi posti delle classifiche nazionali. L’essere capitale della cultura italiana per l’anno 2018, città di riferimento per il gran tour crocieristico del Mediterraneo, con un centro storico patrimonio Unesco in continua trasformazione e con rinnovata visibilità a livello europeo e mondiale, non fa per nulla dimenticare ai cittadini i problemi strutturali, urbanistici e dei servizi, che permangono a tutti i livelli.
E sul versante sociale non va certo meglio. La sfida sociale è imprescindibile per ogni progettualità che voglia fare di Palermo una città a misura d’uomo. In un periodo segnato dalla crisi economica, i problemi sociali ed economici che interessano le persone e le famiglie palermitane hanno conosciuto un incremento esponenziale. Valga per tutti il dato delle problematiche dei senza casa, persone che non hanno fisicamente alcun tetto ove dimorare, che a Palermo sono passati dal dato di un centinaio (circa 5 anni fa) agli attuali 500 casi.
Le famiglie in graduatoria per l’emergenza abitativa sono ormai quasi 2000. Una parte di queste persone e famiglie, circa 600 casi segnalati, trova soluzioni precarie attraverso l’occupazione abusiva di immobili, anche in situazione di grave abbandono, con i problemi di sicurezza e di salute che ne derivano. Se pensiamo anche agli ultimi eventi di cronaca, è fin troppo ovvio pensare che tale situazione di incertezza e fragilità ha risvolti negativi sulla serenità e qualità della vita di una aspirante smart city, città educativa, città dell’accoglienza e della solidarietà. Un triste e grave episodio di alcune settimane fa, è stata la vicenda che ha provocato un sincero moto di reazione nell’opinione pubblica, in particolare la morte di un uomo, Lassad Ouini, di nazionalità tunisina, senza fissa dimora, ritrovato senza vita nel suo giaciglio di fortuna, presso la zona del porto. Un gruppo di cittadini e volontari, da sempre attivi nell’ambito delle problematiche sociali, sollecitati da questa ennesima morte per strada causata dall’indifferenza, dalla solitudine, dalla mancanza di coordinamento e progettazione dei servizi, intende dare una scossa alla sensibilità dell’amministrazione comunale, anche sul versante politico, coinvolgendo uffici e consiglio comunale, oltre che il sindaco e l’autorità prefettizia. Per tale motivo sono stati indetti e si sono già svolti alcuni incontri, e altri ne sono in programma, preso l’aula Rostagno del Palazzo delle Aquile.
E’ quindi attiva, da questo mese di novembre, una assemblea permanente su disagio sociale e abitativo, volta a cercare soluzioni al disagio abitativo che colpisce a Palermo molte persone e famiglie. I primi incontri sono stati vivamente partecipati da cittadini, volontari di associazioni impegnate in prima linea nel servizio di assistenza mensa e ricovero per i senza dimora, rappresentanti di associazioni impegnate nel sociale. Anche da molti consiglieri comunali invitati e intervenuti ( Mov 5 stelle, Sinistra Comune, Mov 139, PD), da alcuni rappresentanti della Consulta per la Pace non violenza e diritti umani del Comune di Palermo, da rappresentanti del Sindacato nazionale inquilini. Altri ancora hanno manifestato il proprio appoggio all’iniziativa. In effetti, la presenza di molti consiglieri comunali sembra dire che qualcosa a Palermo stia cambiando, riguardo alla sensibilità sul tema. Un segnale importante potrebbe arrivare dalla possibile proficua collaborazione politicamente trasversale, ma che in primo luogo assume significato di una necessaria e inderogabile grande iniziativa umanitaria e civica.
La dimensione del problema sta diventando davvero poco onorevole per una città come Palermo, e in realtà finora sono mancate l’attenzione significativamente costante, la creazione di un gruppo di lavoro efficace, la proposizione di un tavolo che vada oltre le estemporanee promesse e che riunisca, insieme ai cittadini, le diverse competenze e istituzioni in modo stabile e duraturo.
L’assessore alle attività sociali, dott. Mattina, ha assicurato la propria presenza alle prossime occasioni, e ha formulato la possibilità di attivare alcune delle soluzioni proposte. Tra queste, l’autorecupero degli immobili, con un apposito regolamento; la revisione di alcune procedure finora adottate che finiscono per mettere ostacoli e non per aiutare i soggetti interessati a risolvere il problema (vedi Pon Casa); la revisione della legge Lupi; l’inventario, il recupero e la destinazione a fini socio abitativi del patrimonio immobiliare in gran parte in disuso che potrebbe con poco sforzo essere adibito alla soluzione del problema socio abitativo. Notizie sull’assemblea sono reperibili sul sito FB significativamente denominato ‘Gli ultimi sono i primi’.
La sfida è evitare ogni altra morte dovuta alla carenza di attenzione e di un tetto a Palermo, e non solo, specialmente all’approssimarsi dei rigori invernali. Ma anche quella di aumentare la consapevolezza che i problemi del buon vivere civile, della qualità della vita, della sicurezza, dipendono dal grado di accoglienza, maturità della comunità, e buon uso di risorse a volte lasciate nel dimenticatoio per mancanza di iniziativa e indolenza.
Un’azione civica di grande forza può smuovere le necessarie sinergie politico amministrative in tal senso.
*Presidente associazione Voci Attive Palermo