Il Sicilia Jazz Festival apre il sipario con la prima edizione ricca di grandi nomi e con progetti artistici inediti. Dal 13 al 19 settembre, si susseguiranno concerti tra big, musicisti residenti, Maestri e giovani studenti dei Conservatori siciliani.
Il Festival è frutto della intesa tra l’Assessorato Regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, il Comune di Palermo, la Fondazione the Brass Group e i Conservatori di Musica siciliani.
L’organizzazione artistica
L’organizzazione artistica e la produzione del Sicilia Jazz Festival è affidata alla Fondazione The Brass Group, ente a partecipazione pubblica. Ad inaugurare il Festival, il tanto atteso concerto di Stefano Bollani. Scelta voluta fortemente dal Maestro Ignazio Garsia. Ma anche dall’amministrazione regionale e comunale e dai Conservatori. Come segno di gratitudine perché, con il suo intervento da New York nel 2015, in soccorso del Brass cancellato dalla geografia delle attività musicali dal precedente governo, il Maestro Bollani ha contribuito – in modo determinante – affinché tutto ciò (festival, Brass Orchestra Jazz Siciliana, e la musica jazz tutta, in generale), potesse continuare a vivere.
L’appuntamento di apertura del Festival ha registrato dopo poche settimane dall’annuncio il tutto esaurito.
Grande attesa per l’evento
Grande attesa quindi per il concerto in scena lunedì 13 settembre alle ore 21.30 al Teatro di Verdura. Altra importante punta di diamante del Sicilia jazz Festival è l’aver dato vita a progetti inediti con esclusive nazionali dell’Orchestra Jazz Siciliana – The Brass Group. Questi accompagnerà gli artisti nazionali Alex Britti, Mario Biondi, Samuel ed ancora sul palco del teatro di Verdura un tributo a Franco Battiato.
In campo per il SJF ben 54 formazioni, 309 musicisti scritturati per 892 giornate lavorative.
Una sintesi di linguaggi musicali diversi
Tutti questi concerti sono caratterizzati da cifre stilistiche musicali. Elementi che coniugano in modo armonico il linguaggio del Jazz, del pop, quello del soul e della musica elettronica ed ancora quello della musica d’autore. Il Brass Group, che organizza il festival su incarico della Regione Siciliana – Assessorato turismo, sport, spettacolo, è stato ideato da Ignazio Garsia come gruppo di ottoni –. Da qui “The Brass Group” –. Ed è l’unico ente italiano di produzione di musica jazz. La sua Orchestra Jazz Sicilia – The Brass Group rappresenta per legge 1 febbraio 2006, n. 5, la prima e unica orchestra di jazz a partecipazione pubblica.
In poco meno di 50 anni è stata diretta dai più grandi direttori d’orchestra del mondo. Tra questi Gil Evans. Poi Carla Bley con cui è stato registrato anche un disco nello scantinato di via Duca della Verdura e distribuito dalla prestigiosa casa discografica ECM. Ed ancora Gunther Schuller, Eumir Deodato, Vince Mendoza e tanti altri ancora.
Arrangiamenti unici e originali
Oggi l’Orchestra Jazz Siciliana vanta esibizioni al Sicilia Jazz Festival con produzioni e arrangiamenti. Arrangiamenti unici scritti appositamente dai Maestri Domenico Riina, Antonino Pedone e Vito Giordano.
Il perno del Sicilia Jazz Festival risiede proprio nella produzione nell’idea di creare, di far musica prodotta, pensata. L’elemento caratterizzante è quello che molti dei concerti all’interno del festival sono produzioni originali. Vedi appunto quello di Samuel il 14 settembre con Roy Paci e Johnny Marsiglia. Così come quello del 16 con Mario Biondi. Biondi,oltre ai brani orchestrati e arrangiati da Pino Jodice per il progetto su Al Jarreau, proporrà brani appositamente scritti per questo concerto.
