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Cgil Palermo: Enzo Campo lascia

Al vertice della Cgil palermitana, Campo lascia l'incarico in anticipo per consentire l'avvio delle consultazioni online per scegliere il successore

di Redazione

Alla guida della Cgil Palermo dal 23 luglio del 2014, Enzo Campo ha portato a termine oggi il suo mandato, rassegnando le dimissioni da  segretario generale della Cgil Palermo davanti all’assemblea generale.    
Campo (nella foto di copertina), 66 anni, lascia la segreteria della Camera del Lavoro  con qualche mese d’anticipo rispetto alla scadenza del marzo prossimo, per consentire l’avvio delle consultazioni online per la scelta del suo successore.

“La Cgil di Maurizio Landini deve avviare la sua conferenza di organizzazione e sui territori si dovranno  svolgere le conferenze di servizio – ha detto Campo, nel portare il saluto – E’ un momento di cambiamento, nel quale il sindacato deve ragionare sulle  proposte da  sviluppare nei prossimi anni. Faccio  un passo di lato, per consentire al nuovo gruppo dirigente di proseguire l’impegno vertenziale sul territorio”. Enzo Campo è  giunto alla conclusione della  sua militanza in prima linea nel sindacato dopo un impegno durato più di quarant’anni, iniziato  alla guida della Camera del Lavoro di Partinico. E’ stato poi al vertice degli edili di Palermo, in segreteria alla Cgil di via Meli,  segretario generale della Fillea siciliana, alla Fillea nazionale e segretario d’organizzazione della Cgil Sicilia.     All’assemblea hanno partecipato anche il segretario generale Cgil Sicilia Alfio Mannino, che è intervenuto per  ringraziare il leader sindacale uscente e, da Roma, in web conference, Ivana Galli, segretaria d’organizzazione della Cgil nazionale.  Mannino e  Galli fanno parte del comitato di saggi con il compito dell’ascolto dei componenti dell’assemblea per la nomina del nuovo segretario.    

Le preoccupazioni per un nuovo lockdown

Prendendo la parola,  Enzo Campo è partito dalla paura per la seconda ondata della pandemia, ha sottolineato le preoccupazioni e la solitudine di medici e infermieri in prima linea, ha parlato dell’impoverimento della classe media e dei timori di un nuovo lockdown.    
“Si stanno impoverendo settori che fino a ieri non erano in difficoltà,  le partite Iva, gli studi degli avvocati, il mondo della cultura e dello spettacolo è distrutto, il lavoro nuovo che emerge è quello dei  precari come i rider   – ha affermato Enzo Campo – Siamo in una fase di svolta:  o il governo tiene conto delle proposte sul lavoro o dovremo ottenere le nostre conquiste  con iniziative e mobilitazioni. Per quanto riguarda Palermo, la pandemia si innesta  in una situazione di crisi persistente. Una crisi iniziata nel 2008 da cui  non siamo mai usciti. Siamo passati da una fase di  recessione a una fase di stagnazione, la crescita non supera lo 0,1 per cento.  Dobbiamo capire come superare questo momento, con la  capacità di rappresentare i bisogni delle persone che seguiamo, un mondo del lavoro sempre più spezzato, precario, che ci chiede risposte. Serve uno sforzo progettuale enorme,  dobbiamo indirizzare sempre più le nostre  vertenze strategiche all’interno di una prospettiva di sviluppo, per cambiare le condizioni e restituire serenità al mondo del lavoro”.      

