Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

#LiberiamoCanicattì, no usura no racket. Domani presidio di legalità

Appuntamento domani a Canicattì con “Sos Impresa - Rete per la Legalità“ a fianco degli imprenditori e commercianti più coraggiosi. Visita alla tomba del Beato Livatino, alla Casa Memoria dedicata al giudice ucciso dalla mafia e presentazione di un “presidio della legalità”.

di Gilda Sciortino

“#LiberiamoCanicattì. No Usura No Racket”. A questo grido che chiama a raccolta i cittadini, commercianti e imprenditori del Comune in provincia di Agrigento, “SOS Impresa – Rete per La Legalità” organizza domani, sabato 29 maggio, una mattinata di testimonianze alla quale prenderanno parte: il Presidente Vicario Nazionale di “SOS Impresa e Rete per La Legalità”, Pippo Scandurra; il coordinatore regionale, Pippo Foti; il referente provinciale di Agrigento di “SOS Impresa e Rete per La Legalità”, Eugenio Di Francesco.

Il programma di #LiberiamoCanicattì

Il via alle 9 con la visita dell’associazione alla tomba del Beato giudice Rosario Livatino, e del giudice Nino Saetta, uccisi dalla mafia rispettivamente il 21 settembre 1990 e il 25 settembre 1988. Alle 10.15 ci si sposterà al Centro culturale “San Domenico” per illustrare le tappe di un percorso che, come obiettivo principale, ha l’accompagnamento e il sostegno a tutti gli imprenditori che decidono di stare dalla parte dello Stato. L’iniziativa ha visto il coinvolgimento e il supporto dell’amministrazione comunale, che ha e messo a disposizione i locali per l’evento. Parteciperanno: il sindaco di Canicattì, Ettore Di Ventura; l’assessore alla Cultura, Angelo Cuva; l’assessore alle Attività Produttive e alle Politiche Sociali, Flavia Li Calzi. Saranno presenti anche le autorità militari e gli imprenditori seguiti e assistiti da “Sos Impresa – Rete per la Legalità”, provenienti non solo dalla provincia di Agrigento ma anche dai territori limitrofi.

Le testimonianze

Il clou dell’evento #LiberiamoCanicattì sarà la presenza e la testimonianza dei presenti lungo il viale Regina Margherita dove, a partire dalle 11.15 circa, si snoderà una passeggiata per incontrare gli esercenti e i commercianti, stringendo loro le mani in segno di vicinanza e solidarietà con un territorio che ha deciso di dire basta alla prepotenza e alle vessazioni della criminalità mafiosa. Un’iniziativa, quella di sabato mattina, che segue una mobilitazione cittadina che già da alcuni giorni ha visto i commercianti di Canicattì apporre alle loro vetrine degli adesivi con il logo “No racket No usura” che porta alla conoscenza di tutti anche il numero verde 800 900 767, dedicato al sostegno delle vittime di racket e usura siciliane. La mattinata si concluderà con la visita alla Casa memoria del Beato Rosario Livatino.

Pippo Scandurra, Presidente Vicario nazionale di Sos Impresa

Il presidio delle legalità

«Vogliamo fare sentire ai commercianti e imprenditori la nostra presenza concreta al loro fianco – afferma Pippo Scandurra – soprattutto in questo momento di crisi dettato dal Covid 19. Presenteremo per l’occasione il nuovo “presidio delle legalità” che sarà coordinato da un imprenditore locale nostro associato, che metterà a disposizione di chi ne avrà bisogno le nostre migliori risorse per aiutare a superare tutte le difficoltà economiche e di qualunque altra natura. Confidiamo nella partecipazione attiva e responsabile da parte di tutti i commercianti, ma anche dei cittadini, perché solo insieme possiamo dire “No al racket e all’usura».

Eugenio Di Francesco, delegato Sos Impresa per Agrigento

Il coinvolgimento dei commercianti

«Oltre 150 adesivi – aggiunge Di Francesco – hanno trovato collocazione sulle vetrofanie degli esercizi commerciali. È stato importante il contatto diretto con i commercianti che hanno visto in questa iniziativa uno spiraglio di libertà, di giustizia e di sostegno a questa nuova realtà, che da mesi lavora nel silenzio per costruire un percorso volto a liberare Canicattì da racket e usura.  Fondamentale oggi creare una rete di collaborazione tra mondo imprenditoriale, associativo e organi di polizia, garantendo la massima collaborazione».

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