Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Alitalia lascia l’aeroporto di Trapani Birgi. Ombra, Airgest: “È un delitto”.

La compagnia area Alitalia da luglio abbandona l’aeroporto di Trapani Birgi. Il presidente Salvatore Ombra protesta e convoca un’adunanza popolare in aeroporto. La decisione causerà danni all'economia del territorio. Interviene anche l'Udc che chiede tariffe sociali

di Redazione

A pochi giorni dalla riapertura ufficiale dopo il lockdown dell’aeroporto di Trapani Birgi, la compagnia aerea Alitalia, attraverso una call conference con la dirigenza di Airgest, società di gestione dello scalo, ha improvvisamente e unilateralmente comunicato di cancellare da luglio le proprie rotte, quotidiane, da Trapani Birgi verso Roma Fiumicino e Milano Linate, nonostante i biglietti già venduti. E, inoltre, Alitalia ad oggi non ha mai firmato il contratto con il comune di Marsala che le avrebbe garantito, in modo di rapido e diretto, oltre 600 mila euro grazie alla legge regionale 24/2016.

«Non siamo in grado di guadagnarci e allora andiamo via. Con queste poche parole ci hanno liquidati – denuncia il presidente di AirgestSalvatore Ombra-. L’incontro con cui ci hanno annunciato il sostanziale abbandono è durato pochi minuti e si è svolto alla presenza di Andrea Benassi, revenue management di Alitalia GianluigiLo Giudice, vice presidente Ground Operation».

La notizia della fuga di Alitalia da Trapani, giunge dopo alcuni interventi polemici del presidente di AirgestSalvatore Ombra che aveva sostenuto che le politiche del governo nazionale a vantaggio della cosiddetta compagnia di bandiera avrebbero messo in fuga le low cost e fatto schizzare in alto il prezzo dei biglietti. «Non voglio pensare che sia una vendetta – afferma Ombra – ma la tempistica è sospetta ed è fuori da ogni logica. La compagnia Alitalia così ampiamente sostenuta dallo Stato non può, riteniamo, abbandonare senza conseguenze un aeroporto e il suo territorio».

Appello a stampa, politica e tessuto produttivo.

A questo punto – afferma Salvatore Ombra – ogni nostro tentativo di rilanciare l’aeroporto sembra essere vittima di politiche contrarie che non trovano spiegazioni. Lanciamo un appello al territorio, alla stampa, a tutto il personale politico locale, regionale e nazionale ma anche alle categorie produttive e agli operatori del turismo a scendere in piazza e manifestare affinché questo omicidio non si compia. Chiediamo, innanzitutto, un intervento forte del presidente della Regione, Nello Musumeci, per bloccare questa decisione insana».

Mercoledì 17 giugno la mobilitazione del territorio

«Programmeremo iniziative di protesta fino a che Alitalia non farà un passo indietro e mercoledì 17 giugno ci sarà un’adunanza popolare all’aeroporto Vincenzo Florio. Tutti i trapanesi stanchi di subire possono venire in aeroporto, dove ci sono le giuste distanze, per farsi sentire e dire basta al soffocamento della nostra economia e della nostra terra».

Aggiornamento
E sulla vicenda si registra l’intervento dell’on. Decio Terrana, Coordinatore Politico dell’Udc Italia in Sicilia, che dichiara: “Risulta clamoroso come da Roma ci si comporti in maniera totalmente opposta alle nostre richieste – comunica l’Onorevole Terrana – Già da un anno abbiamo portato avanti la nostra battaglia sui prezzi esorbitanti dei biglietti aerei, ottenendo anche qualche piccolo risultato che è stato cancellato dalla propagazione del coronavirus e la conseguente diminuzione del traffico aereo. Ma adesso che risulta possibile tornare a viaggiare per la Sicilia, turisti, siciliani e chiunque voglia raggiungerci si trova in difficoltà per l’esagerato prezzo dei biglietti. Ed addirittura proprio Alitalia, a cui abbiamo richiesto rotte sociali a prezzi predefiniti perchè, ricordiamolo, anche noi abbiamo più volte rifinanziato la Società in tutti questi anni, decide di abbandonare lo scalo di Trapani Birgi, rendendo ancora più difficile la continuità territoriale che va assicurata a tutti i Siciliani”.

Va ricordato che l’Udc Italia, a fine Novembre, aveva manifestato all’Aeroporto di Catania, portando centinaia di persone a richiede biglietti a prezzo accessibile.

“Abbiamo raggiunto degli obiettivi, come tariffe più accessibili per i Siciliani, totalmente cancellate dall’emergenza Covid – continua il Segretario Regionale dell’Udc – Il Turismo e la nostra terra sono stati del tutto dimenticati dal Governo Nazionale. Torniamo a chiedere le tariffe sociali, chiediamo che Alitalia ci restituisca quanto concesso fin ora per far sopravvivere l’Azienda, chiediamo che vengano assicurate tariffe fisse a 50 euro a chiunque voglia raggiungere la Sicilia. Roma e Alitalia aiutino la Sicilia ad uscire dall’Emergenza”.

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