6 anni di impegno in prima linea

Il segretario generale della Cgil Palermo, Campo, ha ripercorso alcune delle tappe più significative del suo percorso al vertice del sindaco palermitano, le iniziative sul rilancio delle aree industriale in via di desertificazione e sull’economia 3.0, le vertenze sulle strade secondarie e sulle infrastrutturazioni, le analisi sull’economia manifatturiera della nostra provincia, l’iniziativa sul rilancio  del Cantiere Navale con l’impegno di Fincantieri per ridare a Palermo la mission delle costruzioni di navi, rilanciando l’imprenditoria piccola e media specializzata nel settore. E ancora: le tante manifestazioni contro la violenza sulle donne e per dare voce ai migranti e ai loro diritti, le collaborazioni con le associazioni, dalla raccolta fondi per Biagio Conte al campetto sportivo per il centro di suor Anna Alonzo alla Guadagna,  i cortei contro la mafia  e le iniziative di solidarietà.     Un fitto elenco di iniziative, culminate con la manifestazione nazionale unitaria  a Reggio Calabria del  22 giugno 2019, sulle prospettiva di crescita nel Paese e sul ruolo fondamentale del  Mezzogiorno.  

L’unità sindacale

“La nostra è stata progettualità a tutti i livelli, svolta anche in un rapporto unitario con Cisl e  Uil. Il tema dell’unità sindacale per noi resta fondamentale – ha aggiunto Campo – Con l’amministrazione comunale, fino a quando c’è stato il dialogo,  abbiamo provato a progettare una proposta unitaria sulle partecipate, cercando sempre il confronto. Abbiamo sostenuto il progetto del Tram, ritenendola una infrastruttura fondamentale, così come l’anello e il passante  ferroviario. Da mesi con Cisl e Uil chiediamo di essere incontrati dall’amministrazione comunale ma  per la pandemia prima, poi per la crisi politica il confronto è non si è mai svolto.  E intanto la città ha continuato a essere invasa fino ai primi piani dall’immondizia, all’Amat si sfiora il paradosso: ci sono gli autobus ma mancano gli autisti. C’è il racconto di una città non più governata dalla mafia ma non basta: infiltrazione e corruzione continuano a pervadere settori importanti della  pubblica amministrazione, l’edilizia privata, i cimiteri, il settore dei rifiuti, i cantieri, gli appalti. Abbiamo  problemi  negli uffici pubblici, dove  mancano i  tecnici e non si presentano nuovi  progetti, perdendo risorse e occasioni di lavoro”.      

Le vertenze del mondo del lavoro locale

“In questi giorni – ha aggiunto Enzo Campo –  Palermo sta affrontando la vertenza   di un grande gruppo, La Rinascente. I marchi internazionali se ne stanno andando. Continua a esserci lavoro grigio e nero. E alle vertenzialità vecchie se ne aggiungono di nuove, purtroppo  in  tutte le categorie, perché ormai rappresentiamo la complessità di un lavoro che  si è frantumato,  si è  rotto”.  Enzo Campo ha ricordato anche il grande  impegno del  sindacato per la memoria. “Per anni la Cgil commemorava sempre gli stessi caduti. Abbiamo iniziato ad andare casa per casa, in tutte le famiglie, chiedendo scusa, ricomponendo la memoria di tutti i sindacalisti assassinati – ha detto il segretario generale –  Una storia che abbiamo iniziato a ricostruire con l’urlo di Antonella Azoti che, davanti all’albero Falcone, ha chiesto di ricordare l’assassinio  di suo padre.  E avrò sempre davanti l’immagine di Santa, 93 anni, la figlia di Andrea Raia. Al funerale è venuta con l’abito della festa, come per un matrimonio. A Villabate, Vincenzo Sansone è stato ricordato dopo 69 anni. Il sindaco di Palermo Orlando  è stato con noi in questo processo, intitolando le ‘vie dei diritti’ ai sindacalisti uccisi. E’ passato il messaggio che la nostra  memoria, di cui siamo orgogliosi, non è solo ricordo ma  è memoria della città,  memoria collettiva,  patrimonio nazionale”.    
Al termine del suo intervento Campo ha salutato e rivolto un ringraziamento a tutto il mondo della cultura e dello spettacolo che in questi anni è stato vicino alle lotte dei lavoratori, offrendo al mondo del lavoro un prezioso contributo artistico. Un saluto particolare ha voluto dedicarlo “a tutte le compagne e i compagni che in questi anni, con sacrificio e dedizione, hanno collaborato a rendere grande la Cgil”.

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