A proposito di questi due…
Segnalazioni cinematografiche
Annette
Annette (id., Francia/USA/Belgio/Giappone/Messico/Svizzera, 2021) di Leos Carax con Adam Driver, Marion Cotillard, Simon Helberg, Devyn McDowell
Dall’unione apparentemente incantata tra un egocentrico stand-up comedian (Driver, di un’abiezione inarrivabile) e una cantante d’opera dall’estensione ultradimensionale (una centellinata Cotillard) nasce una bimba “finta” (perlomeno agli occhi dello spettatore), eppure rivoluzionaria, anche nel suo percorso collodiano. Concepita – non solo in note – dai riscoperti Sparks Brothers, questa favola teatrale (con tanto di prologo ed epilogo) segna il ritorno dell’eccentrico Carax (che sbircia nell’ ouverture insieme alla figlia, link con il precedente Holy Motors ). Può rendersi detestabile (negli sviluppi, tra l’altro scanditi dalle capigliature, come nelle pretese autoriali), ma non lasciare inerti. Al dolente Helberg l’assolo migliore. D’altronde, da quando c’è il sonoro, il musical è il genere per eccellenza…
Il potere del cane
Il potere del cane (GB/Australia/Nuova Zelanda/USA/Canada, 2021) di Jane Campion con Benedict Cumberbatch, Kirsten Dunst, Jesse Plemons, Kodi Smit-McPhee
… Tuttavia, includendo l’epoca del muto, domina il western. Eccone uno (in cui non si spara un colpo!) insolito, dal romanzo di Thomas Savage, eletto da Campion per il suo rientro a 12 anni da Bright Star . Insolito non solo perché “moderno” (siamo nel 1925, nel Montana riprodotto in Nuova Zelanda), ma in quanto incentrato sulla contorta psicologia del cowboy Phil (altro personaggio memorabile per Cumberbatch), colto però rozzo, in contrasto con il gentile fratello-socio George (Plemons), soprattutto dopo che questi sposa la vedova con figlio a carico Rose (Dunst). Particine per Carradine, Conroy e McKenzie.