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La terracotta: Arte cotta al forno

Un materiale tradizionalmente povero come la terracotta viene naturalmente lavorato fin dall'antichità per realizzare strumenti di uso comune. Ma quando questi vengono impreziositi assumono una indiscutibile valenza artistica

di Redazione

L’argilla non è una torta, eppure viene cotta nel forno!
Un materiale tradizionalmente povero come la terracotta viene naturalmente lavorato fin dall’antichità per realizzare strumenti di uso comune. Ma quando le stoviglie e le suppellettili domestiche vengono impreziosite attraverso i caratteristici decori fatti a mano, con i tipici disegni dai colori brillanti, gli oggetti e la terracotta in se assumono un aspetto magico ed una indiscutibile valenza artistica.

Produzione della maiolica

In epoca recente la produzione della maiolica è stata rivolta al mercato dei souvenir per richiamare i turisti in località pittoresche, ma gli esemplari più antichi costituiscono i preziosi contenitori destinati un tempo alla conservazione dei prodotti agricoli, siano essi liquidi, come l’olio, solidi, come le olive, o in polvere come lo zucchero e la farina. Ma anche scienziati e speziali, i farmacisti del  passato, utilizzavano i barattoli, gli albarelli e le bottiglie costituite di questo materiale dalle straordinarie capacità termiche ed isolanti.

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Procedimento di cottura

La lavorazione prevede un delicato procedimento di cottura che avveniva all’interno di semplici fornaci, munite di alte ciminiere, per “cuocere” sia le masserizie, che i mattoni e le tegole destinate all’edilizia. Oggi i laboratori si servono di moderni forni elettrici ed in molte botteghe i maestri più esperti insegnano ai giovani l’Arte della Maiolica.

La terracotta e la sua provenienza

I profondi conoscitori e gli appassionati collezionisti sono in grado di riconoscere la provenienza di un “pezzo” dalla forma e dai colori e spesso individuano anche l’epoca alla quale risale. I frequenti viaggi e gli intensi commerci, hanno favorito la diffusione dei contenitori di ceramica, provenienti da paesi diversi, durante i proficui scambi di merci e di idee che  avvenivano nei porti.

I comuni produttori

Sono almeno 38 i comuni italiani legati alla produzione artigianale della ceramica: Castelli (TE), Squillace (CZ), Ariano Irpino (AV), Capodimonte (NA), Cava de’ Tirreni (SA), Cerreto Sannita e San Lorenzello (BN), Vietri (SA), Faenza (RA), Civita Castellana (VT), Viterbo, Albisola Superiore e Albissola Marina (SV), Lodi Laveno Mombello (VA),  Ascoli Piceno (AP), Pesaro (PU), Urbania (PU), Castellamonte (TO), Mondovì (CN), Cutrofiano (LE), Grottaglie (TA), Laterza (TA), Assemini (CA), Oristano (OR), Burgio (AG), Caltagirone (CT), Santo Stefano di Camastra (ME), Sciacca (AG), Borgo San Lorenzo (FI), Impruneta (FI), Montelupo Fiorentino (FI), Sesto Fiorentino (FI), Deruta (PG), Gualdo Tadino (PG), Gubbio (PG), Orvieto (TR), Bassano del Grappa (VI), Este (PD), Nove (VI).

Riconoscimenti

A tutte queste località è stato riconosciuto il marchio C.A.T. per la tutela della Ceramica Artistica Tradizionale dal momento che hanno il merito di mantenere ancora attuale la storica lavorazione di originali oggetti dalle forme classiche e dai colori vivi.

Testo e fotografie di Andrea Di Napoli

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