Il Sicilia Jazz Festival un grande evento per la Sicilia
Il Sicilia Jazz Festival vuole essere un grande evento della nostra Isola, con cadenza annuale. Una manifestazione contemporanea, fortemente ancorata al territorio. Pensata per una collettività che ha voglia di conoscere tutto ciò che sta intorno a sé. Ma non solo. Anche tutto ciò che sta al di fuori di un semplice concerto. All’interno del Festival, sarà organizzato anche un Jazz Village. Manifestazione che si realizzerà in Piazza Sant’Anna, Piazza Croce dei Vespri e Piazza Teatro Santa Cecilia. I siti: Complesso Monumentale di Santa Maria dello Spasimo (XVI Secolo), Real Teatro Santa Cecilia (XVII Secolo) e Complesso Monumentale di S. Anna (XV Secolo). Durante il Festival verrà dato ampio spazio ai giovani talenti. Agli studenti che studiano con dedizione e professionalità la musica jazz esibendosi nelle orchestre o con i propri ensembles. Così il Sicilia Jazz Festival ha coinvolto i Conservatori del territorio siciliano. I Conservatori si esibiranno in diverse esibizioni con protagonisti i propri allievi accompagnati dai Maestri dei propri Dipartimenti Jazz.
Una vetrina in musica
Una vera vetrina in musica per il Conservatorio “Alessandro Scarlatti” di Palermo, “Arcangelo Corelli” di Messina, “Antonio Scontrino” di Trapani. Ma anche per gli istituti superiori di studi di musica “Vincenzo Bellini” di Catania e “Arturo Toscanini” di Ribera. Ed il Jazz Village sarà animato anche da un fitto programma che vede protagonisti i musicisti residenti. Info programma e biglietti www.siciliajazzfestival.live, www.bluetickets.it.
PIANO VARIATIONS ON JESUS CHRIST SUPERSTAR
A seguire note sul concerto del Maestro Stefano Bollani:“PIANO VARIATIONS ON JESUS CHRIST SUPERSTAR” di Stefano Bollani. Nel cinquantesimo anniversario dell’album originale, la versione inedita di Bollani del capolavoro di Lloyd Webber e Rice. Stefano Bollani ha solo 14 anni quando vede per la prima volta il film “Jesus Christ Superstar”. E’ per lui un’esperienza travolgente. Si innamora della musica, della storia, dell’atmosfera, delle scene e impara presto tutte le parole dei testi, ma non osa, ai tempi, suonarne la musica.
Stefano Bollani e le sue creazioni personali
A 50 anni dalla pubblicazione dell’album originale “Jesus Christ Superstar”, Bollani decide di creare la sua versione del capolavoro di Andrew LIoyd Webber & Tim Rice. Chiaramente, con il benestare del compositore inglese.“Piano Variations on Jesus Christ Superstar” è una versione totalmente inedita. Ed è interamente strumentale per pianoforte solo. Ma custodisce come un tesoro l’originale. “Ho scelto la forma del pianoforte solo perché la storia d’amore è tra l’opera rock e me” – spiega Bollani –. E una storia d’amore cresce in bellezza se resta intima”. Non bisogna però aspettarsi una trascrizione intera per pianoforte solista.
Gratitudine a Andrew LIoyd Webber
Stefano Bollani, grato per l’eccezionale permesso ricevuto da Andrew LIoyd Webber di reinterpretare la sua opera cult, si è liberamente, ma rispettosamente, avvicinato al capolavoro. Lo ha fatto, improvvisando sui motivi originali e sulle canzoni. Seguendo il suo guizzo giocoso e il suo spirito musicale, formato dalle tante tradizioni musicali, dai tanti generi e incontri. Da tutto ciò che ha influenzato, forgiato e consolidato quello che è considerato il suo linguaggio musicale.
Piano Variations on Jesus Christ Superstar, seguendo la storia
A partire dall’album, Stefano Bollani si esibisce in concerto con “Piano Variations on Jesus Christ Superstar” seguendo la trama della storia. Bollani, che non sale mai sul palco con una scaletta stabilita, in questo caso desidera rispettare la struttura narrativa come punto fisso. Un punto fisso, da cui partire per improvvisare ed elaborare fantasticamente l’opera originale all’interno dei singoli brani.