Carlo D’Aubert, dal 2013 direttore artistico del teatro Brancaccio di Palermo all’interno dei locali del Centro di Accoglienza Padre Nostro del Beato Puglisi, è un attore, autore e regista che ha attraversato tutti i generi teatrali, dai classici all’avanguardia, dalla drammaturgia palermitana al teatro dell’assurdo
di Pippo La Barba
Chiedo a Carlo di parlarmi della sua corposa esperienza, nonostante la ancora giovane età
Che tipo di formazione hai avuto?
Ho iniziato a 16 anni frequentando diverse scuole di recitazione e perfezionamento interpretativo, finendo col Teatès di Michele Perriera, dove ho tra l’altro studiato regia teatrale.
Che tipo di formazione era quella di Perriera
Una formazione a 360 gradi di grande disciplina teatrale, rigore e studio. Un attore o un regista , uscendo dalla sua scuola, poteva vantare una preparazione completa, riuscendo ad affrontare sia gli autori classici che i contemporanei.
Quando è avvenuta la tua crescita attoriale?
Ho avuto la fortuna di essere inserito in compagnie professionistiche quando ancora ero un allievo facendo tantissimi spettacoli e acquisendo nel tempo tanta esperienza. Diventato professionista ho replicato centinaia di volte tutti gli spettacoli. Gli anni della mia ulteriore crescita attoriale sono stati quelli dal 2008 al 2013, ovvero quando sono entrato a far parte della compagnia di Lollo Franco denominata “Putia d’arte Malvina Franco” presso villa Pantelleria.
Ho sempre avuto tanta stima per Lollo e lui ne ha avuta molta in me affidandomi il ruolo da protagonista in testi pirandelliani come ad esempio “I giganti della montagna”, “Questa sera si recita a soggetto” ecc… o in testi scritti dallo stesso Lollo Franco come il “Giullare” oppure “Betlemme”, e parti da coprotagonista in spettacoli come “Cagliostro” di Salvo Licata. Per quest’ultima performance le recensioni mi hanno nominato il migliore nel mio ruolo da “Presidente “ dei trenta anni di storia di questo spettacolo. Inoltre in quel periodo ho lavorato molto con Giuditta Perriera mettendo in scena diversi spettacoli, primo tra tutti “L’elefante truccato”, un testo che tratta con grande sensibilità il tema della pedofilia.
La tua esperienza di autore
Ho scritto decine di testi teatrali. La mia prima opera è stata una piece tragicomica dal titolo “Scrusciu”, che è stata rappresentata in diverse manifestazioni organizzate dal Comune di Palermo, Provincia e Regione Sicilia, ed è stato adottata come testo da studio in alcuni licei di Palermo. Inoltre sono stato inserito nell’enciclopedia degli autori teatrali italiani
E di regista?
Come regista ho affrontato testi con stili drammaturgici totalmente diversi, da Shakespeare a Pirandello, passando per Moliere, Ionesco e Beckett, e affrontando anche tante volte autori contemporanei messi in scena in molti teatri di prestigio, come ad esempio il Biondo, dove nel 2015 ho rappresentato un testo drammatico dal titolo “La Ballerina , la Principessa e…” e nel 2016 “I dieci passi”. Recentemente ho curato la regia della piece drammatica dal titolo “Via Paganini , 7”, tratta dall’omonimo romanzo di Myriam De Luca, dove tra gli attori c’erano pure Giuditta Perriera, Matteo Contino e giovani attrici provenienti dalla mia scuola di recitazione. Lo spettacolo è stato messo in scena presso il teatro Jolly di Palermo.
Parlami della tua scuola di teatr0
Nasce nel 2001 e negli anni ha avuto diversi siti e centinaia di allievi. Allievi che vengono puntualmente inseriti in produzioni teatrali professionistiche, facendo spettacoli anche all’estero. Dal 2013 la sede della scuola diventa il teatro Brancaccio. Ultimamente ho inserito come docenti anche Giuditta Perriera e Matteo Contino. A proposito del teatro Brancaccio devo dire grazie a Maurizio Artale, presidente del Centro Padre Nostro, e a tutti gli operatori che mi hanno fortemente sostenuto per la realizzazione di questo spazio culturale-artistico, con il quale cerco quotidianamente di sensibilizzare l’utenza del quartiere. Sono felice quando la gente di Brancaccio mi incontra e mi chiede: “Carlo quando è il prossimo spettacolo?” E’ una piccola vittoria mia e di tutti coloro che hanno creduto in questo progetto. Spero vivamente che gli Enti Pubblici ci diano prima o poi una mano per migliorare sempre di più questa nostra piccola – grande realtà. Al teatro Brancaccio sono riuscito anno dopo anno ad organizzare rassegne teatrali dove ho inserito anche artisti nazionali creando sinergie e collaborazioni sempre più forti. Anche quest’anno siamo pronti per la nuova stagione teatrale con testi di grandi autori classici e contemporanei.
Oltre al teatro hai fatto altre esperienze artistiche?
Al cinema ho partecipato al film di Ficarra e Picone “Il 7 e l’8”; su Sky ho avuto uno dei ruoli da protagonista nella fiction “I sette peccati” con Claudio Collovà e per RAI 3 ho partecipato alla fiction dal titolo: “Agrodolce”.