Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Covid, ressa di utenti davanti al dipartimento Prevenzione

Folla in attesa degli esiti dei tamponi. La Fp Cgil Palermo chiede il potenziamento dei Centri di Vaccinazione, “con l’ampliamento delle attuali dotazioni organiche e la loro allocazione in strutture idonee ad assicurare l’accesso differenziato e in sicurezza dell’utenza pediatrica e adulta”

di Redazione

Situazione critica al dipartimento Prevenzione, in difficoltà per l’incremento delle attività anti Covid 19,  che comportano ritardi negli adempimenti. L’ufficio ha una dotazione organica  insufficiente  e il personale degli uffici è  sottoposto a stress. Tutto ciò sta causando l’aumento dei disagi per l’utenza. 
A denunciare la situazione di allarme  è la Fp Cgil Palermo: “Abbiamo appreso che sotto la sede della direzione del dipartimento, in via Sellerio,  è aumentato in questi giorni il raduno di cittadini che reclamano gli esiti dei tamponi o i certificati di fine isolamento. Gli operatori della Uoc Epidemiologia sono stati attesi in strada, all’uscita dal servizio, e fatti oggetto di pressanti richieste”. 

Il Covid 19 ha sovraccaricato di lavoro gli uffici

In una nota indirizzata al direttore generale Asp Palermo, Daniela  Faraoni, e all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, la Funzione Pubblica Cgil Palermo si fa portavoce del  “grave disagio e delle richieste di aiuto che pervengono dagli operatori del dipartimento di Prevenzione”. E chiede di intervenire superando con assunzioni “l’endemica carenza di personale” che riguarda tutte le figure professionali sanitarie e amministrative, dirigenti medici, assistenti sanitari, infermieri.  
“Dal mese di marzo a oggi l’Asp di Palermo ha affrontato l’epidemia da nuovo Coronavirus grazie all’azione generosa e meritoria del personale duramente impegnato nelle strutture ospedaliere e territoriali – dicono il segretario generale Fp Cgil Palermo Giovanni Cammuca, Domenico Mirabile, segretario provinciale Fp Cgil medici e Alfonsa Di Franco, segretario aziendale  – Chiedere ulteriori sforzi a personale già stremato da sette mesi di incessante attività, dal nostro punto di vista, non è più possibile, ne è accettabile che si chieda agli operatori di continuare a lavorare al limite dell’umanamente sopportabile”.

La Fp Cgil ritiene che sia “indifferibile”  implementare il personale e le risorse strumentali necessarie a fronteggiare la seconda ondata della epidemia di Covid 19.  E rafforzare i servizi territoriali dell’Asp di Palermo, col potenziamento del testing & tracing, per rendere più tempestiva l’azione del dipartimento di Prevenzione; adoperandosi per  la più ampia copertura vaccinale antinfluenzale possibile; adeguando risorse umane e strutturali  alla necessità delle  strutture ospedaliere; promuovendo il comportamento consapevole dei cittadini. 

Potenziare i Centri di Vaccinazione

A proposito dell’importanza di una copertura vaccinale più estesa possibile, la Fp Cgil Palermo chiede  il potenziamento dei Centri di Vaccinazione, “con l’ampliamento delle attuali dotazioni organiche e la loro allocazione in strutture idonee ad assicurare l’accesso differenziato e in sicurezza dell’utenza pediatrica e adulta”. La carenza del personale in forza al dipartimento di Prevenzione è ormai cronica  – spiega la Fp Cgil – a causa della mancata sostituzione degli operatori  andati in quiescenza, delle mancate assunzioni a tempo indeterminato per sostituzione e della progressiva riduzione della dotazione organica. 
 “Finora – scrivono Cammuca. Mirabile e Di Franco – la carenza del personale è stata sostenuta con il supporto degli specialisti in formazione e di medici igienisti assunti con contratto a tempo determinato. Oggi non è più possibile che il dipartimento di Prevenzione, che ha assunto in questa fase pandemica un ruolo centrale e fondamentale, continui a lavorare in queste condizioni. Non si può più perdere un minuto di tempo. Bisogna dare risposte ai cittadini nei tempi  rapidi che la situazione attuale impone”.
Per di più, denuncia ancora la Fp Cgil, le condizioni di lavoro sono  difficoltose anche per la mancanza di un sistema informatizzato centralizzato, che possa riunificare in un unico “data base” tutte le informazioni, dalla presa in carico dei casi, alla formalizzazione dei provvedimenti di isolamento domiciliare, dalla programmazione  dei tamponi di verifica al rilascio dei certificati di fine isolamento.

Necessario un supporto informatico

“Un data warehouse risulterebbe indispensabile all’elaborazione dei dati richiesti dai flussi informativi e  accessibile, per il caricamento dei casi, anche dai laboratori autorizzati – aggiunge la Fp nella nota – In questo modo, gli operatori dell’Asp sarebbero sollevati da alcuni aspetti burocratici e si  eviterebbe la sovrapposizione del medesimo caricamento degli stessi dati da parte di più operatori su più sistemi che non parlano fra loro”. 
Un altro  elemento di criticità è collegato al funzionamento della App  Immuni,  alla mancanza di personale formato e alla necessità di una  campagna di informazione sui social. “Rileviamo  la mancanza di costante informazione e comunicazione nei confronti dei cittadini, che si potrebbe risolvere con l’attivazione di un call center che assicuri un servizio telefonico dedicato – aggiunge la Fp Cgil –  Da migliorare sarebbero anche le modalità di interlocuzione con i medici di medicina generale, con i pediatri e le amministrazioni locali”.
“La partita contro il Covid – conclude la Fp Cgil, chiedendo un riscontro immediato – si gioca nel territorio, è la diga per impedire il sovraccarico di ospedali e terapie intensive. Alla direzione strategica aziendale chiediamo la costituzione di una Rete Territoriale, per assicurare il coordinamento di tutte le strutture territoriali impegnate nella lotta al Coronavirus (dal dipartimento di Prevenzione, alle Usca, al Laboratorio di Biologia molecolare) e l’interfaccia con le strutture ospedaliere, nonché la realizzazione del un sistema informatizzato di supporto che permetta la tempestiva messa in rete e la condivisione di dati e informazioni. Con la urgente tempistica che la situazione Covid richiede”. 

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